Le sedute dell'Aula in streaming dividono ancora a Cormons, frizioni in minoranza

Le sedute dell'Aula in streaming dividono ancora a Cormons, frizioni in minoranza

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Le sedute dell'Aula in streaming dividono ancora a Cormons, frizioni in minoranza

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 31 Ago 2024
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La proposta di aprire le sedute dell'assise alla partecipazione online è stata rinnovata da Eros Gino Simoni, voto rinviato nella riunione della commissione.

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Il tema dello streaming continua ad essere di centrale importanza per la politica di Cormons, visto che nella giornata di giovedì 29 agosto, si è tenuta la seduta della Commissione Statuto e Regolamenti sul tema. L'organo del consiglio comunale è delegato ad affrontare in prima sede le modifiche proposte dai gruppi in merito ad articoli dello Statuto e dei singoli regolamenti, e per questo si è ampiamente discusso della possibilità di trasmettere online le sedute dell'assise.

Era stato l'esponente dell'opposizione Eros Gino Simoni, lo scorso 5 giugno, a richiedere la convocazione della commissione per affrontare il tema, ossia discutere di una possibile modifica del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale. Il tutto affinché, spiega il giovane membro dell'aula, «sia possibile ai consiglieri (il diritto è di tutti, non di un singolo consigliere), sotto opportune condizioni, partecipare alle sedute del consiglio comunale a distanza, potendo così fare interventi ed esprimere i voti in modalità smart, ovvero da remoto».

La richiesta di Simoni è quella di creare una modalità mista di partecipazione alle sedute consiliari che, dopo la fine del periodo emergenziale Covid dove attraverso il decreto “Cura Italia” aveva previsto le sedute online, è lasciata piena autonomia ai singoli enti locali di decidere sul punto. La domanda si radica su due pilastri che il consigliere di opposizione tiene bene in mente: «il primo riguarda la rappresentatività democratica, ovvero che il consiglio comunale deve attuare delle normative, soprattutto di secondo livello (e perciò regolamentari)».

Il tutto, ha aggiunto affinché la volontà dei cittadini, espressa attraverso i loro rappresentanti in Consiglio, possa essere esposta dovutamente nelle sedi del consiglio comunale». «Il secondo principio - continua - riguarda il diritto di ciascun giovane interessato della gestione della cosa pubblica di essere libero di scegliere di studiare o lavorare dove vuole, anche fuori dal Comune in cui ha la residenza e, contemporaneamente, poter rappresentare i cittadini in consiglio comunale nella città in cui è stato eletto».

Di vedute differenti la maggioranza che, rappresentata in Commissione dal consigliere Marco Battistutta e dall’assessore Massimo Falato, ha espresso la chiusura totale rispetto alla possibilità di presenziare da remoto, ritenendo che il consiglio comunale debba avere una sua liturgia e che debba essere tenuto in presenza per la totalità dei suoi componenti. La maggioranza, quindi, è dell’idea che l'assise possa essere tenuto online solamente e strettamente nei casi emergenziali (come durante la situazione Covid) e non nei casi ordinari.

La discussione definitiva, ad ogni modo, non è stata affrontata in questa seduta, in quanto i compoenti d’opposizione Patrizia Mauri e Giuseppe Esposito hanno richiesto un rinvio al voto dopo che la maggioranza aveva già palesato il proprio no. Uno sfaldamento dell’opposizione quindi, che, dopo le dimissioni di Elena Gasparin e Paolo Nardin, e l’implosione del gruppo di Azione repubblicana di Esposito e Persoglia, sta passando un periodo di difficoltà.

«Mi avrebbe fatto un enorme piacere – conclude Simoni – sapere che pur nella consapevolezza del fatto che comunque non sarebbero bastati in termini di maggioranza nella votazione, che le tutte le forze di opposizione si schierassero compatte per un tema di fondamentale partecipazione democratica».

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