Le sfide della sostenibilità nel mondo vino, studio presentato a San Lorenzo

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Le sfide della sostenibilità nel mondo vino, studio presentato a San Lorenzo

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 31 Gen 2024
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Il tema della sostenibilità dall'aspetto ambientale passa a riguardare anche quello sociale, economico e alimentare. Presentato ieri uno studio.

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Soddisfacimento dei bisogni della popolazione presente senza compromettere la possibilità di soddisfare i propri bisogni anche alle generazioni future: questo, in sintesi, il concetto di sostenibilità, aspetto di cui si è parlato ieri sera in un incontro volto a illustrare i risultati di uno studio condotto sulle piccole e medie cantine italiane fra cui anche diverse realtà locali. Ospitato nella sala consiliare del Comune di San Lorenzo Isontino e introdotto dal vicesindaco Flavio Pecorari, l’appuntamento è stato l’occasione per approfondire il tema della sostenibilità.

Dall’aspetto ambientale, questo passa a riguardare anche quello sociale, economico e alimentare in un circolo virtuoso che permette alle aziende di accrescere la propria competitività. Secondo uno studio della società d’analisi Nielsen, infatti, il 52% dei consumatori si dichiara disposto a spendere di più nel caso in cui il brand del prodotto a cui sono interessati persegua logiche di sostenibilità. Spesso però sono le stesse aziende ad auto-boicottarsi perché non si rendono conto di adottare strategie sostenibili (legate per esempio al risparmio energetico, alla riduzione dell’orario di lavoro, all’inserimento nel proprio team di lavoratori disabili) e, di conseguenza, non pubblicizzano le loro condotte virtuose.

Di questo si è resa conto molto chiaramente Giorgia Deiuri, esperta di marketing territoriale e di comunicazione sostenibile oltre che referente territoriale dell’associazione Onconauti che, in regione, ha la sua base a San Canzian d’Isonzo. Deiuri ha condotto un’indagine sulle piccole e medie aziende vitivinicole italiane per un progetto che ha coinvolto Giacomo Artini, Elisa Castro, Valentina Fazio e partner quali la Business School (Bbs) dell'Università di Bologna, l’associazione Onconauti e Ag Innovazione Italia, agenzia di marketing locale specializzata in strategia, posizionamento, social media marketing e comunicazione sostenibile.

Lo studio è partito da un questionario iniziale basato su una sorta di presa di coscienza della propria sostenibilità da parte delle aziende, fra cui la cantina Scolaris di San Lorenzo. I dati sono quindi stati elaborati in schede riassuntive e, attraverso una specifica piattaforma, è stata creata una mappatura della sostenibilità del settore che potrà essere un strumento utile ai potenziali clienti per indirizzare le proprie scelte di acquisto.

Il progetto ha complessivamente coinvolto dieci regioni e quaranta cantine, dieci delle quali presenti nella nostra regione e, al termine dell’indagine, il grado e le modalità sostenibili attuate dalle singole aziende potranno essere incluse nel Qr Code riportato sulle bottiglie di vino. Sette i partner che hanno contribuito al progetto fra cui il più importante è Onconauti, sodalizio che supporta le persone che hanno affrontato l’esperienza di un tumore e che desiderano tornare a una vita per quanto possibile normale attraverso attività ludiche e sociali ma anche attraverso il lavoro che, se svolto in un ambiente non eccessivamente stressante e compatibile con i bisogni della persona, può senz’altro risultare un’esperienza positiva.

Stessa finalità di sensibilizzazione a promuovere un ambiente di lavoro sano, flessibile e accogliente per le persone con difficoltà viene dalla partnership con Fiori di Vetro che affianca le famiglie di persone affette da autismo. L’importanza dell’inclusione è un tema delicato la cui importanza, come ha ricordato brevemente il consigliere regionale Bernardis, è stata colta attraverso la promozione delle vendemmie didattiche dall’associazione Città del Vino, sodalizio di cui il Comune di San Lorenzo faceva parte in passato e in cui, secondo il vicesindaco, potrebbe rientrare.

A spiegare con maggiore precisione cosa si intenda per sostenibilità è stata quindi Raffaella Tognon, tecnologo alimentare che ha legato questo concetto agli ideali di progresso e benessere, iniziato come attenzione ecologica ma scivolato rapidamente negli aspetti sociale, economico, alimentare e istituzionale, quest’ultimo fondamentale perché solo normative adeguate possono incentivare l’adesione alle buone pratiche richieste.

Se sotto il profilo ambientale la sostenibilità va a braccetto con forme di energia alternativa ma anche con il riuso e il riciclaggio dei materiali (per esempio molte aziende recuperano i resti di vinaccioli trasformandoli nei tronchetti da usare nelle stufe) sotto il profilo sociale significa promuovere modelli lavorativi flessibili, una remunerazione adeguata ma anche abbracciare forme di turismo sostenibile che prevedano, per esempio, la partecipazione degli ospiti alla vendemmia, un trend che pare in aumento soprattutto da parte di turisti stranieri in momenti di bassa stagione.

Sostenibilità economica e alimentare sono due aspetti che vanno a braccetto: sempre più spesso, pressate da problemi economici, le famiglie non riescono ad assicurarsi un’alimentazione qualitativamente adeguata ricadendo sul cosiddetto junk food da cui possono scatenarsi problematiche di salute che dall’obesità passano a disturbi cardiocircolatori con, ovviamente, delle ripercussioni sulle spese del sistema sanitario.

La piattaforma proposta potrebbe quindi essere un punto di partenza per analizzare la sostenibilità anche in altri ambiti e sicuramente può porsi come utile strumento di incontro fra marketing aziendale ed esigenze di consumo consapevole da parte dei clienti: un nuovo incontro per approfondire queste tematiche è in programma per sabato 16 marzo.

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