l'incontro
La sfida dei candidati di Fratelli d'Italia a Gorizia, «difendere l’Europa da sé stessa»
L'appuntamento di Fratelli d'Italia con parlamentari e candidati per parlare di Europa, Anzil: «Nostra cultura deve dare la possibilità a tutti di esprimersi».
Un incontro “di scuderia” per Fratelli d'Italia, nel quale il partito non ha solo presentato i suoi due candidati dal territorio per il seggio al Parlamento europeo, ma anche per radunare gli amministratori locali a sostegno, e fisicamente a fare da ali, ad Alessandro Ciriani e Anna Olivetti. Tra i presenti la senatrice Francesca Tubetti, l’onorevole Walter Rizzetto e amministratori tra cui Rodolfo Ziberna, Chiara Gatta, Francesco del Sordi, l’onorevole Emanuele Loperfido e il vicegovernatore Mario Anzil. Tutti riuniti lunedì 3 giugno sotto il colonnato dell’Osteria Veneziana di fronte al municipio di Gorizia.
Proprio Anzil ha rimarcato la data fulcro per Gorizia e per l’intera Regione che «è una regione di confine e la nostra cultura è polifonica, accogliente che deve dare la possibilità a tutti di esprimersi. Il 2025 deve andare oltre per poter aver un seguito in futuro. Dal territorio, da un territorio di confine, guardiamo al nazionale e all’europeo per tornare al territorio».
Rizzetto ha rimarcato la presenza territoriale di Fratelli d’Italia: «I nostri amministratori – così l’onorevole – hanno saputo rafforzare il territorio e lavorare bene, l’esempio è a Gorizia, a Monfalcone, a Pordenone, in Regione con Anzil. In Europa parleremo ancora di salari, di lavoro, di tessuto industriale da salvaguardare: staremo vicino, ancora, a chi non riesce ad arrivare alla seconda settimana del mese».
Anna Olivetti, tra l’altro anche presidente di Federfarma per la provincia di Gorizia, ha voluto puntare sulla sanità e sul «fascicolo sanitario elettronico per poter arrivare alla cartella clinica europea. Il tema dell’industria farmaceutica – così ancora la farmacista di Monfalcone – è vastissimo e dobbiamo poter difendere le aziende migliori che abbiamo sul territorio nazionale perché il rischio è, per noi, di perdere queste peculiarità».
«Vogliamo medicare e difendere l’Europa soprattutto da sé stessa – così Alessandro Ciriani – perché in tante tematiche devono essere ancora i singoli Stati a poter decidere. Tra i problemi più impellenti la difesa dal terrorismo verde. In tutto questo ci si mettono anche le direttive europee che sono cervellotiche ma è sul lavoro che bisogna combattere la buona battaglia». Sul tema immigrazione Ciriani ha ribadito: «Vogliamo un’immigrazione che sia culturalmente vicina a noi e permettere a chi abita ancora in Africa di avere uno sviluppo per poter vivere in modo dignitoso e alto. Su questo punto il Piano Mattei guarda a un continente dove Russia e Cina la fanno da padrone ma non in modo indiscriminato come loro». Ciriani e Olivetti hanno concluso con l’auspicio di poter «rappresentare in Europa l’ottimo modello nord-est».
Foto Sergio Marini
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