Gli spettacoli di domani nascono in Fvg, residenze presentate a Gorizia

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Gli spettacoli di domani nascono in Fvg, residenze presentate a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 06 Ott 2022
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Decine di artisti attesi in regione, focus sul 2025. Gibelli: «Serve scossa culturale».

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Prima di debuttare in scena, il lavoro a monte è ampio e lungo: dalla scrittura alle prime prove, le tappe possono essere diverse. Il Friuli Venezia Giulia punta sempre più a diventare un centro attrattivo per le produzioni in questo senso, presentando oggi a Gorizia la nuova triennalità delle residenze artistiche messe in campo dai tre principali operatori culturali regionali: Artisti associati, Css-Teatro stabile d’innovazione e La Contrada. Un programma che prevede una trentina di produzioni per i prossimi mesi.

Le decine di artisti saranno quindi ospitati nei diversi centri della regione, non solo le principali città e relativi teatri ma anche in borghi e aree più periferiche, coinvolgendo un’ampia rete di accoglienza sul territorio. Il tutto anche in vista della Capitale europea della cultura 2025, tanto che il centro di produzione teatrale locale da quest’anno ha coinvolto anche il Teatro nazionale di Nova Gorica, mentre lo sperimentale percorso Shuttle toccherà anche il Teatro Carcano di Milano e il Teatro Stabile dell’Umbria.

Artisti associati organizzerà - dentro Artefici - anche una giornata in cui riunire tutte le realtà aderenti, il 12 dicembre a Gorizia. Molti i progetti che saranno avviati, tra cui Tesla di Ksenija Martinovic e Federico Bellini, vera novità perché sarà ospitato in tutte e tre le esperienze residenziali. Questo, in particolare, toccherà anche la comunità serba triestina, andando a esplorare l’enigmatico inventore. Per quanto riguarda Dialoghi, il percorso del Css presso Villa Manin, saranno proposti nuovamente i laboratori e “Scuola dello sguardo”.

Quest’ultima sarà seguita dal critico Roberto Canziani, accompagnando lo spettatore sulla lettura della drammaturgia e non solo. Le opera attese in regione spazieranno dal dramma alla danza, accogliendo diversi vincitori di call e bandi a livello locale e nazionale. Nutrita la presenza di attori e sceneggiatori provenienti dall’Accademia Nico Pepe di Udine, come sottolineato dal direttore artistico di Artisti associati, Walter Mramor. La Contrada, invece, seguirà cinque “vettori”, da cui il nome del progetto per quest’anno.

Anche in questo caso, le location nella città giuliana saranno poste in luoghi non prettamente teatrali, come il quadrilatero di Rozzol Melara, il Mercato coperto e la Basilica di Cristo Salvatore a Trieste. Non è mancato il plauso dell’assessore regionale alla cultura, Tiziana Gibelli, ricordando come all’inizio del suo mandato il timore più grande fosse la contrapposizione dei “campanili”. “Molto si sta muovendo - ha rilevato - e uno dei motori siete voi. I piccoli fanno ancora resistenza, non capendo che possono diventare grandi”.

L’esponente della giunta Fedriga ha quindi ricordato come “qualcuno mi ha accusato di voler trasformare la cultura in aziendalismo ma è un merito. Produce già Pil. Il nostro sistema culturale ha le carte in regola per competere con il resto d’Italia. Se non diamo uno scossone come Paese, finiremo per importare la cancel culture e non andremo da nessuna parte. Serve un sussulto europeo e la Capitale della cultura può dare un segnale in questo senso”. La triennalità si concluderà nel 2024, dando poi ulteriori spunti per il 2025.

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