Sindaci del Goriziano in prima linea per i vaccini, l'appello partito da Farra d'Isonzo e Turriaco

Fronte trasversale per invitare le persone ad aderire alla campagna. Sabato l'evento davanti l'ospedale San Giovanni di DIo.

La campagna vaccinale anti-coronavirus sta entrando sempre più nel vivo, allargando le categorie delle persone che presto vi accederanno. Proprio per invitare i propri concittadini ad aderire numerosi alla somministrazione delle dosi, non appena per loro sarà possibile farlo, i sindaci di Farra d’Isonzo e Turriaco, Stefano Turchetto ed Enrico Bullian, hanno lanciato l’appello agli omologhi della provincia. L’obiettivo è ritrovarsi sabato mattina davanti all’ospedale di Gorizia (nella foto, a destra), per trasmettere un messaggio unanime alla popolazione sull’importanza di questo strumento per combattere la pandemia.

“Ci incontreremo alle 11 - spiega Turchetto - per scattare una foto a supporto della vaccinazione. Daremo il messaggio alla popolazione che i sindaci, quando sarà il loro momento, si sottoporranno alla dose e invitando tutti a fare lo stesso. È un atto di responsabilità da parte nostra e richiamo a una pratica indispensabile per tornare a una vita normale, altrimenti non ne veniamo fuori”. Per quanto riguarda la Destra Isonzo, quasi tutti hanno già comunicato la propria adesione. “Speriamo in un’adesione totale, l’iniziativa non ha ovviamente colore politico e serve a dissipare dei dubbi ingiustificati”.

Il riferimento è inevitabilmente a chi specula sulla presunta pericolosità dei vaccini, tema certamente non nuovo. “Conosciamo benissimo l’ambiente del complottiamo e negazionismo - sottolinea il primo cittadino, che nella vita di tutti i giorni è medico -, è variopinto ma in questo momento la scienza parla con una voce sola sull’utilità di questo strumento”. Con la somministrazione delle dosi, peraltro, si iniziano ad avere anche i primi dati concreti sulle reazioni avverse: “Sono bassissime, attorno allo 0%, nulla di particolarmente diverso da un qualsiasi farmaco che si assume quotidianamente”.

Gli fa eco il collega Bullian: “Vogliamo creare un clima culturale favorevole alla campagna vaccinale, così che quando ci saranno le dosi ci saranno anche le persone che vi si sottoporranno. Altrimenti siamo da capo”. Attualmente è in corso la fase di immunizzazione degli appartenenti alle forze dell’ordine, tra cui la polizia municipale, oltre che al personale docente e Ata e altre categorie prioritarie non sanitarie: “Nel nostro caso molti hanno aderito, ma non è successo lo stesso in tutti i comuni con percentuali altissime”. Sugli anziani, invece, “la percezione è che ci sia stata un’adesione veramente importante. In quel caso, avevamo fatto un’iniziativa analoga con consiglieri comunali, Auser, Protezione civile e Sei Cgil”.

Evento che aveva dato già all’epoca buoni frutti e che ora si replica su più ampia scala. “I sindaci che ho contattato hanno subito aderito, anche Monfalcone e Gorizia hanno dato disponibilità”. La speranza, quindi, è che il fronte sia unanime, aldilà delle differenze politiche, per testimoniare tutti insieme l’importanza del gesto. La stessa lettera indirizzata ai primi cittadini spiega che il vaccino è “il modo migliore per non dover piangere morti evitabili, per contenere l’emergenza sanitaria, per far ripartire l’economia, la socialità e una vita che si avvicini a un ritorno alla ‘normalità’”.

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