Ronchi, tutela della biodiversità: tecnici impegnati sui corsi d'acqua

Il lavoro di Legambiente e Consorzio di bonificia, attività teorica e pratica per gli operatori.

Garantire un efficace deflusso delle acque nel rispetto della ricca biologia dei corsi d’acqua in provincia di Gorizia. Con questo imperativo, Legambiente e Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia hanno organizzato due incontri di formazione per gli operatori che periodicamente intervengono nelle attività di manutenzione della rete idrografica in gestione all’ente pubblico.

Nell’ambito della collaborazione intrapresa da tempo, ed intensificata da qualche mese con il progetto di rinaturalizzazione della roggia di San Canzian, il primo incontro - tenutosi a Ronchi dei Legionari - è stato dedicato ad illustrare, dal punto di vista naturalistico, gli ambienti oggetto degli interventi di manutenzione. Focus anche sulle caratteristiche della micro e macrofauna e degli aspetti vegetazionali.

I naturalisti Pierpaolo Merluzzi e Davide Scridel si sono soffermati, in particolare, sull’assoluta necessità di preservare la biodiversità del territorio e delle zone umide, drasticamente ridotte di oltre il 64% in Italia nell’ultimo secolo e quasi totalmente, il 95%, in Friuli Venezia Giulia. Il responsabile tecnico del Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia, Emiliano Biasutto, ha sottolineato che la scelta di un approccio più compatibile con la salvaguardia e riqualificazione dei corsi d’acqua.

Questa è iniziata da alcuni anni e si sta consolidando e proseguirà con questo orientamento. Michele Tonzar, presidente del circolo “Ignazio Zanutto” di Legambiente, ha espresso soddisfazione per la sinergia che si sta via via consolidando tra Legambiente e Consorzio di Bonifica, affermando che una più attenta gestione in senso naturalistico degli interventi di manutenzione dei corsi d’acqua non potrà che essere di beneficio per tutti i soggetti ed attività del territorio, agricoltura compresa.

Al termine dell’incontro, si è creato un proficuo dibattito con gli operatori, con interventi e richieste di approfondimento sui temi trattati, tutti permeati di uno spirito collaborativo che sicuramente è indispensabile premessa per ottenere buoni risultati. A seguire la parte teorica, un secondo è stato dedicato alla parte pratica, con l’osservazione sul campo dei luoghi dove abitualmente vengono effettuate le attività di manutenzione.

Sono stati così ipotizzati i periodi, le modalità, e le funzioni che dovranno avere gli interventi futuri per garantire un’adeguata fornitura di acqua per l’irrigazione in agricoltura e, allo stesso tempo, favorire un arricchimento della biodiversità del territorio.

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