San Canzian, Deiuri: «Manca una visione per il turismo»

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San Canzian, Deiuri: «Manca una visione per il turismo»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 09 Apr 2022
Copertina per San Canzian, Deiuri: «Manca una visione per il turismo»

L'esponente della minoranza passa con Silvia Caruso: «Puntare sul turismo».

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“Il mio mestiere è valorizzare e promuovere territori facendoli crescere da un punto di vista sia turistico che economico - commerciale. Vorrei fare lo stesso per San Canzian, il comune dove sono cresciuta e dove vivo”. Inizia così la nota della consigliere comunale uscente, Giorgia Deiuri. L'esponente dell'Aula ha già fatto sapere di voler correre accanto alla già sindaco, Silvia Caruso, rompendo con la coalizione e con la lista di centrodestra, con la quale era entrata in consiglio cinque anni fa.

Secondo Deiuri, è “fondamentale fare programmazione” con "un’analisi del nostro comune per capire le sue peculiarità e metterle nero su bianco con una metodologia ben precisa, che evidenzi il grado di maturità di ogni potenziale offerta turistica, mettendo insieme e consolidando, dove necessario, i servizi del territorio”. L'esponente evidenzia che "si devono organizzare degli incontri dove la parte amministrativa si mette in ascolto, ma sempre con visione e con una direzione reale di promozione del territorio".

Tutto ciò in modo di creare "insieme a dei professionisti del settore delle esperienze che possano valorizzare il comune. Il tutto inserito in un’ottica di promozione regionale e nazionale, con delle figure che presentino questi programmi/attività anche in delle fiere di settore attirando dei turisti stranieri e non - prosegue Deiuri - Il trend per il 2022 è quello di un turismo lento e sostenibile, all’aria aperta fatto di esperienze a contatto con la natura in un territorio 'inesplorato', nuovo".

"Ecco perché penso che San Canzian abbia tutte le carte in regola per giocare questa partita con il fiume Isonzo e tutta la parte naturalistica fortemente presente, la parte culturale/storica con i resti archeologici dei Martiri Canziani, la tradizione enogastronomica con prodotti a Km0”. Solo dopo “tutti questi passaggi, queste analisi, questi ascolti del territorio, si può pensare ad un sito web e ad un’app promozionale. Altrimenti, senza questa progettazione ed ascolto alla base, si corre il rischio di aver investito dei soldi pubblici senza alcun risultato. Non tanto perché non funzionali ma perché privi di visione e progettazione”, conclude.

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