A San Lorenzo l'appello dei coltivatori, «impegni precisi sul lavoro in Europa»

A San Lorenzo l'appello dei coltivatori, «impegni precisi sul lavoro in Europa»

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A San Lorenzo l'appello dei coltivatori, «impegni precisi sul lavoro in Europa»

Di Redazione • Pubblicato il 30 Apr 2024
Copertina per A San Lorenzo l'appello dei coltivatori, «impegni precisi sul lavoro in Europa»

Oggi si sono svolte le 96 assemblee provinciali in tutta Italia, nell'anniversario degli 80 anni dell'associazione. Gli appelli in vista delle elezioni europee.

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Il valore del socio, «il nostro motore pulsante, senza il quale Coldiretti non esisterebbe», dice il direttore regionale Cesare Magalini a Udine Fiere. Una Coldiretti che esiste invece da 80 anni, «un anniversario – sottolinea il presidente regionale Martin Figelj nella tenuta Lis Neris di San Lorenzo Isontino, in occasione dell'assemblea provinciale dell'associazione – che viviamo con orgoglio ed emozione, proiettati però verso le nuove sfide per garantire alla nostra agricoltura un futuro di successo».

Due dei passaggi di un’intensa giornata, organizzata a livello nazionale con la convocazione di 96 assemblee provinciali, occasione per rilanciare tra l’altro la raccolta firme per la proposta di legge europea di iniziativa popolare a difesa del made in Italy. In Friuli Venezia Giulia, oltre a Gorizia e Udine i soci Coldiretti, più di un migliaio nelle quattro province, hanno riempito la sala convegni della Fondazione Opera Sacra Famiglia di Pordenone, con il presidente Matteo Zolin, e la sala espositiva della Banca di Credito Cooperativo del Carso-Zkb di Opicina, con il presidente di Trieste Corrado Greco.

Presenti i rappresentanti dei Giovani (a Udine anche il segretario nazionale Stefano Leporati), delle Donne e dei Pensionati, Coldiretti regionale, attraverso i suoi presidenti (con Figelj a Gorizia, Cristiano Melchior a Udine, Matteo Zolin a Pordenone, Corrado Grado a Trieste), dirigenti e funzionari, ha presentato ai soci i diversi fronti aperti: abolizione del codice doganale sui cibi, etichettatura trasparente sull’origine, aumento dei controlli nei porti e alle frontiere, con l’obiettivo appunto di raccogliere un milione di firme per l’iniziativa di legge popolare per la salvaguardia dell’agroalimentare del nostro territorio.

Nello specifico locale, ha spiegato Magalini, «non manca qualche meccanismo da affinare per quel che riguarda l’Organismo pagatore regionale». Uno strumento che è stato pensato per ridurre tempistiche e oneri burocratici a carico delle imprese in accordo con la Regione, «con la quale comunque – ha aggiunto il direttore della Coldiretti Fvg – stiamo collaborando con buoni risultati».

Ad aprire il dibattito è stato un video di grande impatto emotivo sulla storia della Coldiretti, dalla visione lungimirante del fondatore Paolo Bonomi ai giorni nostri, passando per le tante battaglie combattute: dall’etichettatura al prezzo del latte, dalla lotta agli Ogm alle questioni della fauna selvatica e della carne artificiale, fino a Filiera Italia, il percorso virtuoso che permette ai prodotti alimentari di passare dal campo o dalla fattoria alla tavola del consumatore finale. Quindi, sempre via video, gli interventi del presidente nazionale Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo.

«A poche settimane dal voto per il rinnovo dell’Europarlamento, abbiamo raccontato ai soci quanto abbiamo con le recenti manifestazioni di Bruxelles e del Brennero – riassume Figelj –. Agli aspiranti europarlamentari chiederemo impegni precisi sul loro lavoro in Europa».

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