La cerimonia
L'accorato saluto di Cormons a don Paolo Nutarelli
Partecipate le celebrazioni eucaristiche anche a Borgnano, Brazzano e Dolegna del Collio. In ricreatorio la consegna delle chiavi della città.
Tutta Cormons si è stretta idealmente attorno a don Paolo Nutarelli che domenica scorsa nel corso delle tre messe, tutte gremite di fedeli, celebrate nel Duomo di Sant’Adalberto ha salutato la comunità prima di prenderne congedo per trasferirsi a Grado. Un gesto di affetto e di amicizia verso il sacerdote che per 17 anni, prima come cappellano e poi come parroco, ha prestato il suo servizio pastorale nella cittadina collinare, a Borgnano, Brazzano e Dolegna del Collio.
“Sono stati anni meravigliosi - ha detto don Paolo nel suo saluto – sono cresciuto in mezzo a voi. In queste comunità ho sentito l’emozione e la gioia di essere contemporaneamente figlio, amico, compagno di viaggio, fratello, padre. Non so se sono state un buon prete per voi, ma so per certo che mi avete sopportato e supportato. Mi sono sentito amato (…) Non dimenticherò mai che mi avete permesso di gioire, di piangere con voi. Ho imparato molto: ho avuto il dono di poter conoscere persone che per me erano presenza di Dio per tutti noi: la passione e la generosità di Dirce Furlan, la dolcezza e la fedeltà di Dino Simonetti, il sorriso e la disponibilità di Franco D’Elia, l’intelligenza e la passione educativa del maestro Claudio Basso”. Don Paolo ha ricordato don Fausto Furlanut e suor Fernanda delle Pastorelle, scomparsi nei mesi scorsi.
Uno spazio l’ha dedicato al ricreatorio, per tutti il Ric, dove don Paolo, Donpi per tutti, ha dedicato tante energie “Non posso non dirlo: il Ric è stato il mio sogno. Un luogo aperto a tutti ma nel rispetto delle regole, un luogo dove si possa crescere in umanità e di conseguenza curare la propria interiorità. Non è scontato quello che abbiamo: penso agli scout, all’Azione cattolica, agli animatori, ai catechisti, ai volontari che lo tengono in ordine. Senza di loro era impossibile realizzare questo sogno. Tante cose sono state fatte, ma tante devono essere ancora portate a compimento”. Citando il vescovo Carlo che alla fine della visita pastorale aveva detto “Potete fare di più”, don Paolo ha affermato che è vero “ma una comunità come questa, nonostante i preti, non c’è da nessuna parte. Prego il Signore che possiate mantenere viva questa intraprendenza pastorale”.
Nel suo saluto e ringraziamento non potevano mancare i giovani: “Il futuro è vostro, pretendete da noi adulti un modo diverso fatto di relazioni vere. Non abbiate paura di rompere. Come dice il Papa, ‘fate casino’. Soprattutto vi auguro di crescere nella comunità cristiana dove scoprire la vostra vocazione alla felicità. Sognate e non smettete di sognare”. E don Paolo ha concluso: “A voi e attraverso di voi a tutte le nostre comunità, solo una parola: grazie”.
È stato Francesco Marcon a nome dei Consigli parrocchiali e degli Affari economici a ringraziare don Paolo “per questi straordinari 17 anni di servizio nell’Unità pastorale, anni che ricorderemo sempre con tanto affetto e profonda gratitudine”. E gli ha rivolto tre grazie: “Grazie per aver voluto condividere la tua vita con la nostra comunità, coinvolgendola nelle scelte pastorali e rispettando la nostra storia che è unica e diversa dalle altre. Grazie per essere stato non solo il nostro parroco ma anche l’insegnante, il collega, l’educatore, il padre, il fratello, l’amico sempre disponibile, attento, a volte imprevedibile e mutevole, ma sempre ricco di vita, gioia, entusiasmo, gratuità e fede, capace di contaminare straordinariamente ogni ambiente di vita condiviso. Grazie per essere per noi un testimone prezioso e credibile del nostro tempo. Questa comunità, che oggi ti ringrazia e fa festa con te e per te, è stata, e sarà sempre casa tua, perché “dove è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore” (Mt. 6,21)”.
Nell’incontro svoltosi al ricreatorio, al termine della Messa, in un clima di vera festa, c’erano anche i tre sindaci che si sono succeduti nel periodo vissuti da don Nutarelli a Cormons, Claudio Cucut, Luciano Patat e l’attuale Roberto Felcaro. Ed è stato quest’ultimo ha porgergli il saluto a nome della cittadinanza come parroco ma anche come amico ringraziandolo per la fattiva collaborazione in tutti questi anni. II sindaco ha donato a don Paolo le chiavi della città, mentre significativo il dono della comunità parrocchiale: una scultura in legno di tiglio rappresentante due mani che stringono e proteggono i campanili delle quattro parrocchiali che fanno parte dell’Unità pastorale.
Don Paolo lascerà fisicamente Cormons il 7 novembre quando farò il suo ingresso a Grado. Il nuovo parroco don Stefano Goina giungerà a Cormons domenica 28 novembre.
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