L'inaugurazione
A San Vito al Torre un parco dedicato alla memoria di don Duilio e Silvano Nardin
Folta la presenza di amici e conoscenti. «Non serve andare lontano per fare del bene, ripeteva don Duilio, e noi abbiamo seguito il suo consiglio».
Un parco dedicato alla memoria di Duilio e Silvano Nardin nel cuore di San Vito al Torre, in quella che è comunemente chiamata la “Busate”, ovvero la Piazzetta della Madonnina. Da qualche giorno è realtà, grazie all’interessamento dei due nipoti di don Duilio e Silvano, Eric e Dimitri e del fratello Laurino. Un modo per ricordare due figure, scomparse il primo nel 2016 in servizio come parroco a Fogliano Redipuglia, e il secondo sconfitto dal Covid l’anno scorso.
“Nostro zio, di poche parole, diceva che ‘No coventa là lontan pa fa del ben’, ovvero che per far del bene non serve andare lontano”, racconta Eric Nardin. “E così abbiamo deciso di concludere un percorso che avevamo già in mente di finire prima del Covid e che la pandemia aveva messo in stand-by”.
All’inaugurazione numerosi amici e conoscenti delle due figure ma anche parrocchiani di Fogliano Redipuglia e il confratello don Paolo Zuttion. Il “Parco Dondu” ha visto, così, il taglio del nastro e l’apertura.
“I luoghi, qualunque essi siano, si portano dietro anche il passato. E questo, lo può ricordare chi non è più tanto giovane, è il luogo dove si è svolta per tanti anni la sagra paesana. Il luogo dove ha fatto i primi passi una delle associazioni più significative della nostra comunità, il CIL "Butin al Clap", che ha visto Silvano Nardin come primo presidente”, ha ricordato nel suo intervento il sindaco, Doretta Cettolo.
“Alla nostra piazzetta aggiungiamo uno spazio dedicato ai più piccoli, uno spazio dedicato alla socializzazione e finalizzato a garantire uno dei diritti basilari dei bambini ossia il gioco. Questo perché avere dei giochi alla portata di tutti significa far crescere la comunità così come hanno fatto nel passato Don Duilio e Silvano. Loro hanno dedicato tanto tempo della loro vita alla comunità con modalità diverse ma sempre all'insegna dell'altruismo insegnandoci che donare è sempre ricevere più di quanto si dia”, sono ancora le parole di Cettolo.
“I giochi sono un pretesto per riattivare quella socializzazione antica che nei nostri paesi caratterizzava le serate d'estate con le persone sedute all'aperto a prendere il fresco e che ora ci aiuterà a superare l'isolamento imposto dalla pandemia covid-19”, ha concluso il primo cittadino.
Antonella Muset, a nome della parrocchia foglianina, ha voluto ricordare una figura importante per il paese, “il nostro parroco per ben 22 anni. Era una persona di carattere apparentemente burbero ma di buon cuore e soprattutto di mente aperta. Dava piena fiducia a noi giovani collaboratori di proporre attività o di realizzare progetti come Casadorno, la Casa per Ferie a Rigolato di cui lui ha seguito i lavori di ristrutturazione”.
“Gli piaceva stare fra i ragazzi nei campiscuola proposti in quell'angolo di natura e abbiamo in eredità anche un nuovo ricreatorio già dedicato a lui, altro centro di aggregazione per bambini e famiglie”, ha ricordato Muset concludendo come “questa iniziativa, che porta il suo nome e il nome del fratello, lo renderà sicuramente felice”.
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