Sicurezza delle donne in UE, Cisint firma la risoluzione del Parlamento europeo

Sicurezza delle donne in UE, Cisint firma la risoluzione del Parlamento europeo

L’APPELLO

Sicurezza delle donne in UE, Cisint firma la risoluzione del Parlamento europeo

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 19 Ott 2024
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L’europarlamentare si concentra sulle «minacce dell’immigrazione di massa». «Sicurezza non sacrificabile sull’altare dell’immigrazione».

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Esprime preoccupazione per la sicurezza delle donne europee e parla di dati che evidenziano un collegamento allarmante tra l’immigrazione di massa e l'aumento di violenze sessuali in diverse città europee. A sostenerlo è l’europarlamentare Anna Maria Cisint che ritiene la situazione sia «gravissima» e necessiti di «interventi immediati e coordinati a livello europeo».

«La sicurezza delle nostre donne e delle nostre figlie deve essere una priorità assoluta – commenta Cisint - i numeri parlano chiaro: l’immigrazione senza regole ha alimentato un incremento di crimini sessuali che non possiamo più ignorare. Le istituzioni europee devono intervenire con decisione e coraggio, per fermare chi minaccia la sicurezza dei nostri cittadini. Dobbiamo mettere un freno all’ingresso di chi non rispetta i nostri valori e procedere spediti con le attività di potenziamento dei controlli ai confini. Non possiamo più permettere che la sicurezza delle donne sia il prezzo da pagare per politiche migratorie fallimentari».

L’ex sindaco di Monfalcone ha quindi firmato la risoluzione del Parlamento Europeo sulla sicurezza delle donne europee minacciate dall'immigrazione di massa. L’onorevole Cisint insiste sulla questione affermando che numerosi rapporti e indagini confermano la pesantezza della situazione. Interviene con “numeri alla mano”.

«Una parte significativa delle aggressioni sessuali è stata commessa da individui provenienti da Paesi extraeuropei, alimentando una preoccupazione crescente per la sicurezza pubblica, in particolare per la protezione delle donne – continua - in Francia nel 2019, il 63% delle aggressioni sessuali commesse sui mezzi di trasporto è stato attribuito a stranieri. Nel 2023, su 97 casi di stupro avvenuti nelle strade di Parigi, solo 30 sono stati risolti, con 36 persone arrestate, di cui 28 straniere».

E ancora Cisint: «In Germania durante la notte di Capodanno del 2016, centinaia di stupri sono stati attribuiti a gruppi di migranti. Su 153 sospettati, 103 erano di nazionalità marocchina o algerina.In Austria, quella stessa notte di Capodanno, nove richiedenti asilo iracheni sono stati arrestati per aver violentato una donna tedesca».

«È per questo che chiediamo alla Commissione Europea di agire con urgenza, presentando un piano d’azione concreto per proteggere le donne europee dalle conseguenze devastanti di un'immigrazione fuori controllo, che include purtroppo anche la violenza sessuale – conclude - l’immigrazione di massa dai Paesi extraeuropei rappresenta un pericolo reale per le donne in Europa, e i governi nazionali devono collaborare per fermare queste minacce alla sicurezza pubblica».

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