San Vito senza sindaco e commissario, dimissioni dopo pochi giorni

San Vito al Torre, caso commissario dimesso dopo pochi giorni

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San Vito al Torre, caso commissario dimesso dopo pochi giorni

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 19 Apr 2023
Copertina per San Vito al Torre, caso commissario dimesso dopo pochi giorni

Decisione a pochi giorni dal terremoto in consiglio comunale, oggi scade il termine per il Consiglio di Stato contro la camionabile.

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Dal 25 febbraio, Doretta Cettolo (nella foto) non è più il sindaco di San Vito al Torre dopo le dimissioni di sette consiglieri comunali su dodici. Tre di questi appartenevano alla maggioranza, mentre quattro erano quelli della minoranza, tutti eletti alle consultazioni comunali del 26 maggio 2019. Nello specifico, si è trattato dell'assessore Fabrizio De Marco e dei consiglieri Nicola Panese e Maurizio Silvestri, mentre per la minoranza Gabriele Zanin, Riccardo Millan, Stefania Zuttion e Maida Sclauzero. A sostegno di Cettolo sono quindi rimasti solo il vicesindaco Tiziana Tellini, l'assessore Simone Cian e i consiglieri Eric Nardin, Martina Savolet e Susanna Toffolo.

A seguito di tutto ciò, il consiglio comunale è stato sciolto dopo l’ultima seduta del 23 febbraio scorso e, con un decreto emesso in data 3 marzo, l’assessore regionale alle autonomie locali Pierpaolo Roberti ha nominato Giovanni Petris commissario straordinario provvisorio dell’ente che ha preso servizio in municipio il 13 marzo. Ma cosa è successo nel frattempo? Attraverso una lettera giunta alla nostra redazione, l’ex assessore all’ambiente Simone Cian - a nome dei gruppi consiliari Rinnovamento e Insieme Crauglio San Vito Nogaredo - comunica che dopo nemmeno un mese di commissariamento, Petris si è dimesso “per motivi personali”.

Nella missiva, Cian definisce “tradita la volontà dei cittadini di San Vito al Torre”. 
“Le dimissioni del Commissario straordinario – scrive l’ex assessore - sottraggono al Comune la possibilità di fare ricorso 
contro la realizzazione della nuova bretella. Il presidente Fedriga ripristini la volontà dei cittadini”. Difatti sembra che uno dei motivi scatenanti la crisi del mandato amministrativo del sindaco Cettolo sia proprio la questione della camionabile che incombe sui paesi di San Vito, le sue frazioni e il comune di Visco.
Cian definisce quanto accaduto “uno schiaffo ai cittadini di San Vito al Torre e un tradimento della
loro volontà di difendere il territorio".


"L’incredibile annuncio delle dimissioni, a pochi giorni dalla sua nomina, del commissario straordinario Giovanni Petris arriva come un chiaro segnale di abbandono della cittadinanza. Uno dei primi atti
 obbligatori, in quanto già deliberati dalla giunta comunale, doveva essere la presentazione del ricorso da parte del Comune al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar sulla realizzazione della nuova bretella stradale, un ecomostro lungo 3 chilometri e alto come un palazzo di tre piani, che deturperà per sempre il
paesaggio e la campagna di San Vito al Torre.
 Le dimissioni, giustificate con un laconico 'motivi personali', di fatto sottraggono al Comune la
possibilità di fare ricorso creando un precedente gravissimo per la democrazia e per la salvaguardia dei cittadini”.

Cian auspica quindi che il presidente della Regione Massimiliano Fedriga intervenga per consentire al
 Comune il ricorso al Consiglio di Stato come indicato dalla delibera dell'assise e dalla giunta. Il ricorso al più alto organo amministrativo sarebbe però stato presentabile entro oggi. “Se necessario – aggiunge Cian - porteremo il caso all’attenzione del presidente della Repubblica perché ripristini la piena
funzionalità dell’amministrazione comunale nel rispetto della volontà dei cittadini legittimamente
espressa nelle forme previste dalla Costituzione. 
Questa incredibile situazione di stallo è una diretta conseguenza delle dimissioni immotivate e 
irresponsabili del gruppo consigliare di maggioranza Insieme Destra Torre, che ha tradito il mandato
elettorale, adeguandosi alle scelte della minoranza”.

Il 18 aprile inoltre, l’esponente delle civiche che sostenevano Cettolo ha scritto via pec una lettera, nella quale ha esposto il “gravissimo vulnus amministrativo dovuto al mancato adempimento obbligatorio, nelle funzioni di commissario straordinario”. La comunicazione è stata inviata allo stesso Petris, all’assessore regionale Roberti, al presidente della Regione Fedriga, al prefetto di Udine Massimo Marchesiello, e per conoscenza anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all’Anci del Friuli Venezia Giulia. L’inedita e pesante situazione di stallo fa indubbiamente discutere.

Nell’attesa della nomina di un nuovo commissario straordinario che si avrà solo dopo l’insediamento effettivo del consiglio e della giunta regionale, siamo riusciti a raccogliere una dichiarazione telefonica del consigliere Nicola Panese, capogruppo della maggioranza di Insieme destra Torre. “Io non ho ancora avuto modo di parlare direttamente con il commissario – spiega – manca ormai un anno alle prossime elezioni. Sarà una situazione lunga e particolare. Continueremo a fare quanto possibile limitandoci all’amministrazione ordinaria”.

Panese ci tiene però a specificare che le dimissioni dei consiglieri di maggioranza non hanno nulla a che fare con la questione della bretella, confermando poi che anche la vicenda del campo da sfogo acquistato dal fratello del sindaco “ha segnato particolarmente lo stato d’animo dei cittadini”. A restare con l’amaro in bocca a causa di tutta questa complicata vicenda resta infine l’ex sindaco che per ora non è risultata raggiungibile. 


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