LA CONFERENZA
Simone Pillon porta a Gorizia il suo 'Manuale di resistenza al pensiero unico'
L'ex senatore illustra le cause che secondo lui hanno portato alla deriva della società indicando le possibili reazioni per contrastarla.
È partito dalla “Notte stellata” di Van Gogh per spiegare la lotta e la resistenza fra l'ultimo bagliore di luce rimasto e il buio circostante. A Palazzo de Grazia venerdì sera erano in tanti ad ascoltare Simone Pillon, avvocato, senatore dal 2018 al 2022 nel gruppo leghista, promotore di tre edizioni del Family day e membro del cammino neo-catecumenale. Inserito nell'ambito della rassegna “Alienazioni” promossa da Gorizia spettacoli, l'incontro moderato dallo psicoterapeuta Silvio Fontanini è stato un fiume di parole che hanno cercato di spiegare la deriva attuale andandone alle radici storiche e ideologiche e proponendo, infine, delle ricette per risolverla.
Costantemente centrato sulla contrapposizione fra un “noi” e un “loro” implicitamente interpretabile sin dalle prime battute ma pian piano sviscerato, il ragionamento di Pillon si lega ai contenuti del suo scritto “Manuale di resistenza al pensiero unico” il cui ricavato dalle vendite va interamente a favore delle associazioni pro life e pro family. «Questo buio che vediamo, che avanza e sembra inarrestabile, è l'attacco profondo alla nostra vita ma in realtà l'attacco è ai nostri figli e nipoti. Ci sono delle forze che stanno lavorando per una strategia ben organizzata e sono piene di soldi».
Da questa tesi, Pillon comincia come in un monologo a snocciolarne i sintomi: «La strategia è chiara. Vi dicono: “Ma cosa vi fanno le coppie gay? Cosa vi fa l'utero in affitto?”. Vi dicono che bisogna demonizzare la famiglia che è il luogo di sopraffazione del maschio sulla femmina, il luogo dove i bambini vengono abusati. Annullano la famiglia dicendo che tutto si può riconoscere in essa: due maschi che si sposano e hanno figli, due femmine che si sposano e fanno altrettanto. Vi dicono che i bambini hanno solo bisogno di qualcuno che gli voglia bene: allora vanno bene anche gli orfanotrofi».
Come un fiume in piena, Pillon prosegue il suo ragionamento sulla decostruzione della famiglia sostenendo il pericolo derivante dall'eliminazione delle figure simboliche del padre e della madre «l'uno, simbolo di forza, autorevolezza, perchè no: anche di dolcezza. L'altra incarna l'accoglienza, la coccola, anche lo sberlone, ma nella femminilità», preoccupandosi poi per come, in momenti successivi, questo potrà influire sulla preghiera perchè «come faremo a recitare il Padre Nostro senza pronunciare la parola padre? Diremo genitore 1? e l'Ave Maria? La madre diventerà genitore 2?».
Le cause di questa deriva Pillon va a ricercarle nella filosofia, risalendo a Engels e Marx per spiegare la disparità fra uomo e donna («la donna è il proletariato che deve uccidere il capitalista cioè il maschio») per arrivare a Judith Butler, teorica dell'eliminazione della differenza sessuale come rimedio all'eliminazione dell'ingiustizia nel mondo. «E così a scuola troviamo le maestre che ai bambini di 3, 5 anni, se li vedono giocare con le bambole pur essendo maschi, dicono di bloccare la pubertà e così ci sono le cliniche per il cambio sesso come a Trieste e Careggi. La madre di tutte le follie è però la clinica Tavistock di Londra dove hanno messo a punto dei protocolli per la disforia di genere per cui bisogna adattare il corpo alla mente in modo che ognuno possa essere ciò che pensa di essere. E sulla base di queste follie si stava approvando la legge Zan».
L'ex senatore cita Trump, esprimendo soddisfazione per alcune delle sue prime dichiarazioni che andranno proprio nella direzione di tornare ad avere solo due generi e giunge poi a svelare il motivo di questa «follia ideologica: cancellare la famiglia per avere degli individui isolati. Avete capito dove vogliono arrivare? Se sei solo e disperato e ti serve un lavoro accetti anche di essere pagato 2 euro, accetti anche di vendere droga, di accoltellare per due lire».
Da qui a parlare dell'immigrazione il passo è breve: «L'immigrazione è l'atomizzazione della società: sradicando le persone le illudo e noi pensiamo siano poveri invece vengono dalle famiglie bene del nord Africa che possono pagare 3 mila euro per il viaggio». E ancora, l'utero in affitto, spiegato in tutte le sue fasi: «Serve una donna molto bella e intelligente perchè gli ovociti devono essere di buona qualità. Poi si trova una madre surrogata, che può essere anche brutta, cicciona, del terzo mondo: firma un contrattino dove le impongono come comportarsi».
In questo contesto è impossibile, per Pillon, non percepirsi sotto attacco sotto il profilo politico, culturale, giudiziario, mediatico, sul piano della scuola, ma ecco le buone notizie: «La prima è che siamo la maggioranza: silenziosa, maltrattata. Ma che siamo la maggioranza è dimostrato da come sono andate due giorni fa le elezioni in America. La seconda buona notizia è che queste ideologie temono la realtà della famiglia quindi dobbiamo restituire ai nostri figli la nostra esperienza, fargli vivere il bello della famiglia. Faccio una battuta: se porti i tuoi figli a mangiare ogni domenica dalla nonna, eviti il gender perchè gli fai vedere la magia dello stare insieme, dei valori del sacrificarsi e del perdere tempo insieme».
Terzo punto di forza per combattere queste ideologie sono le possibilità di incontro fra le persone: ed ecco l'affondo al covid. «Avete visto il vero obiettivo del covid? Lo hanno usato contro di noi per far saltare le relazioni perchè l'altro è il pericolo. Il problema alla base è che il covid non è stato gestito dalla politica, che è vicina alla gente, ma da agenzie come l'Oms che non è un ente democratico». L'arma forte per contrastare questo stato d'assedio resta la preghiera che ha fatto vincere guerre come accaduto già a Lepanto, come dimostrato da Solidarnosc e come accaduto per il ddl Zan «perchè le suore di un convento di Roma che mi avevano contattato dopo il mio intervento in Senato hanno pregato: da essere 30 punti sotto, siamo andati a 30 senatori contro il passaggio della legge».
La conclusione delle due ore di monologo è affidata al Pillon avvocato: «La civiltà occidentale viene spazzata via: saranno i cinesi? O magari gli islamici? Se andate a Roma sembra di essere in Bangladesh (e dal pubblico: «Noi abbiamo Monfalcone»). Chi ha studiato diritto ricorderà le Lex Iuliae, che andrebbero ripristinate: c'era una tassa sui single, il divieto di divorziare. Di fornte a questa situazione di accerchiamento o teniamo botta o veniamo sopraffatti ma se stiamo seminando dobbiamo ricordare che dopo l'alluvione il seme sarà più fertile».
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