la riflessione
Savogna d'Isonzo, Kristian Tommasi e la sconfitta: «Cambiare modo di fare opposizione»
Battuto con 320 voti complessivi fra le due liste a rappresentarlo, Kristian Tommasi promette battaglia in consiglio comunale: «Siamo stati troppo permissivi».
Non sempre una débâcle rappresenta una sconfitta. Ne è convinto il candidato dell’opposizione di Savogna d'Isonzo Kristian Tommasi, che dopo essere stato battuto con 320 voti complessivi fra le due liste a rappresentarlo, contro i 576 ricevuti da Luca Pisk sostenuto da Občinska enotnost (Unità cittadina), si concede una vacanza nell’Algarve. «D’ora innanzi staremo attenti all’operato del sindaco, a ogni singola mossa, senza essere troppo collaborativi». Del resto c’era da aspettarselo, secondo Tommasi.
«È stata una cosa abbastanza prevedibile, anche se non pensavamo a questo livello. Abbiamo puntato sulla partecipazione al voto da parte della gente. Speravamo di portare al voto quei cittadini che alle scorse elezioni non hanno votato», spiega riferendosi alle elezioni del maggio 2019. Un’annata "fortunata", che aveva spinto ai seggi il 71,62% della cittadinanza contro il 63% attuale. Dove il presente è segnato da guerre incombenti e aumento del caro vita, che provocano sfiducia negli elettori e generano insofferenza nell’intera Europa.
«L’intento era quello di recuperare quella parte di cittadinanza che si trova insoddisfatta con un partito o con un altro – prosegue – Speravamo nella gente, ma la partecipazione al voto si è ridotta. La popolazione è stufa della politica, ultimamente. Guardando i dati degli altri comuni si è visto che non è che hanno fatto molto meglio, come nella parte alta del Friuli», alludendo ad alcuni comuni con scarsa partecipazione. Com’è accaduto nelle valli del Natisone, dove a Stregna ha votato il 27% dei cittadini, o a Socchieve, dove l’affluenza si è fermata al 38%.
«Spiace il fatto che la gente non vada più a votare - rimarca con amarezza - I nostri nonni nell’Ottocento hanno combattuto per la democrazia, mentre oggi questa poca presenza un po’ stupisce, negli ultimi anni la gente non va più a votare. Ricordo invece come anni fa chi non andasse al voto veniva penalizzato». Un diritto di voto sancito dall’articolo 48 della nostra Costituzione, che non viene perso con l’astensione reiterata ma sta comunque a fondamento della repubblica. «La percentuale con cui ha vinto è rimasta sostanzialmente invariata rispetto alla volta scorsa», ribadisce ricordando i dati di cinque anni addietro. Si parla di un 62,49% del 2019 contro l’attuale traguardo del 64,29%.
«È stato seguito da molti, ma nelle frazioni la distanza era nettamente inferiore. Abbiamo due sezioni, una riguarda il paese di Savogna d’Isonzo – dove effettivamente il sindaco grazie ai finanziamenti a pioggia è riuscito a far qualcosa – un’altra per le frazioni, dove non si è impegnato più di tanto. Comunque, non abbiamo vinto neanche nelle frazioni, ma la differenza è stata minore. Non era l’abisso di Savogna». Tante le considerazioni da approfondire insieme al suo gruppo, con il quale ha lottato fino in fondo.
«Appena rientro in Italia mi sentirò con gli altri. Conoscevamo le scarse possibilità di vincere le elezioni, abbiamo sperato fino all’ultimo ma così non è stato. Quando abbiamo visto la bassa percentuale di votanti ci siamo subito resi conto che non potevamo vincere. Puntavamo sull’80%, però con una percentuale così bassa non sarebbe stato possibile». Ad attendere il neoeletto consigliere Tommasi sarà il gruppo di Slovenska skupnost e quello della lista Tommasi sindaco.
«Al mio rientro ci accorderemo su come continuare a fare opposizione – spiega – Ho sempre notato che l’opposizione drastica non ripaga. Però questa volta siamo stati troppo collaborativi con l’amministrazione, quindi d’ora in avanti qualsiasi cosa che non andrà la segnaleremo». Un cambiamento di rotta che mira a far quadrare gl’interventi soprattutto nelle frazioni, secondo Tommasi abbandonate a se stesse. «Faremo presente ogni dettaglio. Siamo stati troppo permissivi, ma quest’atteggiamento non porta da nessuna parte».
«La cittadinanza sembra non apprezzare il fatto che non abbiamo fatto troppa opposizione. Bisogna analizzare la situazione insieme ai colleghi. Sta di fatto che il 63% dell’affluenza è davvero bassa, ed è un dato rilevante. Lo svolgimento delle elezioni, in Italia, costa una follia. Se solo la gente se ne rendesse conto, magari qualcuno in più andrebbe a votare. Con lo stesso denaro si sarebbero potute fare tante altre cose, è un peccato non sfruttare quest’occasione. È comprensibile che siano delusi, però non è un motivo valido». Per il primo cittadino si apre un nuovo mandato, ma l’opposizione è pronta a dare filo da torcere.
Nella foto: Tommasi (a destra) con il presidente della Regione Massimiliano Fedriga
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.