SABATO 7 DICEMBRE
Ronchi, l’Azione Cattolica ricorda il suo storico assistente don Renzo: ‘prete per la Chiesa e il Mondo’
Il convegno sarà ospitato alle ore 10 all’Auditorium Comunale. Interverranno, tra gli altri, monsignor Sigalini, don Sponton e il giornalista Calligaris. Riconoscimento in sua memoria a Segno nel Mondo.
Le scatole custodite nell’archivio della parrocchia di San Lorenzo a Ronchi conservano tanti ricordi. Alcune di esse contengono immagini indelebili che costituiscono la memoria di una comunità e degli uomini che l’hanno vissuta, servita, amata e segnata. Le fotografie – soprattutto quelle ritrovate dopo tanto tempo – generano sempre un turbine di emozioni. Le foto commuovono, “fanno male”, aiutano a riflettere, ricostruiscono, riempiono di gioia o fanno riscoprire un lato di noi – magari sbiadito - ma mai perso perché poi riprende a caratterizzarci e formarci.
Il convegno dal titolo “Don Renzo Boscarol, un prete per la Chiesa e per il Mondo” - organizzato dall’Azione Cattolica Diocesana di Gorizia - che la città bisiaca ospiterà sabato 7 dicembre alle ore 10 all’Auditorium Comunale, vedrà protagonista la figura dell’amato parroco ronchese ed è stata l’occasione per compiere una ricerca in un archivio fotografico che ha restituito tanti momenti di vita comunitaria sia dal punto di vista civile che da quello ecclesiale. Un viaggio che ha piacevolmente rifatto luce sulle tante dimensioni che hanno caratterizzato quel sacerdote, giornalista e non solo. Un uomo che ha sempre puntato ad essere un tessitore di relazioni e – come chi vi scrive, l’ha affermato nel marzo scorso – ha fatto “del dono di sé la sua ragione di vita”.
L'evento ha ricevuto il contributo del Consiglio Regionale ed è patrocinato dal Comune di Ronchi. Importante è anche il sostegno dei giornali Iniziativa Isontina - attraverso il suo editore, il Centro Studi Rizzatti - e Voce Isontina, testata della diocesi di Gorizia della quale Boscarol è stato direttore per tanti anni. Quanto verrà proposto, sarà un dialogo familiare. Non si parlerà di un mito o di un super uomo - cosa che assolutamente don Renzo non avrebbe approvato - ma darà voce a delle testimonianze che parleranno del suo impegno nell'Azione Cattolica, nel giornalismo locale e Cattolico, del suo essere sacerdote tra la gente e per la gente, dell’amico spontaneo e pragmatico che ha teso la mano a tanti, di una voce che è stata autorevole in diocesi e per il suo clero, di un cittadino del mondo impegnato nell'abbattimento dei confini e per generare amicizie costruttive attraverso un convinto spirito europeo. Per don Boscarol l’Azione Cattolica è stata una vera palestra di vita dove ha speso le sue energie rivestendo il ruolo di assistente diocesano del Settore Giovani negli anni ‘70. Poi, a partire dall’inizio degli anni ‘90, assistente per ben 27 anni del Settore Adulti essendo, al contempo, pure assistente unitario con incarichi anche a livello Triveneto.
Dopo i saluti del parroco Monsignor Ignazio Sudoso e del sindaco Mauro Benvenuto, al Convegno di Ac saranno relatori alcune persone che lo hanno conosciuto e che con lui hanno collaborato. Si tratta di Monsignor Domenico Sigalini, vescovo emerito di Palestrina, già assistente nazionale di AC e responsabile nazionale negli anni ‘90 della Pastorale Giovanile e di don Giovanni Sponton, parroco di Sagrado, amico e compagno di studi in seminario, appassionato di tematiche sociali. Ci saranno anche Maurizio Calligaris, giornalista collaboratore di Voce Isontina e poi giornalista Rai, Fiorella Huala, storica collaboratrice parrocchiale, Franco Miccoli che con don Renzo originò l’esperienza di conciliazione con il mondo sloveno attraverso Concordia et Pax e Mauro Ungaro, attuale direttore di Voce Isontina e, dal 2020, presidente della Federazione Italiana Settimanali Cattolici di cui il sacerdote ronchese è stato segretario negli anni ‘90. L’incontro sarà moderato dal giornalista Guido Baggi.
Al termine dei lavori verrà consegnato un riconoscimento in sua memoria alla storica rivista dell’Azione Cattolica “Segno nel Mondo”. Prete, insegnante e giornalista che non parlava mai senza prima conoscere, don Renzo ascoltava, verificava e poi agiva. Lo faceva, talvolta anche superando i suoi limiti caratteriali e i difetti che ha anche ognuno di noi. Nel tempo si è assunto responsabilità non facili senza mai dimenticare di essere prima quel “buon pastore” di cui tanti ricordano presenza e aiuto nella carità.
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