Sloveno, tedesco, italiano e friulano: le lingue del territorio insegnate al Kulturhaus di Gorizia

Nella nuova sede di via Rastello focus sulle lingue a noi più prossime. Tre i livelli proposti per i corsi per alcuni dei quali c'è già il tutto esaurito.

Nella Genesi si narra che il Signore scese in terra a confondere le lingue e dividere i popoli della cosiddetta “Torre di Babele”, dando inizio all’odierno plurilinguismo. Oggi consideriamo le diversità culturali e linguistiche un arricchimento per il territorio ed è su questa premessa che fonda la sua attività l’associazione Kulthurhaus di Gorizia, grazie alla quale è nato il progetto di Accademia delle lingue.

«Sono undici anni che offriamo corsi di lingue – spiega il presidente Jens Kolata – Quest’anno fra i nostri corsi s’inserisce un progetto dedicato a quelle del territorio». Tre i livelli di apprendimento proposti, alcuni dei quali hanno registrato il tutto esaurito. Più si avvicina l’anno della Capitale della cultura, maggiormente cresce l’interesse dei goriziani verso il territorio d’oltreconfine, anche alla luce delle opportunità di lavoro transfrontaliero.

In prima posizione fra le lingue prescelte si attesta infatti lo sloveno, seguito a ruota dal tedesco. «Tre livelli, da base ad avanzato, per sloveno, tedesco e italiano. Poi offriamo anche un corso di friulano». Per il marilenghe – la lingua antichissima di cui parlava già Dante nel “De vulgari eloquentia” - si passa dal livello per principianti fino all’avanzato. L’utenza potrà seguire i corsi in una nuova sede della città, che ha aperto i battenti nel cuore di Borgo Castello.

«Tutti questi corsi riguardanti le lingue di Gorizia si svolgono in via Rastello 38», specifica Kolata con entusiasmo. Il piccolo centro ha aperto grazie ai fondi Pnrr, e sarà qui che sabato verranno presentati i corsi in partenza. Un’occasione da cogliere al volo, per un impegno che occupa soltanto un giorno a settimana. «Qui in via Rastello si svolgerà l’ultima presentazione sabato 12 – rimarca il presidente – Noi ci consideriamo una realtà ormai consolidata della città. Siamo nati con l’idea di portare un po’ di tedesco a Gorizia, ma partendo dal tedesco ci siamo trasformati in un’associazione che si pone come obiettivo il plurilinguismo».

Dalla promozione della cultura germanofona alle attività ludiche che consentono di apprendere attraverso approcci multidisciplinari, affrontando le lingue attraverso la musica, il teatro o l’educazione motoria. A queste vanno ad aggiungersi la promozione di scambi culturali o di rassegne cinematografiche e incontri, nell’ottica di una cultura di pace e solidarietà fra i popoli. Un ruolo determinante sul tessuto sociale goriziano, che interpreta la città quale laboratorio linguistico aperto alle lingue storiche e non solo.

«Riteniamo che l’associazione sia una grande ricchezza per la città – prosegue Kolata – In quanto coinvolge tutte le lingue del territorio». Diversi i progetti scolastici proposti nel tempo, che hanno visto protagonisti anche i bambini. Oltre al Passaporto delle lingue, in estate si è svolto un workshop per i più piccoli, mentre si è da poco conclusa l’International Summerschool. «Per i più piccoli avevamo la scuola estiva, con tutte le quattro lingue della città, ma proponiamo tante altre attività», evidenzia. Venticinque bambini che hanno seguito per un paio di settimane le lezioni, per apprendere divertendosi insieme ai docenti madrelingua.

«L’Accademia delle lingue rientra in quest’insieme di altri progetti, ideati per la promozione stessa di Borgo Castello. Tra un po’ torneremo con i laboratori culturali turistici, che partono sempre in via Rastello. Mentre la Summerschool si è rivolta agli studenti universitari a partire dall’inizio di settembre». Un successo strepitoso, con un programma al quale hanno partecipato ragazzi provenienti da tutta Europa, incentrato sul tema del confine goriziano. «È stato un grande successo, con una ventina di corsisti confluiti da noi dai posti più disparati: dalla Cechia alla Spagna, ma anche Inghilterra o Germania». Un’esperienza durata una settimana, con una tematica storica che prevedeva interventi e ospiti d’eccellenza.
Positive le premesse delle immatricolazioni ai corsi in partenza questo mese, che si concluderanno in maggio o giugno. «Le iscrizioni vanno molto bene, quest’anno in particolare per le quattro lingue – sottolinea – Il corso di sloveno base sarebbe già pieno, ma in questo momento abbiamo una lista d’attesa per cercare di attivare un secondo corso. Lo sloveno è una delle lingue più gettonate. Anche il tedesco base è pieno, ma cerchiamo sempre soluzioni alternative. Finora non abbiamo mai lasciato fuori nessuno».

Minor affluenza di iscritti per l’italiano e il friulano, per i quali sono ancora disponibili diversi posti. «Ci piace l’idea dei diversi livelli, con noi è rimasto un gruppetto che segue da tre anni e ora è giunto al livello intermedio. Questo ci rende abbastanza orgogliosi, in quanto dimostra che c’è comunque un progresso, una continuità. I nostri corsi non procedono a intermittenza. Noi ci siamo e ci saremo anche nel 2026, perché ormai rappresentiamo un’entità consolidata». Gran parte dei corsi – a pagamento – avranno inizio la prossima settimana, e nel complesso ogni lingua prevederà 25 incontri da 90 minuti. Per le iscrizioni è possibile rivolgersi al Kulturhaus di via Rastello entro sabato.

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