IL DIBATTITO
Sanità regionale, Braidotti (Pd): «riforme impossibili senza la fiducia dei sindaci»
Lenarduzzi, Celotti e Braidotti sono intervenuti alla Festa dell'Unità di Ruda ravvisando un peggioramento di tutti gli assetti e delle attuazioni socio sanitarie regionali.
«Dopo sette anni di centrodestra al governo della Regione si certifica il complessivo peggioramento di tutti gli assetti e delle attuazioni socio sanitarie. I rappresentanti dei Comuni che hanno provato a proporre dei correttivi alle scelte fatte nel tempo sono stati inascoltati ed emarginati, ed i problemi ricadono sui lavoratori del settore ma soprattutto sui cittadini. Il risultato della mancanza di una visione di sanità territoriale unito all'indebolimento delle strutture pubbliche ha portato al fallimento su tutti i fronti. Questo scenario va considerato alla luce di una serie di assestamenti miliardari che potevano essere l'occasione di un rilancio strutturale per il futuro, quando non godremo più di una simile congiuntura finanziaria».
Lo ha detto il presidente dell’assemblea regionale del Pd Fvg e sindaco di Ruda, Franco Lenarduzzi intervenendo l’11 agosto all’incontro su “Dove va la sanità regionale?”. La conferenza è stata organizzata nell’ambito della locale Festa de L’Unità. Hanno partecipato il segretario provinciale del Pd di Udine Luca Braidotti, la consigliera regionale dem Manuela Celotti, il presidente del Consorzio Assistenza Medico Psico Pedagogica Michele Tibald, i rappresentanti dei sindacati pensionati Cgil, Cisl, Uil e il referente dell’Auser Bassa Friulana Paolo Dean.
«La Regione deve ridare a tutti i sindaci un ruolo centrale – ha indicato Braidotti - nella programmazione e nella gestione dei servizi sociosanitari per il territorio. Sarà impossibile governare la sanità e fare le riforme di cui si parla da anni senza ricostruire un rapporto di fiducia con tutte le amministrazioni comunali. Questo processo deve partire dal riconoscimento delle peculiarità dei diversi territori e delle esperienze innovative che da anni caratterizzano la Bassa friulana in questo ambito». «I Comuni non possono essere l’ultima ruota del carro a cui si comunicano scelte prese altrove ma – ha sottolineato ancora il segretario dem - vanno coinvolti per esportare modelli vincenti di collaborazione che garantiscono inclusione e servizi di qualità a tutti i cittadini. Troppo spesso assistiamo invece al tentativo di omologare al ribasso i servizi».
Per Celotti «la sanità della nostra Regione non può più dipendere dagli annunci inconcludenti della Giunta regionale, cui peraltro non segue nessun progetto esplicito, mentre i Direttori Generali delle aziende chiudono e depotenziano servizi a colpi di atti interni. È urgente intervenire sulla sanità territoriale, a partire dai medici di medicina generale, dalle Case di comunità e dagli Ospedali di Comunità, e da una revisione della rete ospedaliera che valorizzi gli ospedali di base e li interconnetta con il territorio». «Un ruolo centrale deve essere quello del sindaci - ribadisce la consigliera dem Celotti - che vanno riconosciuti e sostenuti nel loro ruolo di rappresentanza dei bisogni di salute dei cittadini». «Il Partito democratico non si limita a dire ciò che non va, ma continua a fare proposte che però – conclude Celotti - non vengono ascoltate, da una nuova politica per il personale alla necessità di sperimentare nuovi modelli, a partire dalle zone carenti».
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