l'interrogazione
Scoccimarro non chiude alla riconversione di A2A a Monfalcone: «Aspettiamo nuovi documenti»
L'assessore regionale all'ambiente ricorda che la procedura è prevista per legge: «Il nostro obiettivo è avere al più presto impianti a impatto zero in tutta la regione».
La riconversione a gas naturale della centrale termoelettrica di Monfalcone “è oggetto di una procedura di Via statale, a cui la Regione partecipa. Siamo in attesa di ulteriore documentazione per esaminare gli effetti ambientali legati alla proposta di A2A”. La discussione sull’impianto nella città dei cantieri è approdato questa mattina in Consiglio regionale, con la riposta dell’assessore all’ambiente Fabio Scoccimarro all’interrogazione presentata dal capogruppo del Partito democratico, Diego Moretti, in occasione dei question time agli esponenti della giunta Fedriga.
“I documenti pianificatori e le normative nazionali in materia energetica emesse tra il 2017 e 2018 - ha ricordato il dem di Staranzano - prevedono la cessazione definitiva delle centrali termoelettriche alimentate a carbone, tra le quali quella di Monfalcone, entro il 2025”. Ha quindi sottolineato che, il 18 dicembre 2019, la stessa A2A ha presentato istanza di Valutazione d’impatto ambientale per un progetto di riconversione” che “non risulta concluso”. Lo scorso maggio, poi, l’azienda e le organizzazioni sindacali territoriali hanno “sottoscritto l’impegno al mantenimento degli attuali livelli occupazionali (90/100 unità) per il sito”.
Il 25 settembre, poi, “la stessa A2A, assieme alla Regione e a Snam, ha sottoscritto un protocollo d’intesa per promuovere la transizione energetica sul territorio regionale attraverso soluzioni innovative come l’idrogeno e il biometano”. Ecco quindi arrivare il 21 gennaio, quando la società “ha presentato alle istituzioni, all’interno del Piano industriale 2021-2030 del gruppo, un progetto di investimento, comprensivo della riconversione a gas e di altre attività integrative green quali economia circolare, smart solutions, transizione energetica, elettrificazione delle banchine portuali a Trieste e Monfalcone, sul territorio monfalconese per 400 milioni di euro”.
In questo documento, peraltro, viene anticipata la chiusura dell’impianto a carbone al 2022”. Da qui, l’interrogazione all’amministrazione regionale sulla sua posizione a proposito del progetto di conversione. "La gran parte del Consiglio di Monfalcone, trasversalmente, è contraria a questa riconversione”, ha ricordato infine Moretti. "La legge prevede questo tipo di riconversione entro il 2025 - ha replicato Scoccimarro -, Di certo il nostro obiettivo è avere al più presto impianti a impatto zero in tutta la regione, senza trascurare il livello occupazionale".
Non soddisfatto il consigliere Moretti: "La risposta dell’assessore all’Ambiente Scoccimarro all’interrogazione che ho presentato sulla conversione a gas (e in futuro idrogeno) della Centrale A2A di Monfalcone, non chiarisce in alcun modo la posizione della Regione sul tema: prende tempo (essendo n corso l’istruttoria nazionale ed un’ulteriore richiesta documentale da parte del Ministero), manifesta preoccupazione per una minima parte di metanodotto che attraverserebbe il Carso (in un territorio già attraversato da un metanodotto, un oleodotto e un elettrodotto aereo), sembra dire “sì ma non posso” (per non scontentare il sindaco di Monfalcone che ha avviato anche un contenzioso legale in merito), ma al tempo stesso non dice “no” in maniera chiara. In ballo ci sono 400 milioni di euro di investimenti privati sul territorio, l’anticipo al 2022 della decarbonizzazione, il mantenimento degli attuali occupati (trecento persone tra diretti e indotto), oggetto di un accordo sindacale del maggio scorso".
"Per loro - conclude Moretti - non una parola dall’assessore, su una situazione che questi e le loro famiglie stanno vivendo con preoccupazione e incertezza, con lo spettro futuro di un ulteriore utilizzo degli ammortizzatori sociali. Una situazione davvero preoccupante sulla quale, dalla Regione, è calato il silenzio.
Nella foto: l'impianto A2A a Monfalcone (foto Arpa Fvg)
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