Ronchi, no alla rottamazione delle cartelle fiscali: «Fondi da recuperare»

Ronchi, no alla rottamazione delle cartelle fiscali: «Fondi da recuperare»

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Ronchi, no alla rottamazione delle cartelle fiscali: «Fondi da recuperare»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 17 Gen 2023
Copertina per Ronchi, no alla rottamazione delle cartelle fiscali: «Fondi da recuperare»

La proposta è del vicesindaco Papais e del dem Cumin: le risorse vanno recuperate e impiegate per garantire servizi.

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In base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023, esiste la possibilità per gli enti locali di comunicare la non applicazione dello “stralcio” - vale a dire l'annullamento parziale - sui carichi fiscali iscritti a ruolo di propria competenza, evitando quindi l’annullamento automatico previsto dalla norma. A Ronchi dei Legionari questo avverrà. 

La legge infatti prevede che, al 31 marzo 2023, scatteranno in automatico gli stralci delle singole cartelle affidata all'Agenzia delle Entrate dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 e di importo residuo fino a euro 1000, salvo che, entro 31 gennaio 2023, gli enti interessati non adottino uno specifico provvedimento formalizzando la loro volontà a non applicare tale misura. Lo stralcio automatico non riguarda il capitale e le relative spese, bensì le relative sanzioni e gli interessi mentre, per quanto concerne le sanzioni per violazioni del codice della strada e le altre sanzioni amministrative, si applicherà limitatamente agli interessi.

“La volontà dell'attuale governo nazionale di dar atto a questo stralcio delle cartelle esattoriali comporta il totale annullamento di una parte considerevole dei debiti sorti nei confronti delle publiche amministrazioni - spiega Enrico Papais (nella foto), assessore ai servizi finanziari - ed oltre ad avere delle evidenti ripercussioni sui bilanci comunali, contrasta nettamente con il costante impegno profuso dagli uffici tributari diretti a contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale e a garantire il consolidamento delle entrate dell'ente". 

Una ulteriore motivazione per capire questa scelta ci viene offerta anche da Savio Cumin, che presiede la prima commissione consiliare della municipalità ronchese. "Il grave pericolo che si corre - spiega Cumin - è infatti quello di trasmettere una messaggio subdolo e distorto ai contribuenti, a discapito della maggioranza dei cittadini che pagano regolarmente quanto dovuto”.

E ancora i due dem: “In termini generali, l’evasione fiscale nel nostro Paese purtroppo costituisce un problema grave e molto serio. Ogni anno infatti si perdono oltre 100 miliardi di euro a causa di questa pesante piaga, risorse che potrebbero invece essere impiegate dallo Stato e dalle amministrazioni per garantire servizi migliori ai cittadini. E lo stesso principio vale per il comune”. 

Quindi, è sulla base di queste motivazioni riferite ai principi generali dell’ordinamento tributario, che Papais e Cumin hanno preparato la proposta di delibera comunale diretta a non applicare lo stralcio voluto dal governo di centrodestra. L'atto sarà proposto e messo al vaglio del prossimo consiglio comunale.

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