Le scintille sul Fondo vittime amianto, scontro ancora acceso a Monfalcone

Le scintille sul Fondo vittime amianto, scontro ancora acceso a Monfalcone

IL DIBATTITO

Le scintille sul Fondo vittime amianto, scontro ancora acceso a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 26 Apr 2024
Copertina per Le scintille sul Fondo vittime amianto, scontro ancora acceso a Monfalcone

Gli esponenenti di opposizione attaccano la sindaca dopo le sue dichiarazioni di ieri sul tema amianto, Cisint replica: «Gravi falsità».

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Ieri, l’amministrazione comunale ha illustrato un focus su tutte le scelte adottate nel tempo per la tutela della salute dei cittadini e per rendere la città - secondo il sindaco Anna Maria Cisint - «amianto free» entro il 2025. Oggi, sul tema intervengono i consiglieri de La Sinistra per Monfalcone, Cristiana Morsolin e Alessandro Saullo che parlano di una «comunicazione senza contraddittorio che sceglie l'amministrazione».

«La maggioranza di destra di questa città, completamente allineata al governo nazionale che ha deciso di destinare i fondi delle vittime amianto a chi le vittime le ha causate - scrivono i consiglieri di opposizione - ha negato il dibattito in aula consiliare sul tema del Fondo Vittime dell'Amianto. Con un voto preciso ha rinviato a data da destinarsi, probabilmente fuori tempo massimo, un dibattito pubblico e democratico su questo argomento, scegliendo la via della conferenza stampa senza contraddittorio».

Per Morsolin e Saullo, Monfalcone è «uno tra i pochi Comuni del Mandamento e quello con il numero maggiori di vittime, che non ha potuto discutere del procedimento in corso, perché la maggioranza tutta ha rifiutato il confronto, delegando alla giunta una presa di posizione sul tema che non tocca e non condanna minimamente la scelta della destinazione del fondo ai condannati».

Per smentire le affermazioni delle opposizioni in merito all’atteggiamento dell’amministrazione in materia di tutela degli esposti amianto e dei loro familiari, Cisint risponde: «Non è più accettabile che le opposizioni diffondano gravi falsità per criticare l’azione del Comune di Monfalcone che, negli ultimi sette anni, ha cercato di rimediare alle gravi conseguenze dovute dalla rinuncia tombale sottoscritta dall’ex giunta Altran e che, anche rispetto alle vicende più recenti, è impegnato in un'azione costante che ha come obiettivo la tutela degli esposti all’amianto e dei loro familiari».

E ancora la prima cittadina: «Le polemiche dell’opposizione dimostrano che non è questa la loro finalità, bensì l’uso strumentale della disinformazione ai soli fini di attaccare l’amministrazione comunale per nascondere le loro malefatte del passato». Ma Morsolin si dice contraria rilevando che «Cisint e i suoi, invece, inviano un messaggio debole, quasi sussurrato, in cui chiedono sommessamente di destinare neanche tutto il fondo, ma solo una parte, alla ricerca». Quindi, «non con una norma cogente, ma con una letterina».

«Quelli però sono fondi che, prima di essere sottratti, erano già destinati alla formazione ed alla sicurezza dei lavoratori - specificano Morsolin e Saullo - una letterina non può rimediare al danno. A rimediare deve essere lo Stato, tornando indietro sulle proprie decisioni, senza far diventare il rientro di una parte del denaro ad un uso più consono una "gentile concessione" di Fincantieri». Secondo i consiglieri di minoranza, il problema quindi è doppio. «Di forma – spiegano - perché a destra continuano ad impedire un confronto in C consiglio Comunale, credendo che la sindaca possa sostituirsi con le sue conferenze stampa al confronto in aula consiliare. Poi, di sostanza, perché l'intervento della giunta è tardivo, insufficiente e non affronta il nodo centrale della questione, di fatto evitando di condannare le scelte del governo in merito».

Sull’intervento formale rivolto al presidente della Fedriga, nella sua veste di Presidente della Conferenza Stato-Regioni, Cisint riferisce: «Mi sono fatta portavoce della richiesta concreta che questi sostegni e le relative provvidenze siano estese a tutti gli altri settori produttivi che, direttamente e in maniera significativa, sono toccati da questo problema, a cominciare dai lavoratori portuali, delle ferrovie e delle costruzioni, secondo principi di equità e universalità delle prestazioni a favore di tutte le persone colpite da una questione che tocca profondamente la nostra città e la nostra regione, ma anche altre importanti realtà italiane».

Se per il sindaco «l’impegno dell’amministrazione è sempre stato coerentemente indirizzato al fine di implementare e adeguare i sostegni, anche finanziari, per i lavoratori che hanno contratto patologie asbesto-correlate e per i loro familiari», da parte loro le opposizioni chiedono, ancora una volta, «la rapida convocazione del Consiglio Comunale per discutere, partendo dal nostro ordine del giorno, in cui si declina un impegno preciso di sindaca e giunta».

Nello specifico, Morsolin e Saullo si riferiscono alla promozione di un intervento a sostegno di una profonda modifica normativa, che rimoduli l'intervento garantendo la destinazione delle risorse del fondo esclusivamente alle vittime dell’amianto - ex esposti o loro eredi – «escludendo da tale beneficio le società partecipate pubbliche che sono state accertate quali responsabili delle patologie contratte dai lavoratori». In secondo luogo, La Sinistra chiede pure di sostenere le campagne di informazione e di sensibilizzazione sul tema, promosse dalle realtà associative del territorio, tra le quali la Lilt e l'Aea.

«In questi anni, più volte la maggioranza ha mortificato i lavori dell'aula rendendola non più luogo di indirizzo politico, ma un posto dove i consiglieri devono ratificare scelte già fatte dalla giunta – concludono i membri della minoranza - una perversione che sul caso amianto è lampante: con la scelta di fare una conferenza stampa della sindaca, il giorno dopo quello in cui si è negata la discussione in Consiglio Comunale. Povera Monfalcone».

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