Denuncia la situazione migranti a Gradisca, il Tar riabilita un carabiniere

Denuncia la situazione migranti a Gradisca, il Tar riabilita un carabiniere

LA SENTENZA

Denuncia la situazione migranti a Gradisca, il Tar riabilita un carabiniere

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 13 Lug 2024
Copertina per Denuncia la situazione migranti a Gradisca, il Tar riabilita un carabiniere

Fabio Fontana aveva espresso le proprie perplessità e le difficoltà dell'Arma nella Fortezza in un'intervista a Striscia la Notizia ricevendo un 'rimprovero'.

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La sentenza è stata pubblicata il 9 luglio, anche se l’udienza è del 20 giugno: il Tribunale Amministrativo Regionale ha riabilitato il maresciallo dei carabinieri, Fabio Fontana, del sindacato Unarma, che aveva rilasciato nell’ottobre 2022 un’intervista all’inviata Rajae Bezzaz di Striscia la Notizia. Tema delle dichiarazioni la situazione della rotta balcanica con numerosi giovani stranieri, tra cui minorenni, che bivaccavano in strada e nei parchi della cittadina in attesa di iniziare la pratica burocratica per l’assistenza al Cara.

«Riusciamo ad aiutarne 5 o 6, non di più, il resto è costretto a bivaccare. C’è un unico bagno per il personale, gli ospiti e i ragazzi che aspettano fuori. A volte è persino impossibile offrir loro un bicchier d’acqua: dal punto di vista logistico la situazione è grave», aveva detto Fontana. Parole che gli sono costate la sanzione disciplinare del “rimprovero”. Contro la decisione della Legione Carabinieri Friuli Venezia Giulia il maresciallo aveva inutilmente fatto ricorso al Comando interregionale Carabinieri Vittorio Veneto. Ora è il Tar che ha ribaltato la situazione.

Se per l’Arma Fontana divulgò notizie di interesse logistico-operativo con una condotta «disciplinarmente censurabile in quanto violazione dei doveri attinenti al giuramento prestato», per il Tar il giudizio è opposto: le dichiarazioni al tg satirico di Canale 5 non sono tali da poter ragionevolmente portare a valutazioni negative sulla sua fedeltà alle istituzioni repubblicane e sul suo senso di responsabilità o ledere il prestigio dell’istituzione cui Fontana appartiene. Fontana non avrebbe violato segreti «ma semplicemente espresso una propria considerazione, raccontando uno stato di fatto tutt’altro che segreto e rimarcando elementi di criticità della gestione del servizio riconosciuti dalla stessa amministrazione».

«È una sentenza innovativa – ribadisce Fontana – perché costituisce un precedente importante: il Tar si è sostituito a un’amministrazione che fa ancora resistenza a riconoscere i sindacati. È stato riconosciuto che ci eravamo mossi nell’interesse di tutti: carabinieri, migranti e cittadini. E la grave situazione che si era venuta a creare si è risolta proprio dopo l’intervista televisiva».

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