La sfera di Pistoletto realizzata dai giovani del Max Fabiani: alcuni giornali raccontano il confine

La sfera di Pistoletto realizzata dai giovani del Max Fabiani: alcuni giornali raccontano il confine

L'opera

La sfera di Pistoletto realizzata dai giovani del Max Fabiani: alcuni giornali raccontano il confine

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 06 Feb 2025
Copertina per La sfera di Pistoletto realizzata dai giovani del Max Fabiani: alcuni giornali raccontano il confine

Una ventina di ragazzi e ragazze hanno lavorato per concludere l'opera che attraverserà il valico del San Gabriele. Il racconto.

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Da giornali d’epoca fino ai quotidiani d’oggi: la Scultura da passeggio, la sfera ricoperta con pagine di alcuni giornali del territorio con notizie che ne hanno segnato la storia, è stata completata in mattinata dagli studenti del Max Fabiani. Si tratta della classe quinta, sezione grafica, e da altre tre classi tra terze e quarte. A seguire i ragazzi e le ragazze gli insegnanti Ivan Crico, Michela Appugliese e Giovanna Bellanca assieme al vicario del dirigente scolastico, Elisa Baldo.

Dal Piccolo al Primorski dnevnik fino ai più piccoli Lucinis e Il Nestri Borc, entrambi con inserti o totalmente in lingua friulana. C’è Lisonz, in bisiaco, e il Novi Glas, settimanale cattolico della minoranza slovena. Due le chicche, il Görzer (Wochen-Blatt) del 1841 e un bollettimo in ebraico per la preparazione alla Pasqua del 1844.

In mattinata il lavoro è stato completato da ragazzi e ragazze assieme a due rappresentanti della Fondazione Pistoletto cittadellapace, Giacomo Bassmatj e Saverio Teruzzi. La stessa fondazione aveva già predisposto una serie di fogli di giornale sul cuore di polistirolo. Gli articoli parlano principalmente della storia del territorio e del confine dalla Seconda Guerra Mondiale in poi. La ventina di alunni coinvolti si è cimentata nella creazione della sfera che, il giorno dell’inaugurazione della Capitale europea GO!2025, sabato 8 febbraio, sarà fra i protagonisti della sfilata Da stazione a stazione: il riferimento è alla rielaborazione della Scultura da passeggio, ovvero la sfera ricoperta di giornali del territorio con notizie che ne hanno ‘segnato’ la storia, già interprete di eventi artistici in altri siti del mondo, fra cui Parigi, Tirana, Madrid, Ginevra (presso il Palais des Nations dell’ONU), Lamezia Terme, Ascona, L’Avana e New York. La sfera GO! 2025, lanciata dal palco di piazza Vittoria, passerà attraverso mille mani che la faranno rotolare lungo le vie Carducci e Pellico, in piazza de Amicis e poi via San Gabriele fino all’omonimo valico. Qui sarà ‘raccolta’ da altre mani, questa volta slovene, che la faranno rotolare fino a piazza Kardelja, davanti al municipio di Nova Gorica, dove sarà illuminata, ovvero ‘accesa’ come il tripode della pace.

«Nel segno di ‘Love difference’, auspicato da Michelangelo Pistoletto, l'opera accoglierà – ribadisce Ivan Crico - anche le differenti culture che rendono il goriziano un luogo speciale a livello europeo, in cui da un millennio convivono persone di cultura latina, slava e germanica. Per cui ci sarà spazio per i quotidiani storici goriziani Il Piccolo e il Primorski Devnik espressione della comunità slovena locale, e del quotidiano sloveno Novi Glas, il più letto dai cittadini di Nova Gorica. Ma non mancheranno le altre voci antiche del nostro territorio goriziano, attraverso i periodici ‘Il nostri borc’ e ‘Lisonz’ editi dall'associazione Borc San Roc (testimone della presenza friulana in città) e dall'Associazione Culturale Bisiaca, che da sempre si è impegnata nel dialogo tra le diverse anime di questi territori anche oltre confine, e il periodico Lucinis. Ci sarà un ideale omaggio anche all'antica comunità ebraica e a quella autoctona di lingua tedesca goriziana, con la prima pagina del giornale di Klagenfurt, Die ‘Kleine Zeitung’, grazie a un bell'articolo su Gorizia e Nova Gorica. Particolarmente significative, tratte da ‘Il nostri borc’, le profetiche parole del poeta goriziano Celso Macor - aggiunge - che preconizzava la sparizione dei ‘nostri’ confini e fu tra i primi a credere nel sogno di un'Europa unita, armonizzando l'amore per il nostro passato con il bisogno di continua innovazione. Scrive Macor: ‘Intendo però porre il problema di una cultura per chi viene dopo, per chi si è affacciato alla vita del tempo mutato della seconda metà del secolo. Possiamo proporgli solo il sapore delle radici o non dobbiamo farci carico di una strada più lunga?’».

