San Canzian, Turriaco e Staranzano al fianco del Pride: la stoccata di Debora Zoff

San Canzian, Turriaco e Staranzano al fianco del Pride: la stoccata di Debora Zoff

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San Canzian, Turriaco e Staranzano al fianco del Pride: la stoccata di Debora Zoff

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 31 Ago 2024
Copertina per San Canzian, Turriaco e Staranzano al fianco del Pride: la stoccata di Debora Zoff

Le tre amministrazioni locali hanno seguito le orme del Comune di Udine, concendo il patrocinio all'evento di oggi. La stoccata al Pd sul manifesto dell'organizzazione.

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È il giorno dell’Fvg Pride a Lignano Sabbiadoro e, tra le varie posizioni locali, quella del centro-sinistra bisiaco sembra prendere una svolta di divisione all’interno delle varie correnti politiche. È di ieri la nota, firmata dalle amministrazioni comunali di San Canzian d’Isonzo, Staranzano e Turriaco: le stesse hanno seguito le orme del Comune di Udine, deliberando il patrocinio al Fvg pride «con la finalità di concorrere alla sensibilizzazione sul tema dei diritti della Comunità Lgbtqia+, alla promozione dei diritti civili e gli ideali di libertà e al contrasto di ogni tipo di discriminazione, violenza e intolleranza», precisano le relative amministrazioni nella nota.

«Sono – proseguono – le stesse motivazioni alla base dell’adesione delle suddette amministrazioni ni alla rete RE.A.DY, improntata alla creazione di un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi. Il patrocinio disposto riguarda la manifestazione del FVG Pride e degli eventi correlati, senza costituire però la condivisione del manifesto politico correlato. Come precisato dal sindaco De Toni, le regole di concessione del patrocinio non possono essere dettate dagli enti esterni che lo richiedono».

Il riferimento è alla concessione del patrocinio da parte dei vari Comuni che, però, hanno deciso di non aderire al manifesto di natura politica che accompagna il Pride. Una scelta che le amministrazioni di sinistra della Bisiacaria ribadiscono essere corretta. «Dispiace sentire la risposta data al Comune di Udine dagli organizzatori dell’evento: la posizione delle amministrazioni comunali schierate a difesa dei diritti civili e impegnate nella lotta ai pregiudizi a fianco di tutta la comunità Lgbtqia+ è stata convintamente riaffermata dall’atto formale di patrocinio, ma ciò non implica l’accettazione di un documento che è stato presentato nella sua versione definitiva senza possibilità di interlocuzione e che si è allargato a temi politici complessi che non possono essere liquidati in maniera semplicistica o per slogan».

Il manifesto, va detto, ha preso posizione in modo chiaro su temi politici nazionali e internazionali non di poco conto. Dalla guerra in Ucraina fino alla guerra in atto in Palestina, attaccando in modo diretto e senza giri di parole il governo Meloni, definito già nelle prime righe «di estrema destra, con esponenti delle massime cariche del paese che usano i loro ruoli per propagandare odio e disinformazione legati ai diritti umani». Un manifesto che, in ogni caso, fa richieste ben specifiche in materia di diritti umani, di laicità dello Stato e di salute che, per motivi di spazio, non riprenderemo nello specifico.

Nella stessa sinistra una voce, per ora, si è levata in modo contrario a questa decisione. È Debora Zoff che ribadisce come «per me dare il patrocinio significa accettare sine qua non quanto ribadito all’interno del manifesto». Zoff, assessore comunale a San Canzian d’Isonzo, parla «da amministratore che ha a cuore il bene della comunità in cui vive. Dobbiamo combattere contro l’oppressione e se non alziamo la voce faremo sì che le future generazioni vivano senza diritti e senza libertà».

Secondo Zoff è impossibile «non essere contro un vero e proprio genocidio come quello che sta accadendo a Gaza. La posizione del centrosinistra, soprattutto del Pd, è di galleggiare tra le posizioni senza prenderne una. Io ho seguito il partito nel corso degli anni ma ora devo dire “no” a questa scelta. Qui si parla di diritti della comunità Lgbtqia+ e non solo. Spiace vedere – conclude – che la corrente politica a volte traina di più dei propri valori».

Nella foto: l'edizione 2021 del Pride a Gorizia

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