San Michele e Sabotino, un secolo di Zone Monumentali tra storia e memoria

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Le iniziative

San Michele e Sabotino, un secolo di Zone Monumentali tra storia e memoria

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 30 Ott 2022
Copertina per San Michele e Sabotino, un secolo di Zone Monumentali tra storia e memoria

La ricorrenza è stata ricordata a Sagrado sabato mattina. Il sindaco Vittori ha annunciato una nuova convenzione con Onorcaduti.

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Un secolo di Zone Monumentali: un nome sesquipedale che rischia, spesso di fuorviare. Non si tratta di giganti o di chissà quali monumenti, bensì di aree che, nel primo dopoguerra e, va detto, concepite prima dell’avvento del fascismo, avrebbero dovuto conservare lo stato dell’arte dei campi di battaglia per mantenere la memoria sui tragici avvenimenti della Grande Guerra. Quattro le aree concepite, il Grappa, il Pasubio, il Sabotino e il San Michele. Ben due, dunque, nella sola provincia di Gorizia.

Tra le manifestazioni organizzate la principale proprio sul Monte San Michele il 29 ottobre, giorno dell’anniversario. Il comune di Sagrado, con il sostegno della Fondazione Carigo, di Onorcaduti, della Cooperativa Thiel per il Museo del San Michele e il supporto logistico della Pro Loco Fogliano Redipuglia, ha voluto organizzare un momento solenne e ufficiale nella mattinata. Presenti numerose autorità civili, militari e religiose. Momento culminato con la deposizione di una corona ai caduti e la partenza delle prime due escursioni con gli esperti Grande Guerra.

Escursioni proseguite anche nella giornata di oggi, con la doppia combinata San Michele – Sabotino, e che proseguiranno anche domani, 31 ottobre, e il 1 novembre, con Elisa De Zan, Mitja Juren e Roberto Todero anche dopo il grande successo di quelle organizzate nelle giornate del 29 e 30 ottobre con centinaia di partecipanti.

Tornando alla cerimonia di Sagrado, è stato il momento per il sindaco, Marco Vittori, di annunciare la firma della nuova convenzione tra il comune e Onorcaduti per la gestione dell’area. “Per noi oggi è importante ricordare e far memoria di questi luoghi e di quanto hanno vissuto in quegli anni, anni difficili e che le nostre popolazioni hanno vissuto in prima linea”, ha sottolineato Vittori. “Oggi, a cento anni dall’istituzione della zona monumentale, va il pensiero non solo del nostro monte ma anche al Sabotino, qui vicino a noi”.

“Preservare la memoria attraverso i luoghi, favorendo un pellegrinaggio di culto dei caduti, per commemorare e per il nostro futuro. È necessario creare nuovi temi sulla memoria e sulla storia”, sono ancora le parole di Vittori. “La zona monumentale del Monte San Michele è stata, negli ultimi anni, oggetto di importanti interventi. Il 2 novembre prossimo il comune firmerà ufficialmente la convenzione con Onorcaduti per la gestione dell’area. Un passo importante e voluto in quanto questa è una zona turistica ma anche un’area abitata che viene vissuta dai locali in primis”, ha concluso Vittori.

A seguire l’intervento dell’omologo di Savogna d’Isonzo, Luca Pisk, mentre il direttore del Sacrario di Redipuglia, il tenente colonnello Massimiliano Fioretti, ha ricordato come “Questi territori ci appartengono, qui persone da lontanissimo si sono ritrovate e hanno combattuto affratellandosi nella morte”.

Alberto Bergamin, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, ha voluto rimarcare come “Salendo il monte mi sono reso conto di come sia stata lungimirante la scelta di qualche anno fa di rinnovare il museo: il tema è di strettissima attualità, ovvero capire come attualizzare e tramandare la memoria. Maggiormente ora mi convinco che elaborare una trasposizione multimediale della storia possa dare quei contenuti aggiuntivi in grado di far maturare consapevolezze”.

Il consigliere regionale, Antonio Calligaris, ha sottolineato come “anche in vista di Go2025, nei 10 milioni dell’assestamento di bilancio approvato a luglio, la Regione ha ribadito l’intenzione di sistemare varie strade ex provinciali tra cui quella Peteano-San Michele che consentirà una migliore fruizione dell’intera area”.

“L’iter che portò all’istituzione delle Zone Monumentali fu estremamente complesso e affascinante – ha detto l’esperto Grande Guerra Marco Mantini - a esse spettava la delicata missione di tramandare la memoria del conflitto e verso esse di sarebbe indirizzato il flusso del turismo patriottico-reducista, in particolare negli anni Venti e Trenta. Fu così che il monte Sabotino e il monte San Michele furono animati da adunate, visite private e pellegrinaggi collettivi, che dettero vita a un fenomeno interessantissimo dal punto di vista storico, sociale e sociologico, intenso per motivazione, sentimento e per numero di presenze”, conclude Mantini.

Mantini, come detto, ha anche guidato questa mattina, 30 ottobre, un nutrito gruppo alla scoperta delle battaglie e dei “pellegrinaggi” del primo dopoguerra sullo stesso monte Sabotino, illustrando le varie fasi che hanno portato alla creazione della Zona Monumentale e la valenza turistica che il luogo aveva e continua ad avere tutt’oggi nonostante il confine abbia diviso l’area per tutto il periodo della Guerra Fredda.

Il 3 novembre, infine, all’interno del Museo della Grande Guerra, ospitato nella Regia Stazione di Redipuglia, alle 19, lo stesso Mantini dialogherà con Ivan Bianchi presentando le due pubblicazioni sulle zone monumentali del Monte San Michele e del Sabotino, entrambe edite da Gaspari Editore. 

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