l'anniversario
A San Pier d’Isonzo don Lucio festeggia 60 anni da sacerdote, «io non tiro i remi in barca»
Sabato dopo la messa delle 17 seguirà all'esterno della chiesa un brindisi augurale assieme a tutte le associazioni autorità e fedeli presenti.
«Io non ho intenzione di tirare i remi in barca». Lui, don Luciano Comellato, detto Lucio, alla soglia dei sessant’anni dalla sua ordinazione sacerdotale, è chiaro negli obiettivi da darsi prossimamente. La salute arranca ma la forza di volontà e la fede sono da traino per il prete di Redipuglia che, negli ultimi anni, è stato parroco, vicario parrocchiale e ora aiuto pastorale a San Pier d’Isonzo. Classe 1939, nato il 13 dicembre giorno di Santa Lucia che gli ha dato anche il nome, è stato ordinato nel 1964, il 29 giugno, solennità dei santi Pietro e Paolo.
Per sei anni è stato a Sant’Ambrogio a Monfalcone, poi due anni a Staranzano diciannove anni a San Nicolò e Paolo a Monfalcone. Quindi 16 anni a Sant’Ignazio a Gorizia per concludere, da 17 anni a questa parte, a San Pier d’Isonzo. «Ho iniziato il mio ministero alla luce del Concilio Vaticano II. Nessun trauma, tutto si è evoluto con natualezza, crescita, maturazione, novità: un rinnovamento accettato, vagliato, meditato, vissuto, attualizzato, felicemente. Il mio hobby è sempre stato quello di ascoltare il Signore e ascoltare i fratelli e le sorelle. Ascoltare per condividere gioie e dolori, attese e speranze. A chi mi ha chiesto qualche consiglio, ho semplicemente suggerito quanto mi ispirava il cuore. Non mi son tirato indietro nell'aunciare in chiesa e in altri luoghi, occasioni e circostanze, il Vangelo di Gesù, la sua Pasqua di morte e risurrezione, a tutti con la parola e con la vita», racconta il sacerdote.
«Il mio pallino è stato quello della catechesi agli adulti. Nel cammino di iniziazione cristiana (in occasione di battesimi, prime comunioni, cresime) mi son sempre preoccupato di accompagnare i genitori, aiutandoli ad essere loro i primi educatori alla fede dei figli», racconta ancora.
Amante della musica, organista e pianista, compositore, ha sempre messo la musica liturgica a servizio delle comunità: «Fino agli anni Ottanta- ammette - ho trovato molta risposta, collaborazione, partecipazione, entusiasmo da parte di tanti fedeli, poi è stato sempre più difficile e complesso il coinvolgimento costante e appassionato dei laici».
Ora don Lucio lavora assieme a don Giorgio Longo, il parroco, «guardando anche alle frazioni, alle peculiarità, coordinando la pastorale e la catechesi. Ora c’è un altro cambiamento, tra il Sinodo e la realtà contemporanea». Don Lucio racconta che «l’iter sacerdotale ha avuto un suo svolgimento sereno senza momenti di grande prova seria o di difficoltà o di traumi. Non sono mai stato solo, questo sicuramente ha influito positivamente, perché oltre al Signore ho sempre avuto tante persone vicine che mi hanno aiutato e incoraggiato».
E sul futuro? «La difficoltà degli ultimi tempi è far capire agli adulti la serietà di una fede costante e matura, l’impegno del laico nella quotidianità e far capire che il Regno di Dio non c’è solo in chiesa o in alcuni momenti dell’anno ma è dovunque e in ogni momento, questo è il fondamento anche che auguro di capire ai futuri sacerdoti». Sabato 29 giugno, anniversario dell’ ordinazione di don Lucio, si concluderanno i festeggiamenti patronali iniziando, prima di aprire chioschi e tombola, con la Santa Messa solenne delle 17, animata dalla corale Aesontium diretta da Ivan Portelli, annunciata dal suono dei campanari locali e concelebrata dai sacerdoti e diaconi che vorranno unirsi alla festa.
«Tutti i parrocchiani dell'unità pastorale Fogliano Redipuglia San Pier sono invitati per far festa e rendere grazie al Signore per questo lusinghiero traguardo, la Messa di diamante, 60 anni spesi a spezzare il Pane e la Parola per diverse comunità della nostra Diocesi», ha ribadito don Giorgio Longo. Dopo la messa delle 17 seguirà all'esterno della chiesa un brindisi augurale assieme a tutte le associazioni autorità e fedeli presenti. «Un grazie a don Lucio per questi 17 anni spesi con dedizione e ascolto e un augurio per la sua salute, più volte messa a dura prova ma con la tenace volontà di non pensare alle limitazioni ma al bene per il prossimo che la sua grande bontá e luciditá gli permetteranno ancora di superare», così don Longo.
La Sagra de San Piero, infine, si chiuderà con l’ultima giornata: alle 21 si esibirà la band “Roger - la voce del sole” e alle 23 l’estrazione della Tombolissima e alle 23.50 lo spettacolo della Danza del Fuoco. La sagra aprirà anche a pranzo con i prodotti tipici.
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