Come gestire lo sciacallo dorato, ecco l'agenda di Kristian Tommasi a Savogna

Come gestire lo sciacallo dorato, ecco l'agenda di Kristian Tommasi a Savogna

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Come gestire lo sciacallo dorato, ecco l'agenda di Kristian Tommasi a Savogna

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 30 Mag 2024
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Ieri l'incontro del candidato sindaco sulla gestione dello sciacallo dorato sul Carso, le idee sui rapporti con le frazioni e per valorizzare il territorio.

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Quattro punti. Kristian Tommasi non ha dubbi, per la sua campagna elettorale. In corsa contro il sindaco uscente Luca Pisk nel comune di Savogna d’Isonzo, il suo programma si è delineato: «Ieri (martedì, ndr) siamo andati ad affiggere i manifesti – racconta con orgoglio – Anni fa avevamo la possibilità di collocarli in tutte le frazioni, adesso è possibile soltanto a Savogna, anche se la norma prevede da uno a tre spazi elettorali. Le frazioni sono ormai abbandonate». Il primo dei problemi che Tommasi si propone di affrontare è la questione dello sciacallo dorato, per il quale ier sera si è tenuto un incontro a San Michele del Carso.

Insieme a Saimon Ferfolja – presidente del distretto venatorio del Carso nonché guida naturalistica - dialogheranno Marko Pisani, consigliere regionale Ssk; e David Pizziga, presidente del Gal Carso. Al termine dell’incontro ha avuto luogo la presentazione del candidato a sindaco e dei componenti della lista della Slovenska skupnost. «Per i naturalisti gli sciacalli sono una meraviglia, ma per chi abita qui è diventato un problema – prosegue Tommasi - Poco tempo fa hanno ucciso quattro capre della locanda Devetak. Mangiano tutto ciò che trovano, e si riproducono velocemente. Quando suonano le campane della chiesa cominciano a ululare ed escono.»

«Mangiano caprioli, scoiattoli, tassi, di cui poi si trovano solo i resti. A parte il cinghiale, il resto sparisce. Tempo fa era arrivata una famiglia di lupi - che cacciano gli sciacalli, è la legge della natura - Per un po’ di anni non si sentivano più di tanto. Adesso negli ultimi quattro cinque mesi è strapieno». L’incontro si è concentrato sul contenimento dello sciacallo, attraverso la proposta di Pisani già avanzata in Consiglio regionale per ottenere una deroga al divieto di caccia. Fra le altre questioni da affrontare, in primis si pone l’intenzione di dar voce ai cittadini per comprendere i bisogni di ciascuna frazione, così da procedere insieme nella proposta di progetti.

«Necessità e problematiche concrete», che portino avanti «l’apparato comunale con le opere già iniziate, partecipando ai diversi bandi che consentono di ottenere finanziamenti». L’idea sarebbe anche «sfruttare l’occasione del Gect e della Capitale della cultura», direzione verso la quale Slovenska skupnost e Lista Tommasi intendono proiettarsi insieme al sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, e quello di Šempeter-Vrtojba, Milan Turk. «Attendiamo conferma, è tutto ancora in forse».

Dalle criticità attuali emerge secondo Tommasi la lunga storia della discarica di Malnišče, che attende da più di un ventennio di essere bonificata. «Uno dei nostri punti è smuovere la situazione della discarica dal punto morto in cui versa da ormai 26 anni. Speriamo di risolvere e portare via i rifiuti». Una montagna di rivestimenti per auto che pare non contenere scorie speciali, ma che triturati e collocati in prossimità del Vipacco possono rappresentare fonti potenzialmente inquinanti per le acque e il suolo. Ingenti i mezzi economici che andrebbero investiti per un corretto smaltimento, con un aggravio che potrebbe aggirarsi intorno ai cinque milioni di euro o più, visti i rincari.

«Malnišče è una discarica che si è formata con rifiuti plastici, scarti di auto triturati e abbandonati a se stessi che possono essere fonte di particelle nocive e tossiche – spiega Tommasi – Anni addietro era venuto l’allora assessore regionale, che aveva prospettato una soluzione. Cinque anni fa è stato qui il presidente Fedriga, anche lui ha offerto la propria disponibilità per bonificare il sito inquinato. Una volta che il Comune diventa proprietario di una discarica, può intervenire e risolvere in maniera definitiva».

Il terzo punto del programma è la valorizzazione delle frazioni «abbandonate a se stesse», insieme alla rivalutazione del Carso. «Nel centenario della Grande guerra non è stato assolutamente sfruttato. Il Carso, il Vipacco, tante meraviglie che non vengono valorizzate, e questo è un peccato. In giro per l’Italia noto che i borghi vengono ben tenuti, mentre da noi non accade». Una valorizzazione del territorio che vada di pari passo il potenziamento della rete Internet e la fibra ottica. «Non c’è mai stato un vero interesse a portare la fibra nelle frazioni. In alcune arriva solo a metà, però oggi è impossibile vivere senza connessione Internet».

Da ultimo, Tommasi rileva la necessità di migliorare l’apparato amministrativo, per far fronte alla carenza di impiegati. «C’è qualche malcontento, perché molti sono andati via e il personale è rimasto sacrificato. Bisogna intervenire sull’organigramma». Diversi i candidati nuovi della lista Tommasi, con tanta voglia di offrire «idee solo per portare vantaggi al Comune». Una campagna che – dopo la tavola rotonda di San Michele - si concluderà con l’incontro sul Gect con i due sindaci, probabilmente giovedì 6 giugno prima che scatti il silenzio elettorale.

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