La sfera farà la sua comparsa verso le 13 di sabato 8 febbraio, sul palco di piazza Vittoria, dove sarà raccolta, come una fiaccola, da alcuni campioni dello sport che la consegneranno ad altri atleti, rappresentanti delle tante società sportive cittadine. In oltre 500, insieme ad altri protagonisti della sfilata e con il contributo degli sferofori, faranno rotolare la palla fino al valico di via San Gabriele, dove attraverserà il confine per proseguire fino al municipio di Nova Gorica. La sfera GO! 2025 tornerà quindi a Gorizia per essere collocata in un luogo visibile al pubblico come testimonianza artistica del giorno inaugurale della Capitale europea della cultura.

La Sfera di giornali, per Michelangelo Pistoletto da sempre rappresentazione del caso, fu esposta inizialmente nello studio dell’artista nel 1966, per poi nel 1967 essere ribattezzata Scultura da passeggio in occasione della mostra collettiva Con temp l’azione e fatta rotolare lungo il percorso che univa le tre gallerie torinesi – Sperone, Stein, Il Punto – dove si svolgeva simultaneamente la mostra. Le sfere di giornali di volta in volta ci riportano nel campo della cronaca e della notizia di attualità come articolazioni fisiche di eventi in continua trasformazione che appartengono alla vita quotidiana, ma anche al caso e alla dimensione del gioco, la ‘partita della vita’ che Pistoletto include nel concetto di Pace Preventiva, dove la presenza di elementi che si contrappongono, si muovono e spingono in direzioni diverse permette di uscire dal luogo sacrale dell’arte per attivarsi nel cuore della comunità, superando i confini dello studio dell’artista, delle gallerie, dei musei e oggi delle nazioni. La Sfera diviene oggetto e simbolo di trasformazione, non più opera d’arte statica ma oggetto inter-identitario, grazie all’azione e all’interazione tra le persone che decidono di giocare con essa spingendoci ad alzarci dalla sedia, a lasciare il suo e il nostro piedistallo e mettendoci, ognuno con la propria storia, a giocare con il caso. In questo processo la Sfera perde la sua aurea di inaccessibilità, diventando parte integrante delle cose comuni e quotidiane. 

L’idea è nata da un incontro fra l’amministrazione comunale di Gorizia e i referenti della Fondazione Pistoletto, sul territorio friulano da oltre un anno per la mostra Terza Terra a Villa Manin che ha animato il territorio con l’arte della demopraxia e decine di eventi a cui hanno partecipato centinaia di organizzazioni pubbliche e private, durante cui si è capito quanto i messaggi simbolici delle opere dell’artista si sposassero perfettamente con lo spirito della Capitale europea della cultura GO! 2025, ovvero la potenza del dialogo fra persone, la rigenerazione sociale e culturale e l’evoluzione positiva del pensiero e delle azioni. Un inno alla pace e a un mondo senza confini dove le differenze sono una ricchezza. La proposta della sfera GO!2025 che attraversa le due città è arrivata proprio da Michelangelo Pistoletto durante un incontro a Villa Manin con l’assessore comunale a GO!2025, Patrizia Artico, mentre sulla performance si è lavorato in questi mesi. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione e al sostegno della Regione FVG e del Ministero alla Cultura e al lavoro degli uffici comunali, che hanno agito in sinergia con la Fondazione Pistoletto Cittadellarte per creare le condizioni per la realizzazione dell’opera. Fondamentale la collaborazione con il Liceo artistico Max Fabiani e i quotidiani Il Piccolo e Primorski Dnevnik.

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