Sanità a Monfalcone, Vita contro Bullian: «Accuse infondate su corsi, oncologia e ospedali di comunità»

Sanità a Monfalcone, Vita contro Bullian: «Accuse infondate su corsi, oncologia e ospedali di comunità»

LA REPLICA

Sanità a Monfalcone, Vita contro Bullian: «Accuse infondate su corsi, oncologia e ospedali di comunità»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 28 Mar 2025
Copertina per Sanità a Monfalcone, Vita contro Bullian: «Accuse infondate su corsi, oncologia e ospedali di comunità»

L'assessore uscente alla salute e candidato della Lega replica alle critiche ricevute difendendo a difesa di quanto offerto al S. Polo. Pesa la carenza di personale sanitario.

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«Purtroppo, devo evidenziare gli errori commessi dal consigliere regionale Enrico Bullian quando affronta i temi legati alla sanità. egli sostiene che ci sono pochi corsi pre e post parto e che io avrei ostacolato il piano oncologico e gli ospedali di comunità» ad affermarlo è l’assessore uscente alla salute e candidato della Lega, Stefano Vita. Parte facendo le precisazioni sui corsi. Vita spiega che ogni settimana, in una stanza al secondo piano della piastra A dell’Ospedale di San Polo, sono attivi corsi pre e post parto, condotti dalle ostetriche, ai quali partecipano, se necessario, anche pediatri e anestesisti. I corsi sono frequentati mediamente da 15-20 persone, incluse le donne bengalesi, a cui viene affiancato un mediatore linguistico in caso di difficoltà.

Un corso simile è attivo anche a Gorizia, per permettere alle donne di scegliere la sede più comoda, in base alle esigenze lavorative o di residenza. «Non ci sono mai state richieste di aumentare il numero dei corsi, il che significa che quelli attuali soddisfano pienamente le esigenze della popolazione – afferma Vita - inoltre, a Monfalcone, ogni settimana sono attivi ambulatori per le prime visite in gravidanza, visite e controlli post parto due volte a settimana, due spazi settimanali per il controllo del peso, giornate dedicate al pap test, contraccezione per adolescenti e visite domiciliari quotidiane per il primo mese di vita».

Passando al piano oncologico regionale, Vita respinge le accuse: «Non ho mai ostacolato il piano oncologico regionale, al contrario, ho più volte sottolineato che si tratta di un atto doveroso e ampiamente atteso da 30 anni, ben realizzato dal collega Fasola. Tuttavia, ho giustamente evidenziato, insieme a tutti i primari degli ospedali isontini, che riteniamo infondate le disposizioni di legge che impediscono gli interventi sulle neoplasie vescicali e la chirurgia del retto nei nostri ospedali. Abbiamo chiesto che tali normative vengano riviste, pur apprezzando il resto dei contenuti del piano. Il diritto alla critica e al confronto, a mio parere, è legittimo, e l’amministrazione regionale ha dimostrato di essere disposta ad accogliere tali richieste, rinviando le decisioni in merito a un tavolo tecnico già costituito».

«Bullian senza alcuna competenza in materia, ha avallato tali scelte in modo superficiale e totalmente acritico – affonda l’assessore - evidentemente, non è così vicino alle persone in difficoltà, se pensa che sia facile per alcuni sostenere trasferimenti verso altri ospedali per trattare patologie gravi, quando potrebbero farlo in totale sicurezza vicino casa, senza doversi sobbarcare spese di trasferimento e disagi per i familiari». «Sul tema degli ospedali di comunità, Bullian afferma che io sarei contrario alla loro realizzazion – continua - non so da quale mia dichiarazione abbia tratto questa convinzione, probabilmente spinto da un atteggiamento di persecuzione nei miei confronti o nei confronti della compagine che rappresento. La verità è che ho semplicemente spiegato che l’ospedale di comunità sarà realizzato all’interno del S. Polo, utilizzando 20 dei 47 posti letto dell’RSA, che non saranno più necessari, poiché l’ospedale di comunità accoglierà malati che attualmente occupano l’RSA stessa».

Vita ricorda che le modalità di attuazione degli ospedali di comunità sono stabilite dal Decreto Ministeriale 77, che prevede un ospedale di comunità ogni 100mila abitanti, con moduli da 20 posti letto. «Suppongo che Bullian vorrebbe che uno venisse realizzato a Turriaco o a Begliano, gestito da personale medico dipendente o da medici di medicina generale. Questi dovrebbero garantire assistenza per 4 o 5 ore al giorno per sei giorni alla settimana e mantenere la pronta disponibilità durante i giorni festivi e prefestivi. Inoltre, l’assistenza infermieristica sarebbe garantita con orario completo e la responsabilità organizzativa affidata a un infermiere». «Anche un bambino capirebbe che il vero problema non è la struttura fisica dell’ospedale di comunità, ma la difficoltà nel reperire risorse umane per gestirlo, dato che c'è una carenza totale di figure professionali nel settore sanitario» conclude Vita.

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