A Ronchi la panchina colorata d'Europa, dedicata al giovane Antonio

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A Ronchi la panchina colorata d'Europa, dedicata al giovane Antonio

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 30 Apr 2023
Copertina per A Ronchi la panchina colorata d'Europa, dedicata al giovane Antonio

Inaugurata la panchina dedicata al giovane ucciso a Strasburgo, il filo che unisce con Giulio Regeni nelle parole dei genitori.

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"Unione europea, perchè? Le alternative sono inimmaginabili ed essenzialmente tragiche". Questa è la frase riportata sulla panchina azzurra, una panchina europea installata difronte al Parco Excelsior di Ronchi dei Legionari per ricordare il giornalista Antonio Megalizzi. Ancora una volta, a promuovere un'iniziativa a favore della buona e libera informazione che genera il pensiero critico ed è presidio della democrazia, è stata l'associazione Leali delle Notizie. Anche questa iniziativa è stata promossa in vista della Giornata mondiale della libertà di stampa e di espressione del 3 maggio.

"Oggi si compie un altro tassello importante per tutti - sono le parole del presidente di Leali, Luca Perrino - qualcosa che va ad aggiungersi al percorso della camminata dedicata ai giornalisti morti svolgendo il proprio lavoro e alla targa che abbiamo dedicato l'anno scorso a David Sassoli". Ad aprire la manifestazione, sono state le note della Banda Filarmonica Giuseppe Verdi. Accanto al presidente dell'associazione Luca Perrino e alla vice Micheluzzi, c'erano il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Fvg, Cristiano Degano; Giuseppe Giulietti presidente della Federazione nazionale della stampa italiana e il sindaco Mauro Benvenuto.

Presente anche la presidente della Fondazione Megalizzi, Luana Moresco con Caterina Moser e Amanda Ribichini, rappresentante della Gioventù federalista europea della sezione di Gorizia. Hanno preso parte al momento anche la deputata del Terzo polo Isabella Da Monte, il consigliere regionale dem Diego Moretti e la presidente dell'Anpi Marina Cuzzi. "Una panchina non è solo un simbolo - spiega Luana Moresco - ma anche un luogo di incontro e di dialogo. Antonio era un grande idealista, aveva un occhio critico ma costruttivo". "Per lui ogni giovane era importante, aveva un ruolo".

"Su questa panchina Antonio si sarebbe seduto e avrebbe cercato qualcuno per parlare di Unione Europea. Poi una volta rialzato, si sarebbe impegnato a portare avanti il suo sogno europeo insieme agli altri". Quella installata stamattina a Ronchi, è la terza panchina presente in regione dopo quelle di Gorizia e di Casarsa della Delizia. È stata realizzata dal volontario del Servizio Civile Giovanni Montena insieme a Fabio Babich. Presto ne arriverà una anche a Nova Gorica. A livello nazionale, altre due sedute sono state dedicate al coraggioso e straordinario testimone Antonio Megalizzi. Una, si trova a Trento mentre l'altra è a Pizzo Calabro.

"Oggi Ronchi è la grande capitale europea della libertà di stampa - sono le parole di Beppe Giulietti - invitiamo gli italiani a venire qui, unico esempio in Italia dove si custodiscono le memorie per evitare errori nel futuro". Giulietti ha inoltre parlato del dramma dei giornalisti arrestati e chiusi in carcere in Siria, Russia, Bielorussia e Turchia. In vista della Festa del Lavoro del primo maggio, un pensiero è stato rivolto ai tanti "cronisti ignoti" precari e sottopagati. "Non abbiamo avuto la fortuna di conoscere direttamente Antonio Megalizzi ma per quanto abbiamo potuto percepire della sua persona, ci viene spontaneo pensare a lui, a Giulio".

Pensiero condiviso con i "tanti giovani che esprimono passione verso il dialogo ed il confronto con gli altri - come ad un esempio di capacità ed impegno ad essere cittadini europei. Sappiamo che l'inaugurazione della panchina per Antonio, sarà una cerimonia densa di significato che rimarrà nei cuori dei presenti" così si sono espressi in un messaggio Paola e Claudio, i genitori di Giulio Regeni. Infine, prendendo la parola, anche il sindaco Benvenuto ha ricordato quanto la città sia culturalmente propositiva invitando tutti a continuare sulla strada tracciata dal giovane Megalizzi e dall'esempio del presidente del parlamento europeo David Sassoli.

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