Solo nove bambini iscritti, chiuse le elementari di San Michele del Carso

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Solo nove bambini iscritti, chiuse le elementari di San Michele del Carso

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 28 Ago 2023
Copertina per Solo nove bambini iscritti, chiuse le elementari di San Michele del Carso

Con l’avvio del nuovo anno scolastico, a partire dal primo settembre la scuola non sarà più attiva. La classe quinta trasferita a Savogna.

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È il calo demografico alla base della chiusura della scuola elementare “Živ Žav” di San Michele del Carso. Con l’avvio del nuovo anno scolastico, a partire dal primo settembre la scuola non sarà più attiva, se non per progetti e attività differenti. «Il calo demografico si fa sentire un po’ dappertutto», osserva con amarezza la dirigente scolastica Sonja Klanjšček, reggente dell’istituto comprensivo di Doberdò e del polo liceale Gregorčič-Trubar di Gorizia. Si tratta di un calo che per qualche anno sarà ancora impercettibile ovunque, ma che con il trascorrere degli anni diverrà sempre più evidente.

«In contesti come Savogna e Doberdò del Lago, che sono realtà piccole, spesso le famiglie giovani trovano casa in Bisiacaria oppure a Gorizia. Anche se poi portano i bambini dai nonni, nei luoghi di origine. C’è uno spopolamento evidente, soprattutto a Doberdò, dove ci sono poche famiglie giovani con bambini», prosegue la preside. Tagli inevitabili, con una spesa per l’istruzione che dall’attuale 4% del Pil - già inferiore alla media dei Paesi Ue – passerà al 3,4%, secondo il recente documento approvato dal governo, soprattutto a causa del personale in esubero.

«Il personale della scuola per quest’anno avrà il posto a Savogna, e riusciremo comunque a garantire la continuità didattica ai bambini. C’è una certa attenzione, almeno sotto questo punto di vista», assicura la dirigente. Un Paese, l’Italia, per il quale i dati Eurostat confermano l’ultima posizione a livello europeo in termini di investimento scolastico. Un panorama desolante che incide sul livello di istruzione del Paese, direttamente correlato a economia e benessere. «Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti», scrive il Nobel per la pace Malala Yousafzai, che da sempre si batte per il diritto di tutti i bambini all’istruzione.

Un crollo che riguarda statali e paritarie, e che col tempo si tradurrà in un taglio di fondi sempre maggiore, con una progettualità meno incisiva. «Avevamo soltanto nove iscritti. L’Ufficio scolastico regionale ci ha comunicato di trasferire i bambini perché il numero non era sufficiente ad attivare una pluriclasse», spiega ancora la preside. Già negli anni passati si era verificato lo stesso problema, ma si era riusciti a mantenere attiva la scuola grazie a un numero congruo di iscritti.

«Speravamo di averla funzionante ancora per un anno scolastico, così da far concludere la classe quinta ai bambini, ma sono stati trasferiti nella scuola “Peter Butkovič-Domen” di Savogna. Lo stabile rimarrà comunque ad uso scolastico, grazie ad alcuni progetti che coinvolgeranno anche gli alunni di Savogna. Progetti che sono legati allo sviluppo sostenibile, all’ambiente naturale del Carso e ad altre specificità», aggiunge Klanjšček. Ricordando come nel comune di Savogna sia stata data priorità alla costruzione di una nuova scuola dell’infanzia, a sostituzione di quella esistente, vetusta.

«Quella esistente non offriva stabilità sufficiente. Seppure lo stabile non fosse vecchissimo, non dava garanzie in caso di scossa sismica forte. Adesso si sta ultimando una scuola dell’infanzia», ricorda alludendo alla nuova struttura in costruzione accanto ai giardini. Da poco rinnovati con un campo da basket, un campetto di calcio e altre strutture ottenute con bandi dedicati ad attività all’aria aperta. Per il resto, le altre scuole dell’istituto comprensivo non manifestano ancora drastici cali nelle iscrizioni.

«Dell’Istituto comprensivo di Doberdò fanno parte, oltre a una scuola dell’infanzia, una primaria e una secondaria di primo grado, altre scuole collocate sul territorio. Anche la scuola dell’infanzia Barčica, suddivisa nei due plessi di Vermegliano e Ronchi dei Legionari, e la Ljubka Šorli di Vermegliano, che porta il nome della poetessa e insegnante slovena» moglie del noto Lojze Bratuž. «Le lezioni formali continueranno per tutti a Savogna. A nessun sindaco e a nessun dirigente fa piacere chiudere una scuola. La scuola aveva sempre funzionato con le pluriclassi come ambiente montano.

«Era molto legata al contesto in cui si ritrovava, e con le associazioni del paese. La comunità ne ha preso atto con grande dispiacere». Proprio a nome della comunità, è intervenuto il sindaco, Luca Pisk: «Bisogna avere lo sguardo più ampio. Si tratta di un calo demografico che riguarda tutto il territorio italiano, e che si riflette sui piccoli comuni. Prima del lockdown non era così forte, poi ha iniziato a farsi sentire. La scuola resterà comunque aperta a progetti, perché l’edificio è a norma. Speriamo in un futuro migliore», auspica.

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