Il punto sulla situazione
Slittano a venerdì i tamponi a Dolegna ma tutto dovrà essere terminato entro domenica
Previsto un vertice in mattinata tra sindaco, Protezione civile e Asugi. Tanti ancora i dubbi.
Sarebbe dovuto iniziare oggi lo screening su tutti gli abitanti di Dolegna del Collio, l’unico comune del Goriziano inserito nella lista della Regione per questa prima sperimentazione. Alla fine, però, è tutto slittato a venerdì. La decisione è arrivata ieri sera, dopo la telefonata dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano-Isontina (Asugi) al sindaco Carlo Comis, con la quale è stata programmata anche una riunione organizzativa per questa mattina. A breve, quindi, dovrebbero essere delineate le linee guida da seguire per tracciare tutti i contagi in zona.
Il condizionale, però, rimane d’obbligo. Lo stesso primo cittadino non ha avuto ancora molti dettagli su come si procederà con i tamponi di massa, che coinvolgeranno un totale di 330 persone, anche se non obbligatori. “A breve mi incontrerà in municipio con Asugi e la Protezione civile - spiega Comis - per trovare fuori una soluzione su come fare questo screening. La data dovrebbe essere venerdì, ma non sappiamo ancora quale sarà il luogo preciso dove verrà fatto”. A quanto risulta, non verranno installati tendoni né container per l’occasione, potendo quindi contare solo sulle strutture già presenti in loco.
L’unica cosa certa è che la Regione vuole chiudere la pratica entro domenica. “Ci stiamo muovendo perché i tempi sono stretti - prosegue il primo cittadino -, sto cercando di coinvolgere tutte le realtà associative del territorio per renderle partecipi. Ovviamente, non potendo dare un luogo e orario ben definito, è anche difficile avvisare la popolazione”. Alcuni dei sei comuni coinvolti hanno già iniziato con le operazioni o lo faranno oggi stesso, come preannunciato l’altro giorno dal governatore Fedriga in conferenza stampa. L’auspicio è che a questi si aggiungeranno anche altri, ma a Dolegna rimane il dubbio sul perché sia stato scelto proprio questo territorio.
“Non so ancora cosa nascerà dall’incontro di oggi - confessa Comis -, la stessa Azienda sanitaria mi ha chiesto perché proprio questo comune è stato inserito nella lista. Questa è certamente un’opportunità per sapere se si è positivi o meno, ma non ci aiuta più di tanto”. A questo punto, prosegue il capo della giunta, “era meglio essere dichiarati zona rossa, perché tanto ormai le attività sono tutte chiuse e la popolazione è già chiusa in casa, ma si deve muovere comunque in altri comuni per fare la spesa. Siamo una casa con il riscaldamento al massimo ma le finestre completamente spalancate perché fa troppo caldo”.
Foto di archivio.