il progetto
Una scalinata dedicata alle donne di Gorizia, 18 nomi di grandi scrittrici
I nomi scelti dalla studiosa Antonella Gallarotti, spaziando dal 1700 ai giorni nostri e legando 18 figure che hanno arricchito la storia cittadina.
Guardandola dal basso di via San Michele, la scalinata Sebastiano Sotgia reca per prima la scritta “Gorizia ricorda le sue scrittrici”, messaggio ripetuto anche sul penultimo dei gradini salendo verso via Del Carso, dopo un’infilata di nominativi di donne goriziane che hanno dato lustro alla cultura cittadina. Inaugurata questa mattina, la nuova veste della scalinata intende essere un ulteriore segnale della lotta contro la violenza sulle donne sostenuta dal Comune e dall’associazione Sos Rosa che, con questa cerimonia, viene a concludere le iniziative del mese dedicato a questo importante tema.
Quello realizzato sulla scalinata non si può propriamente definire un murales in senso stretto dal momento che a essere stati dipinti sono i singoli gradini, tinti di un rosso intenso su cui si stagliano, in bianco, le date di nascita e morte di diciotto scrittrici, saggiste, romanziere, poetesse e giornaliste goriziane vissute tra il 1700 e i giorni nostri.
Un fiocco rosso alla base della salita apre l’infilata dei nomi: dall’alto in basso troviamo Maria Maddalena Malni Pascoletti, Anna Maria Fabbroni, Lojzka Bratuž, Giovanna Ludovico Giannattasio, Gianna Bigi Pirella, Maura Bozzini La Stella, Lella Au Fiore, Carmen Perco Jacchia, Zora Piščanc, Nella Cattaruzza Piemonti, Ljubka Šorli Bratuž, Jolanda Pisani “Cassandra”, Nicoletta Coronini, Elda Michelstaedter Morpurgo, Maria Von Schmitzahausen De Egger (Paul Marie Lacroma), Carolina Sabbadini Luzzatto Coen, Teresa Von Abensperg und Thraun della pace, Marianna De Dietrichstein Coronini Cronberg.
Difficile scegliere una rosa così ristretta di donne fra le molte che hanno contribuito alla crescita culturale della città ma, almeno in questa occasione, si è deciso di puntare sull’ambito delle lettere affidando la complessa selezione ad Antonella Gallarotti, ex vicedirettrice della Biblioteca statale Isontina che già in passato si era dedicata alla valorizzazione delle donne goriziane.
Afferma la studiosa: «Sarà un’occasione per riscoprire dei personaggi del passato e ci auguriamo di solleticare la curiosità di chi, trovandosi di fronte a questi nomi, potrebbe magari andare a ricercare chi fosse la persona ricordata e cosa abbia fatto. La scelta è caduta su donne che hanno scritto in lingue diverse e che appartenevano a schieramenti politici differenti: alcune magari non hanno scritto nulla ma hanno comunque contribuito ad elevare la cultura cittadina, altre - come è il caso di Elda Michelstaedter - possono invece aver composto opere che poi, per varie vicissitudini, sono purtroppo andate perdute».
L’iniziativa, che ha subito incontrato l’interesse dell’amministrazione comunale, si inserisce nell’ambito del progetto “Il segno delle donne” diffuso da Save Art, associazione che ha già coinvolto altri diciotto comuni in vari eventi che, come ha specificato la presidente Katty Falon, puntano adesso ad approdare nelle scuole al fine di sensibilizzare al rispetto gli adulti di domani. L’individuazione dello spazio in cui realizzare il murales è stata un lavoro di squadra che ha visto la collaborazione fra la consigliera comunale delegata alle Pari opportunità, Marilena Bernobich, e l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Sarah Filisetti, che hanno sottolineato la novità di questa iniziativa.
Rimarcato anche come ciò possa suonare come un monito per ricercare l’indipendenza dal momento che – ha affermato il sindaco Ziberna – si trova in una zona della città assolutamente non periferica dato che collega due tratti di pista ciclabile (fra via del Carso via S. Michele) e si trova in corrispondenza di impianti sportivi molto frequentati. Una parte importante anche per l’individuazione di Antonella Gallarotti quale specialista di riferimento è stata quella giocata da Sos Rosa che, come ha precisato la presidente Francesca Vuaran, non si occupa solo di prestare soccorso a donne bisognose di aiuto o assistenza ma vuole promuovere l’emancipazione femminile.
Ha anche questo obiettivo la pubblicazione “Amore chiama rispetto. Conoscere la violenza di genere e domestica aiuta a difendersi” in distribuzione nelle scuole medie e superiori della provincia: illustrato da Anarkikka con testi delle operatrici del sodalizio goriziano, realizzato grazie al contributo del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Regione Fvg e della Fondazione Carigo, il volumetto oltre a fornire alcuni dati sulla violenza contro le donne e indagarne le diverse modalità intende smantellare luoghi comuni e suggerire delle vie di uscita da situazioni pericolose.
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