Gorizia vende l'ex scuola Pitteri al ministero, affare da 500mila euro

Gorizia vende l'ex scuola Pitteri al ministero, affare da 500mila euro

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Gorizia vende l'ex scuola Pitteri al ministero, affare da 500mila euro

Di T.D. • Pubblicato il 04 Feb 2023
Copertina per Gorizia vende l'ex scuola Pitteri al ministero, affare da 500mila euro

L'immobile del 1910 ospiterà uffici del carcere di via Barzellini, «ora partire subito con i lavori»

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L'ex scuola Pitteri è ufficialmente di proprietà del ministero della Giustizia. Lo storico immobile di Gorizia, che sorge proprio alle spalle del carcere di via Barzellini, è stato ceduto dall'amministrazione comunale alla direzione regionale dell’Agenzia del demanio che, contestualmente, l’ha “girata” al dicastero. Una storia che affonda le proprie radici già con l'allora sindaco Ettore Romoli, puntando a migliorare la situazione della casa circondariale e creando, di fatto, un unico e ampio complesso della giustizia insieme al vicino Tribunale. Qui l'idea è di trasferire gli uffici del personale.

Alla cessione dovrà ora seguire un recupero dello storico edificio, attualmente in grave stato di degrado. L’atto è stato sottoscritto a fine gennaio dal funzionario del servizio patrimonio del Comune, Giampietro Clementi, dal responsabile dei servizi territoriali del Demanio e dal rappresentante del ministero della Giustizia, Salvatore Campagna, direttore della casa circondariale di Gorizia. Per la vendita, l'ente locale percepirà 490mila euro di cui quasi 45mila finiranno nelle casse dell’Agenzia delle entrate. Tra gli svantaggi immediati, la chiusura dell’area retrostante l’ex Pitteri.

Questa, negli anni, era stata trasformata in parcheggio per i dipendenti comunali. “Sono davvero contento - commenta il sindaco, Rodolfo Ziberna -, è un altro tassello del programma di riqualificazione e miglioramento dei servizi di Gorizia che va al suo posto. Questa è una tappa molto importante che accelera l’obiettivo di ampliare e qualificare gli spazi carcerari, a partire dal quelli riservati al personale, ma anche di puntellare la presenza del tribunale, periodicamente messa in discussione da qualcuno. Infine, ma non per ultimo, uno storico edificio, in cui sono cresciute tante generazioni di giovani goriziani sarà recuperato".

Lo stesso sarà riconvertito, vincendo "l’accentuarsi di un degrado che ha ormai raggiunto un livello intollerabile. Prende così forma quella Cittadella della giustizia che, questa sarà la nostra battaglia, dovrà assolutamente migliorare anche in termini di rafforzamento del personale e mi riferisco, ovviamente, non solo al carcere ma anche al tribunale”.  Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore al patrimonio, Paolo Lazzeri: “Come sempre in questi casi, il percorso non è stato breve e ci sono voluti alcuni anni. Ma alla fine il risultato, come si suole dire, è stato portato a casa".

"Indubbiamente - rimarca - per Gorizia si tratta di un progetto importante che aggiorna anche il concetto di carcerazione, con la creazione di nuovi spazi anche per il personale della casa circondariale che ne hanno davvero bisogno. Saranno anche realizzati laboratori per lo svolgimento di attività da parte degli ospiti del carcere e altri servizi. Ma altrettanto importante è la valenza che questo potenziamento avrà per il tribunale e per chi opera quotidianamente nel settore della giustizia”. La struttura, attualmente del tutto inagibile, nel suo complesso ha una superficie di 5.321 metri quadrati, di cui poco meno della metà sono coperti.

Il resto è rappresentato dallo scoperto, ha rappresentato un passaggio importante nella storia di Gorizia. Costruita tra il 1909 e '10, è nata come scuola maschile intitolata a Riccardo Pitteri ed è stata dichiarata di interesse culturale nel 2006 dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia. Per questo, il recupero dovrà rispettare alcune sue caratteristiche anche architettoniche. Nelle sue aule per decenni si è sentire il vociare dei bambini, intere generazioni di goriziani, ed ha ospitato anche attività di scuola media fino al suo definitivo abbandono.

Chiusa ormai da tempo, nascerà per una seconda volta con un ruolo altrettanto importante. “Adesso, aiutati dai nostri parlamentari,
ci impegneremo affinchè i lavori di riconversione partano al più presto - spiega il sindaco - e possano in breve cancellare tutto il degrado di quest’area ridandole ruolo e dignità”. Nel giugno 2020, l’allora giunta comunale aveva dato formale disponibilità alla vendita - dopo essere si detta disponibilità alla concessione per 71 anni -, rispettando i vincoli della Sovrintendenza. A settembre dello stesso anno, è stato redatta anche la bozza del contratto.

Foto del lettore Alessio Bassani.

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