In mattinata
Ronchi accoglie don Gigi e don Marco, don Mirko ad Aquileia e Fiumicello
Gli ingressi nella giornata di Cristo Re che conclude l'anno liturgico.
Nella solennità di Cristo Re dell’Universo, sono stati accolti nella chiesa arcipretale di San Lorenzo a Ronchi dei Legionari, i due nuovi sacerdoti collaboratori al servizio dell'unità pastorale di San Lorenzo e Santo Stefano. Si tratta di don Luigi Fontanot, ex parroco di Fiumicello e di don Marco Zaina, già parroco di Vermegliano fino al 2009 e collaboratore dell'equipe sacerdotale dell'unità pastorale Monfalconese fino all'orto re scorso. Don Gigi e don Marco aiuteranno il parroco monsignor Ignazio Sudoso nella gestione e nella cura della vita comunitaria ronchese. Alla celebrazione erano presenti le associazioni parrocchiali e le autorità cittadine. Si sono visti il sindaco Mauro Benvenuto e l'assessore Martinelli. Non è mancato il comandante dei carabinieri Mario Egidi. La celebrazione è stata sostenuta col canto del coro interparrocchiale. Don Zaina ha ringraziato i presenti per l'accoglienza nel suo "ritorno" in città dove collaborerà al fianco delle realtà giovanili e della catechesi. Don Fontanot ha ricordato le sue origini di Vermegliano, il suo battesimo a San Lorenzo e l'educazione alla fede e alla preghiera ricevute da bambino. Un cammino nuovo è dunque iniziato. Lo hanno sottolineato anche i componenti dei consiglio pastorali e degli affari economici che hanno salutato i due sacerdoti con un discorso che è stato letto prima della benedizione finale.
"La parrocchia ha ancora un futuro - hanno sottolineato i consiglieri a nome di tutta la comunità - perché può salvarsi solo in ragione del suo legame che ha con la vita quotidiana della società e dei credenti insieme. Veniamo da due anni non facili caratterizzati dalla perdita di don Renzo, da una crisi economica e sanitaria che lasciano il segno in ognuno di noi". E ancora recita il testo: "In questo tempo, con l’arrivo di don Ignazio, abbiamo realizzato che ci sono molte cose da fare. C’è qualcosa da cambiare, da 'snellire' o da affidare a nuovi scenari che il tempo di oggi ci consiglia. Proviamoci: senza buttare via tutto, perché il passato e la storia hanno un peso significativo nella costruzione della comunità del domani. Non si tratta solo di 'fare i compiti per casa', di cambiare nomi alle cose o di 'sostituirle' con altre allocuzioni incomprensibili come spesso vanno di moda, ma di poter lavorare con voi in spirito di collaborazione ed ascolto, attraverso i vostri consigli e la vostra esperienza umana e sacerdotale. Anche noi laici faremo la nostra parte. Ci sosterremo vicendevolmente perché da soli non si va da nessuna parte. Ci auguriamo – cari don Gigi, Marco e Ignazio – che con la vostra presenza tra noi, avvertiate la necessità di far convivere nella vostra persona la grandezza della propria vocazione con la fragilità della vostra umanità".
A don Gigi e don Marco sono stati donati dei quadri prodotti da Federico Leban e Franco Girardi. Le opere riproducono le chiese parrocchiali e il patrono San Lorenzo. Al termine della concelebrazione eucaristica, la festa si è spostata sul sagrato della chiesa dove i presenti si sono riuniti per un momento conviviale.
Nel frattempo, don Mirko Franetovich, già per anni vicario parrocchiale a Ronchi dei Legionari, è stato accolto nelle due comunità di Fiumicello-Villa Vicentina e di Aquileia. Due momenti solenni alla presenza dell’arcivescovo di Gorizia, monsignor Redaelli, dei sindaci, Laura Sgubin ed Emanuele Zorino e, nel caso di Aquileia, anche del direttore della Socoba, la società che si occupa della gestione del patrimonio storico e culturale, Andrea Bellavite, e dal direttore della fondazione Carigo, Alberto Bergamin,
Foto di Roberto Dessenibus ed Enzo Andrian. Ha collaborato Ivan Bianchi.
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