L'idea
Sei lingue in un unico passaporto, Gorizia e Salcano pionieri nel nuovo progetto

Oltre a italiano e sloveno saranno proposti corsi di tedesco, inglese, friulano ed ebraico. Uscite in loco aiuteranno i giovani a conoscere il territorio.
Un passaporto per le lingue, azzurro, dal formato estremamente simile alla propusnica ancora viva nella memoria collettiva delle genti di confine. Da questo essenziale pezzo di carta si dipana il progetto, ideato e realizzato dalla Kulturhaus Görz e finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che coinvolge studenti e studentesse italiani e sloveni alla conoscenza di ben sei lingue. Insomma, Gorizia e l’entroterra rientrano in quell’aria mitteleuropea che tanto si cerca di far riemergere e non solo in vista della Capitale Europea della Cultura.
Grazie a un fondo di 20mila euro stanziati dalla Regione, il sodalizio cittadino, con la partecipazione dei comuni di Gorizia e Nova Gorica, del Gect Go e di Go!2025, della Società Filologica Friulana, della Società Dante Alighieri – comitato di Gorizia, della Biblioteca nazionale slovena e degli studi, dell’Associazione amici di Israele, del Zavod iManaLAB, dell’Associazione studenti di Scienze internazionali e diplomatiche di Gorizia e dell’Unione dei circoli culturali sloveni, ha inteso dare vita a quello che loro stessi definiscono “un embrione per un progetto che si potrà ampliare ancora di più”.
Jens Kolata, presidente della Kulturhaus, ha ribadito i concetti chiave della progettualità: “L’obiettivo è contribuire a formare una nuova generazione di giovani consapevoli delle loro storia, della loro cultura e capaci di fruire attivamente della ricchezza e della vivacità culturale e linguistica in cui sono immersi. Per loro il confine non sarà più un limite ma un motivo di incontro e di condivisione di una comune appartenenza”.
In pratica il Passaporto delle Lingue diventa uno strumento attraverso cui i giovani raccolgono e sperimentano una serie di attività in comune alla scoperta delle due città e del ricchissimo patrimonio culturale plurilingue che le caratterizza.
In questo momento due classi della scuola media Ascoli e alcuni omologhi della Osnova Šola Solkan, la scuola elementare di Salcano stanno partecipando alle lezioni di lingua: tutti studieranno alcune ore di ebraico, friulano e comunicazione in inglese, un corso più corposo viene invece dedicato per il tedesco e per l’italiano, agli sloveni, e lo sloveno agli italiani.
Ma ci sarà anche una parte pratica, con visite guidate in entrambe le città con visite a istituzioni e strutture pubbliche, visite a biblioteche e musei, attività ludiche, incontri e attività condivise e incontri con testimoni contemporanei qualificati. Non solo, perché l’idea del sodalizio è quella di organizzare anche la prima edizione del Festival delle Lingue a fine primavera 2023 coinvolgendo tutte le associazioni partner in via Ascoli a Gorizia.
L’assessore alla cultura di Gorizia, Fabrizio Oreti, ospite alla presentazione, ha ribadito come “il nostro sia un territorio ricco e che deve essere valorizzato anche nell’ottica della Capitale europea della cultura”. Eleonora Carletti, dirigente scolastica della Ascoli, e la docente Laura Trevisan hanno sottolineato come il progetto vada a inserirsi in alcune attività, portate avanti dall’istituto grazie a un bando ministeriale, con le quali viene insegnato lo sloveno in modo trasversale alle classi seconde. Infine, Goran Bezjak, assieme al referente del progetto Luka Paolin, ha voluto ribadire la necessità di insegnare l’utilizzo della tecnologia ai giovani come fonte e strumento per l’apprendimento di lingue e culture.
L’auspicio generale è stato verso un ampliamento del progetto che già in fase di realizzazione ha visto alcune novità inserirsi a pieno titolo, come lo scambio di classi tra i due istituti nel quale gli studenti italiani frequenteranno per un giorno la scuola slovena e viceversa.
Foto Imelda Lamaj.
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