I sindacati chiedono risposte a Monfalcone, «tante differenze in Asugi»

I sindacati chiedono risposte a Monfalcone, «tante differenze in Asugi»

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I sindacati chiedono risposte a Monfalcone, «tante differenze in Asugi»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 21 Mar 2023
Copertina per I sindacati chiedono risposte a Monfalcone, «tante differenze in Asugi»

Oggi il confronto al San Polo tra siglie e parti politiche, le richieste dei sanitari. Callari: aumentare retribuzioni e digitale.

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I tagli alla sanità hanno fatto perdere 35 miliardi euro al sistema sanitario nazionale e ormai non è più il tempo per raccogliere le briciole perchè serve una riforma strutturale complessiva. Questo, e molto altro, è quanto emerso dall'assemblea sindacale che ha raccolto oggi pomeriggio i dipendenti di Asugi nell'auditorium dell'ospedale San Polo di Monfalcone. L'incontro è stato organizzato dalla Uil FP e dal Nursid.

"Viviamo da tempo una differenza di trattamento in Asugi, soprattutto per quanto riguarda l'area Isontina" commentano i sanitari secondo i quali la riforma del sistema regionale avrebbe dovuto rispettare le due parti coinvolte mentre determinate scelte aziendali sono state prove di differenza in termini di investimenti e di assunzione di personale. I problemi di organico sono ormai un aspetto ben noto soprattutto per quanto riguarda il pronto soccorso più grosso esistente nell'area Giuliana.

Focus poi sull'area infantile "ormai depauperata". La situazione è chiara. Per i due sindacati non ci possono essere differenze di trattamento in azienda. "Questa assemblea è nata per fare domande e avere risposte che non ci sono ancora state date - sono le parole di Daniele Petruz del Nursid - ma la politica serve per dare indirizzi, i problemi si risolvono insieme con direzioni regionali e parti politiche. Per esempio, il problema della necessità di una nuova disciplina per il parcheggio, ha dimostrato che con percorso unito, le cose si risolvono".

Petruz, ha fatto inoltre notare che si è trovato un riscontro concreto e positivo su vari temi con la Regione. Intanto, entro l'estate, è atteso il nuovo bando per reclutare nuovi infermieri ed è in programma il nuovo percorso di esami per favorire il rientro del personale di pronto soccorso. "Con la Regione - aggiunge Petruz - è stato fatto un percorso attraverso il quale auspichiamo che venga premiato il merito in base al numero di accessi durante l'anno".

Gli infermieri, nel giro di un paio di anni sono calati di circa una decina di unità solo nel Monfalconese. Intanto si è assistito all'aumento del lavoro perchè - tra i tanti nodi critici del sistema - sono aumentati i casi gravissimi di bambini che hanno bisogno di terapie invasive, manca un medico di medicina generale a Panzano e non solo. "Il tema della sanità ci sta molto a cuore - sono le parole del sindaco Anna Maria Cisint - ho vissuto in questi mesi una situazione familiare delicata e ho capito quanto sono fondamentali i medici".

"Questa è una regione che ha un livello qualitativo di alto pregio, certo, per riuscire a mantenerlo richiede degli investimenti". Il sindaco, ha inoltre fatto notare che più di due terzi del bilancio regionale è destinato alla sanità ma che c'è ancora molto da fare. Ad intervenire all'assemblea c'era anche il dottor Sebastiano Callari, urologo e assessore regionale al patrimonio il quale ha ravvisato la mancanza di una rete adeguata di servizi destinata all'accoglienza dei pazienti.

Se per l'assessore Riccardi non ci sono problemi per individuare delle risorse economiche a favore della ricerca di ulteriori professionisti da impiegare, per Callari vanno aumentate le retribuzioni e bisogna puntare molte energie sull'attrattività delle professioni sanitarie. "Per riformare il sistema, sono necessari un cambio culturale e un'adeguata formazione alla digitalizzazione del sistema sanitario - spiega Callari - perchè mancano dei dirigenti generali illuminati per ridisegnare la sanità regionale del domani" .

L'assessore comunale alla sanità, il dottor Stefano Vita, ha poi espresso le sue perplessità sul funzionamento dei dipartimenti unici guidati da un solo direttore come quello dell'emergenza - urgenza. Vita ha inoltre fatto notare che esiste un serio problema nazionale che riguarda pensionamenti e mancanza di ricambi. "È necessaria una nuova legge che regolamenti il funzionamento del sistema sanitario nazionale - spiega Vita - perchè non si può andare avanti con quella istitutiva che risale ormai al 1978".

A parlare per Uil Medici, è intervenuto anche il dottor Alessandro Balani per il quale l'azienda unica ha messo in luce i punti di forza dei dipartimenti medici monfalconesi. Per Balani però vanno sanati gli squilibri esistenti nel numero di accessi al pronto soccorso e il numero di specialisti impiegati rispetto agli ospedali triestini. "Una volta riconosciute le criticità - spiega il dottor Balani - bisogna agire, ragionare sugli aspetti multidisciplinari e sulle nuove specializzazioni che vanno fatte conoscere di più migliorando la comunicazione relativa alla loro esistenza".

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