La novità
Sospeso il trattato di Schengen per il Giubileo 2025, occhi sulla Capitale della Cultura
A fasi alterne i controlli erano stati prorogati fino al 18 dicembre 2024. Le ultime dal Ministero italiano riguardano anche il Goriziano.
Si avvicina il Giubileo 2025 e il Governo italiano ha stabilito di prorogare per ulteriori sei mesi la sospensione degli accordi di Schengen con il ripristino dei controlli alla frontiera slovena. La decisione è stata comunicata dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi agli omologhi di Slovenia e Croazia Bostjan Poklukar e Davor Bozinovic.
«Visto il persistere di dinamiche di instabilità nell'attuale scenario internazionale - ha sottolineato Piantedosi - con i colleghi abbiamo condiviso le preoccupazioni per i rischi di infiltrazione terroristica nei flussi migratori lungo la rotta balcanica». Le modalità di controllo, ha assicurato il ministro, «verranno attuate, come sempre, in modo tale da causare il minore disagio possibile ai cittadini dei tre Paesi». L'indicazione è anche legata alla circostanza che Gorizia e Nova Gorica saranno Capitale congiunta della Cultura europea nel 2025 e dunque, ha aggiunto, «un attento monitoraggio coniugato con le dovute misure di sicurezza, potranno garantire un corretto svolgimento di eventi e manifestazioni celebrative».
Iniziati il 21 ottobre 2023, poche settimane dopo il blitz di Hamas in Israele del 7 ottobre, i controlli al confine nordorientale - prorogati più volte fino al prossimo 18 dicembre - proseguiranno dunque anche nell'anno del Giubileo. L'Italia non è peraltro la sola a blindarsi.
Va detto che anche Germania e Olanda, nelle ultime settimane, hanno deciso di sospendere l’accordo di Schengen. Prima di loro, Austria, Danimarca, Norvegia, Svezia e Francia lo avevano ugualmente fatto. I venti di guerra preoccupano gli Stati europei, che vogliono evitare l'infiltrazione di soggetti pericolosi tra i flussi migratori. Quanto accade in Medio Oriente potrebbe infatti favorire una ripresa di pianificazioni di atti anti-occidentali in territorio europeo. E la rotta balcanica è da tempo attentamente monitorata da intelligence ed antiterrorismo, perché è particolarmente esposta all'estremismo di matrice jihadista.
L’obiettivo è, dunque, evitare l'ingresso dalla porta slovena di persone intenzionate a colpire un evento di risonanza mondiale come il Giubileo, con tutta la sua portata simbolica. I dispositivi di sicurezza saranno rafforzati in tutti le frontiere sensibili, non solo terrestri, ma anche porti ed aeroporti. Piantedosi pochi giorni fa in audizione al Comitato Schengen ha sottolineato come il ripristino dei controlli alla frontiera con la Slovenia abbia prodotto anche «un effetto deterrente degli ingressi irregolari». In un anno si è infatti registrato un calo del 51% del numero di stranieri irregolari rintracciati in ingresso in Italia, che sono stati oltre 5mila. Sono 57 i valichi autorizzati per l'attraversamento del confine terrestre in territorio regionale.
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