Lettere - Criticità e rilievi, le idee di Cantia Vera sul progetto Verso una piazza

San Canzian d'Isonzo, le idee di Cantia Vera sul progetto Verso una piazza

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San Canzian d'Isonzo, le idee di Cantia Vera sul progetto Verso una piazza

Di IB • Pubblicato il 27 Lug 2024
Copertina per San Canzian d'Isonzo, le idee di Cantia Vera sul progetto Verso una piazza

Per Isabella Braida, Anna Clara Calligaris, Rossella Tortul mancano risposte soddisfacenti da parte dell'amministrazione e dalla Società Friulana di Archeologia.

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Firmano in tre (Isabella Braida, Anna Clara Calligaris, Rossella Tortul) la lettera giunta in redazione qualche giorno fa a nome del Comitato Spontaneo Cantia Vera, di San Canzian d’Isonzo. Il tema è quello dei recenti lavori, ancora in corso, alla zona della chiesa parrocchiale dedicata ai martiri canziani. I.B.

Quali componenti del Direttivo del Comitato Cantia Vera chiediamo all’Amministrazione del Comune di San Canzian d’Isonzo, delle puntuali spiegazioni su alcune criticità da noi rilevate durante i lavori in corso relativi al progetto “Verso una piazza”, segnalate anche alla Sovrintendenza regionale. La prima riguarda il ritrovamento di due sarcofagi in pietra: quello più grande è stato già rinterrato; l’altro, più piccolo (presumibile sepoltura di un bambino) è stato prelevato e trasferito altrove.  Alla immediata richiesta di spiegazioni all’archeologo incaricato Dario Innocenti, ed all’assessore Flavia Moimas, non abbiamo ottenuto risposte soddisfacenti. Solo la funzionaria della SABAP dottoressa Giorgia Musina, ha confermato gli avvenuti ritrovamenti e l’asportazione del reperto piccolo per analisi di laboratorio, senza altre precisazioni.

Nella stessa circostanza sono emersi anche due lacerti di mosaico pavimentale e una frazione di muratura, entrambi di età romana. Il Comune, come d’obbligo, li ha segnalati alla SABAP e, su sua richiesta, ha eseguito lavori di “protezione” e “consolidamento” (585,60€), per poi…ricoprire il tutto! Nessuna notizia è stata data sui ritrovamenti! Perché tanto riserbo, quando altre amministrazioni danno ampio rilievo ai loro, anche se occasionali? Fatto sta che di tutti i lavori fatti ed i soldi spesi, dalla stesura del progetto affidato al Dirigente dell’Ufficio tecnico ing. Federico Franz (Det. del 9/10/2020) ad ora, la cittadinanza ha potuto vedere, in due visite guidate dall’archeologo Innocenti, solo alcune strutture murarie poi interrate: gli scavi preventivi erano delimitati da una rete impenetrabile allo sguardo, e il bellissimo mosaico della basilica del V sec. si è ammirato solo in foto, prima di rifinire anch’esso sotto terra, per proteggerlo!

Non altrettanto protetto, invece, il verde che connota la piazza: è stata espiantata, in pieno periodo di nidificazione, una bellissima e sanissima siepe; i maestosi cipressi sono stati delimitati da una zigzagante lamiera in acciaio bianco, prevista inizialmente solo per delle aiuole. Addossata ad un cipresso, è stata realizzata una massiccia struttura, con funzione di “seduta”, che snatura l’antichità del sagrato. Infine, denunciamo con forza la modifica effettuata in corso d’opera sull’antico ingresso in pietra davanti alla chiesa cinquecentesca dei Santi Canziani, sostituito con uno moderno, eccetto il cordolo e due fasce di 1,5 m alle estremità laterali.

Decisione che sorprende perché il progetto prevedeva il “Recupero di pavimentazione in pietra, comprendente la pulitura e la sgrassatura da attuarsi con ripetuti lavaggi, la stuccatura delle discontinuità...inclusi gli eventuali oneri per ricollocazione di lastre limitrofe che dovessero muoversi o rompersi durante i lavori” per un importo di 4.080 €. Quale dunque il motivo, se non risparmiare in tempi e costi, a scapito di un manufatto antico? E le pietre “scartate” quale altra destinazione avranno?

Non solo si è preclusa sine die ai sancanzianesi la vista, il recupero e la fruizione dei preziosi frammenti del nostro straordinario e complesso passato ma si è decisa, senza alcuna condivisione o ripensamento, una piazza esteticamente incoerente con l'armonia cinquecentesca della chiesa e del suo spazio antistante, e non rispettosa dei reperti antichissimi sulla storia del paese, dei suoi martiri Canziani, delle sue necropoli, contravvenendo all’obiettivo della “valorizzazione degli scavi archeologici e del piazzale d’ingresso della chiesa parrocchiale di San Canzian d’Isonzo”, deliberato nel progetto dell’ 11/08/2021.

Questa superficialità di fatto impedisce che San Canzian diventi un sito archeologico turisticamente attrattivo, e un valore per l’identità della comunità! Ci spiace, sulla vicenda, il silenzio della Società Friulana di Archeologia (SFA) sezione Isontina, nata, se non sbagliamo, principalmente per valorizzare il sito archeologico di San Canzian d’Isonzo, che addirittura “adottò” nel 2010.

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