La sanità pubblica al centro del consiglio comunale di Gorizia

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La sanità pubblica al centro del consiglio comunale di Gorizia

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 30 Nov 2024
Copertina per La sanità pubblica al centro del consiglio comunale di Gorizia

Mercoledì l'assemblea da tempo sollecitata dal Comitato Salute di Gorizia. Presente l'assessore regionale Riccardi, assente il direttore generale di Asugi Poggiana.

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Finalmente, dopo mesi di attesa, il Comitato di Gorizia del Coordinamento salute è riuscito a segnare un punto a proprio vantaggio. Mercoledì 4 dicembre, alle 17.45, è stato infatti convocato il tanto atteso e desiderato consiglio comunale in cui verrà presentata la mozione a tema sanità pubblica. Un piccolo passo, forse, che però assume un grande significato viste le mancate risposte dell'ultimo anno da parte dell'amministrazione comunale.

Eppure, come nella Prima Guerra Mondiale, pare una vittoria mutilata: come richiesto, sarà presente l'assessore regionale alla sanità Riccardo Riccardi ma mancherà il direttore generale di Asugi Antonio Poggiana. Nonostante questo, il Comitato è piuttosto soddisfatto del risultato dal momento che già nella seduta del consiglio comunale dell'8 ottobre la mozione, presentata da esponenti della minoranza, ha suscitato interesse anche nei banchi dell'opposizione.

«Noi speriamo che vengano tanti cittadini – ha spiegato Adelino Adami – non intendiamo fare bagarre in aula ma solamente dimostrare che è un tema sensibile. Per mantenere la nostra indipendenza, il documento che abbiamo presentato verrà inviato entro oggi a tutte le forze politiche in consiglio. Per i cittadini che vorranno essere presenti sarà importante vedere sia quali saranno le risposte del sindaco Ziberna e dell'assessore alle Politiche sanitarie Romano sia l'accoglienza dei punti che trattiamo da parte di tutti i consiglieri in modo da valutare le risposte date dalle varie forze politiche».

Nel documento illustrato questa mattina in una conferenza stampa, sono sintetizzate le preoccupazioni sostenute dal comitato negli ultimi dodici mesi e che non hanno avuto alcun accenno di risposta nemmeno nella conferenza dei sindaci con Asugi tenutasi lo scorso 6 marzo: una riunione in cui i rappresentanti di diversi comuni dell'Isontino hanno fatto sentire la propria voce ma non così è stato per Gorizia dove permane la situazione, inizialmente ritenuta emergenziale, degli asap.

«Fra le problematiche che abbiamo inserito nel documento ce ne sono alcune di pertinenza comunale come la dislocazione periferica delle sedi asap, il mancato collegamento con le stesse tramite il trasporto pubblico e la convocazione di una nuova assemblea dei sindaci», rileva la responsabile del comitato Daniela Careddu che prosegue «Vorremmo discutere della carenza dei medici di medicina generale e della possibilità di eliminare gli asap attuando delle politiche che rendano più appetibile il trasferimento dei medici a Gorizia».

Un punto importante è anche l'assenza di pubblicizzazione del regolamento emanato da Asugi in giugno per l'applicazione del diritto di garanzia dei tempi di attesa, volto a soddisfare il rispetto della tempistica delle richieste. Nonostante sia già stata inviata una lettera al direttore Poggiana per un adeguata divulgazione del regolamento (negli asap stessi, ma anche negli sportelli cup e negli ambulatori dei medici di base) nulla si mosso in questa direzione.

Accanto a queste vi sono problematiche più specifiche come il mancato avvicendamento dei primari delle strutture complesse di Oncologia e Chirurgia generale, andati in quiescenza negli scorsi mesi senza che sia stato ancora bandito un concorso per la loro sostituzione. Poi la lunghezza delle liste d'attesa di strutture come Dermatologia, Neurologia, Medicina Riabilitative e Terapia del Dolore ma anche la ristrutturazione del Pronto soccorso per il quale sono stati stanziati 4milioni 850mila euro nel giugno 2022 ma, a oggi, i lavoro non sono partiti.

Una questione simile riguarda l'ingente stanziamento di fondi a favore dell'ex ospedale pneumologico: i 30milioni di euro messi a disposizione dovrebbero portare alla nascita di un ospedale di comunità che però, data la scarsità di medici e infermieri sul territorio, ci si chiede da chi sarò gestito. Il Comitato, inoltre, data l'eccellente accoglienza della Casa della Donna e del Bambino, frutto di collaborazione transfrontaliera con l'ospedale di Šempeter, riterrebbe importante per lo sviluppo della sanità goriziana proseguire in quest'ottica di collaborazione.

«La prova evidente che la situazione della medicina territoriale è critica viene dai dati sugli accessi al Pronto soccorso, con picchi per i codici bianchi e verdi – conclude Adami - evidente che si tratta di problematiche che potrebbero essere risolte se ci fossero i medici di base. Rischiamo invece che il malfunzionamento della medicina territoriale porti al malfunzionamento dell'ospedale». 

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