Il sorriso di Daphe torna a splendere, murales a nuovo nella pensilina di Ronchi

Il sorriso di Daphe torna a splendere, murales a nuovo nella pensilina di Ronchi

L'INIZIATIVA

Il sorriso di Daphe torna a splendere, murales a nuovo nella pensilina di Ronchi

Di REDAZIONE • Pubblicato il 11 Lug 2024
Copertina per Il sorriso di Daphe torna a splendere, murales a nuovo nella pensilina di Ronchi

Restaurato il murales dedicato alla giornalista assassinata. L'operazione è riuscita grazie a Massimo Racozzi, Andrea Pisaniello e Francesco De Paoli.

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La sinergia tra pubblico e privato è stata in grado di tutelare il decoro di una fermata del servizio di trasporto pubblico, importante a Ronchi dei Legionari. Si tratta di quella realizzata almeno 30 anni fa dall’amministrazione comunale lungo via Dante Alighieri e nella quale, dal 16 ottobre 2020, campeggia un grande murales dedicato a Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese assassinata nel 2017. Da qualche giorno la struttura è stata totalmente rimessa a nuovo.

L’artista che ha realizzato l’opera, Massimo Racozzi, ha risistemato il murales, il servizio tecnico comunale ha disposto la realizzazione della guaina impermeabilizzante sulla copertura, mentre il consigliere comunale Andrea Pisaniello e Francesco De Paoli hanno ritinteggiato tutta la struttura. Un’operazione resa possibile grazie alla collaborazione di Ecofiniture che ha messo a disposizione tutto il materiale.

«Desidero ringraziare tutti gli attori di questa operazione – sono le parole del presidente dell’associazione Leali delle Notizie, Luca Perrino – perché ora questa che è decisamente più di una fermata del bus è un perfetto biglietto da visita per la città e per il messaggio che abbiamo voluto dare con l’inaugurazione del murales rivolto ad una giornalista cui, tra le altre cose, è stato anche dedicato un premio in occasione del Festival del Giornalismo. Un grazie particolare, accanto a quello che rivolgo ad Andrea e Francesco, va al sindaco, Mauro Benvenuto, al responsabile del servizio tecnico, Marco Portelli ed all’amico Renzo Rivetti».

Nel 2020, Racozzi ha realizzato - attraverso un collage di 700 frammenti di articoli di giornale - il volto e il corpo di Daphne. Gli articoli sono scritti nelle diverse lingue europee proprio perché l’artista ha voluto mettere in evidenza come la libertà di stampa sia un tema che non ha confini.

«Racozzi – conclude Perrino - ha ritratto Daphne sorridente per indicare la forza e il coraggio che ha dimostrato la giornalista nel raccontare la verità, nonostante le continue minacce e intimidazioni che aveva ricevuto negli ultimi mesi della sua vita. In basso a sinistra è stata inserita inoltre con i caratteri giornalistici la frase - motto di Daphne: “Dì la verità anche se la tua voce trema”».

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