E Savogna d'Isonzo ora inaugura il nuovo asilo, un anno e mezzo dopo le elementari

E Savogna d'Isonzo ora inaugura il nuovo asilo, un anno e mezzo dopo le elementari

ieri pomeriggio

E Savogna d'Isonzo ora inaugura il nuovo asilo, un anno e mezzo dopo le elementari

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 07 Set 2024
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A un anno e mezzo di distanza dall'inaugurazione della scuola primaria, ieri ha aperto il nuovo asilo. Presentato ai cittadini anche il nuovo scuolabus.

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Una cartella sulle spalle, che possa essere un nido per gli uccellini e luogo di crescita per un’intera comunità. Questo, il murales raffigurato sulla facciata dall’artista monfalconese Mattia Campo Dall’Orto. È stata inaugurata nella serata di ieri la nuova scuola per l’infanzia “Čira Čara” di Savogna d’Isonzo. Un’inaugurazione che si è trasformata in un’autentica festa per la comunità della minoranza slovena, accompagnata dal coro dei piccoli che frequenteranno l’asilo - che hanno strappato qualche sorriso con la canzone “Dobro jutro dober dan” – e dalla benedizione di monsignor Renato Podbersič.

«Un anno e mezzo fa abbiamo inaugurato la scuola primaria – ha voluto ricordare il sindaco Luca Pisk – E ora siamo qui innanzi all’asilo». E come un fiore che nasce dalle macerie, è stata eretta con rigore e passione un’opera pubblica che valorizza l’intero territorio. «L’idea vincente è stata il concepirlo sulle rovine del vecchio campo da calcio – rimarca – Quando nemmeno dieci anni prima sorgeva solo un cumulo di terra e pietra». Alla metamorfosi del parco comunale è seguita la rivalutazione della palestra e infine l’implementazione delle strutture scolastiche, con spazi luminosi e confortevoli per i più piccoli.

Presentato alla cittadinanza anche il nuovo scuolabus, in grado di accogliere fino a 46 bambini e costato 170mila euro, finanziamento coperto per l’80% dalla regione e per il restante con il fondo comunale. «Ci auguriamo di poter sistemare anche gli spazi esterni della scuola primaria – auspica il primo cittadino – Investimento che richiede parecchio denaro, speriamo di trovare le risorse necessarie».

«Con l’inaugurazione delle nuove scuole a Mossa e Savogna d’Isonzo la Regione Friuli Venezia Giulia avvia una nuova fase per la didattica e l’insegnamento delle future generazioni» ha invece sottolineato il consigliere regionale Diego Bernardis a margine della cerimonia inaugurale della scuola primaria di Mossa e della scuola per l’infanzia con lingua d’insegnamento slovena di Savogna. Una somma finanziata per oltre due milioni di euro, 350mila dei quali con concertazione regionale.

«Il nostro obiettivo non è solo quello di realizzare edifici – ribadisce il sindaco – ma soprattutto offrire un supporto alle famiglie. Due anni fa abbiamo introdotto il doposcuola, mentre ora presentiamo la Sezione Primavera». Un progetto per il quale si è prodigata la dirigente Sonja Klanjšček in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale. «Quest’anno avremo dieci bambini della Sezione Primavera, rivolta a bambini dai 24 ai 36 mesi d’età – spiega Klanjšček – Recenti studi di ricercatori canadesi confermano come buoni rapporti fra genitori, insegnanti e studenti portino al successo, e questa è una realtà che porterà ricchezza e varietà», assicura.

Una perla della comunità di minoranza linguistica che possa illuminare il sentiero di ogni bambino, quasi a seguire quei dettami cari a Maria Montessori, secondo cui il nostro obbligo verso i bambini è offrire loro «un raggio di luce». «Le scuole con lingua d’insegnamento slovena formano realtà circoscritte e delicate che necessitano di approcci condivisi – sottolinea ancora la dirigente – La costruzione di una nuova scuola apre lo sguardo al futuro e lo colora di speranza e fiducia». Cardine dell’edificio è la sostenibilità – come ha voluto specificare l’architetto Rodolfo Runcio – coniugata ad ambienti confortevoli e coinvolgenti.

«Tecnicamente il fabbricato è in legno lamellare, a eccezione delle fondamenta in calcestruzzo», spiega Runcio. Mentre l’altro fattore fondamentale riguarda l’efficienza energetica e la grande capacità di contenere la dispersione termica, grazie a pacchetti isolanti biocompatibili e a componenti tecnologiche che utilizzino fonti energetiche non fossili. «Attraverso un generatore a pompa di calore che sfrutta l’energia elettrica il fabbricato è altamente performante dal punto di vista energetico e biocompatibile – prosegue – Grande attenzione è stata poi dedicata agli ambienti, luminosi e accoglienti».

Un luogo che stimoli la curiosità di bambini e adulti, auspica invece l’autore del murales. «È necessario continuare a porsi domande sulla realtà che ci circonda – conferma Campo Dall’Orto – Soprattutto in un periodo storico in cui i bambini sono vittime di guerre, e mi emoziona assistere a una comunità tanto unita nel desiderio di veder crescere i cittadini di domani».

Grande entusiasmo ha mostrato infine l’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti, che dopo aver portato i saluti dell’assessore Cristina Amirante e del presidente Massimiliano Fedriga ha voluto sottolineare la grandezza dei lavori eseguiti: «Oggi è stata una straordinaria giornata, perché a distanza di un paio d’ore abbiamo inaugurato due scuole per i cittadini di oggi e di domani, prima a Mossa e ora a Savogna. Non capitano tutti i giorni giornate come queste, e portare a compimento opere di questa caratura non è facile. La pandemia ha rallentato i lavori, mentre la guerra fra Russia e Ucraina ha generato un aumento dei prezzi, spingendo la regione a intervenire».

«Quella di oggi è una festa per tutte le comunità regionali - ancora Roberti - poiché l’offerta di un servizio contribuisce al rilancio del territorio. Si tratta di opere pubbliche che non solo offrono servizi moderni ai nostri bambini, ma anche lavoro ai cittadini, alle imprese e al territorio». Dello stesso parere è stato il dirigente dell’Ufficio scolastico per le scuole slovene Igor Giacomini, secondo cui «questo è l’unico modo d’investire adeguatamente i fondi pubblici: costruendo scuole in cui i bambini possano ritrovare un ambiente ideale».

Una scuola che stia alle fondamenta della società, come ha sostenuto la senatrice Tatjana Rojc intervenuta al taglio del nastro. «La scuola è la base del nostro futuro – ha osservato Rojc - un Paese che non investe nella scuola è un Paese che non investe nel futuro. Sono orgogliosa di questa festa, che è una festa per tutta la comunità», ha concluso. Al termine della cerimonia si è svolta la visita ai locali dell’istituto - caratterizzati da tinte chiare e mobili dalle linee rassicuranti – culminata in un caloroso momento conviviale.

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