Sanità, disappunto del Comitato salute pubblica dopo il consiglio comunale

Sanità, disappunto del Comitato salute pubblica dopo il consiglio comunale

I COMMENTI

Sanità, disappunto del Comitato salute pubblica dopo il consiglio comunale

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 06 Dic 2024
Copertina per Sanità, disappunto del Comitato salute pubblica dopo il consiglio comunale

I timori dei cittadini condivisi dalla segretaria del Pd, Sara Vito. «Scarsa concretezza sui quesiti posti».

Condividi
Tempo di lettura

Un appuntamento tanto atteso quanto deludente. Tanto fumo e poco arrosto, si potrebbe dire, con risposte scarsamente concrete rispetto a bisogni oggettivi, primari e urgenti come quelli espressi dal Comitato Salute pubblica di Gorizia. La convocazione di un consiglio comunale ad hoc a tema sanità e la partecipazione allo stesso, mercoledì 4 dicembre, del direttore generale di Asugi Antonio Poggiana e dell’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi non ha portato ad alcuna proposta risolutiva se non qualche precisazione relativa alla prossima ristrutturazione del pronto soccorso o alla gestione della futura Casa della Salute.

Non solo: la mozione, accolta dopo la presentazione lo scorso ottobre da parte dei consiglieri di minoranza Picco, Rossi e Tucci, è stata “snobbata” dai colleghi di maggioranza che non sono intervenuti né ponendo domande al direttore di Asugi o all’assessore, né al momento del confronto successivo all’uscita dei due amministratori dall’aula dove si sono fermati per poco più di due ore. Ampia, invece, la partecipazione dei cittadini che hanno così inteso manifestare la propria preoccupazione e l’appoggio alle istanze da tempo sostenute dal Comitato.

« Mercoledì 4 dicembre si è finalmente tenuto il Consiglio comunale straordinario sulla sanità, da noi richiesto attraverso la mozione accolta, e quindi presentata, dai consiglieri Picco, Rossi e Tucci – dichiarano in una nota gli esponenti del Comitato Salute - Un sentito ringraziamento a costoro, nonché a tutti i consiglieri che sono intervenuti durante la seduta, ricordandone i punti e sollecitando le risposte degli amministratori». 

«Ci ha d'altra parte sconcertato - prosegue il comunicato - il completo mutismo dei consiglieri delle forze di maggioranza, i quali, senza aver fatto alcun intervento, hanno abbandonato la seduta più di un'ora prima della chiusura, lasciando da solo il loro collega capo della Commissione welfare, mentre i consiglieri della minoranza continuavano la discussione. Ricordiamo infatti che abbiamo sempre indirizzato le nostre richieste a tutti i consiglieri comunali, indipendentemente dalla loro appartenenza politica, proprio perché i problemi denunciati riguardano tutti, ed eravamo sinceramente interessati a conoscere le loro idee. Svilente anche la conduzione della riunione, più attenta a garantire un ordine e una disciplina, che comunque non sembravano a rischio, che non alla sostanza dei problemi».

«Con soddisfazione abbiamo riscontrato che il nostro invito alla partecipazione è stato accolto da tanti cittadini, che ringraziamo di cuore. Vedere lo spazio destinato al pubblico occupato sino ai limiti della capienza, con molte persone in attesa, fuori, al freddo, e molte che seguivano in diretta streming è un segnale che il tema è sempre più sentito dai goriziani e trasmette a noi una motivazione in più a continuare con il nostro impegno. Noi siamo quella piazza che si batte per la difesa dei "bisogni delle cronicità", che l'assessore regionale alla salute, in una della sue dichiarazioni, ha auspicato di poter vedere, ma che non sembra essersi accorto di avere davanti».

Marcato, poi, il disappunto: «Nel complesso non abbiamo riscontrato grande sintonia con quelle che erano le nostre istanze: da parte nostra c'era l'attesa di risposte concrete su problemi contingenti e urgenti, dall'altra parte invece ci sono stati i discorsi generali dell'assessore, che ha spaziato su problematiche storiche, nazionali, mondiali, senza scendere a un livello più vicino al nostro, che non fosse quello regionale; dall'altra ancora il silenzio del sindaco sul tema del trasporto pubblico sanitario per i cittadini fragili, di cui pure aveva preso l'impegno nel consiglio del 7 ottobre e su cui, ricordiamo, è il Comune ad avere competenza diretta e non l'azienda sanitaria, come due volte rimarcato dal direttore Poggiana».

A proposito degli interventi del direttore di Asugi, il Comitato sottolinea che «ha risposto diligentemente ai quesiti posti dai consiglieri, indicando ciò che è stato fatto, i relativi numeri e riferimenti normativi, ma alla fine nessuna rassicurazione è arrivata riguardo alle domande chiave della mozione: quando cesserà la sperimentazione Asap? Quando potremo avere tutti il proprio medico di famiglia? E, se al momento ciò non è realizzabile, cosa si sta facendo per avere una dislocazione più agevole degli Asap? E ancora, la riorganizzazione legata all'attivazione della Casa della Comunità comporterà la perdita di altri servizi?».

Con l’amaro in boca, il Comitato per la Salute Pubblica conclude che «Il Consiglio, per quanto allargato alle importanti figure del direttore generale e dell'assessore regionale, non è giunto a produrre una proposta concreta di azioni da mettere in atto per la soluzione dei problemi denunciati. Almeno, dopo 8 mesi di insistenze, abbiamo ottenuto l'avvio di un dialogo con l'Ater per la messa a disposizione di nuovi locali per la medicina generale, nonchè l'annunciata apertura del Centro diurno per i malati di Alzheimer, a dieci anni dalla sua chiusura. Noi del Comitato rimaniamo in attesa di vedere i fatti».

Pressochè sovrapponibile a quella del Comitato è la posizione della segretaria del Pd Isontino Sara Vito secondo la quale «E’ stata sprecata un’occasione che poteva essere importante. Di fatto Riccardi e Poggiana sono venuti a confermare le criticità oggi presenti, ma non hanno portato proposte concrete per far fronte al disagio dei cittadini dell’area isontina. Esprimo particolare delusione per l’intervento dell’assessore Riccardi che al tempo stesso rivendica le enormi risorse profuse nella sanità regionale e poi descrive panorami critici globali invece di dare risposte puntuali».

Vito evidenzia inoltre che «l’offerta degli studi da parte dell’azienda ai medici di medicina generale che accettano l’incarico provvisorio è già in atto da quasi un anno ma non è evidentemente sufficiente a creare la necessaria attrattività per reclutare un numero di medici utile sia a porre la parola fine sia agli Asap sia al numero eccessivo degli assistiti. Sarebbe auspicabile – conclude - realizzare quanto prima l’Accordo regionale con la medicina generale (Air) per promuovere una nuova risposta alle esigenze di salute, come già avviene in altre realtà del nostro paese».

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.



Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×