Parte il restauro dell'organo di San Lorenzo, lavori in chiesa a Ronchi

Parte il restauro dell'organo di San Lorenzo, lavori in chiesa a Ronchi

LA MANUTENZIONE

Parte il restauro dell'organo di San Lorenzo, lavori in chiesa a Ronchi

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 09 Gen 2024
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Lo strumento sarà oggetto di un importante intervento a cura della ditta di Varese. L'impegno economico è di 20.900 euro.

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Dopo vent’anni dall’ultimo restauro, lo storico organo della chiesa arcipretale di San Lorenzo in Ronchi dei Legionari tornerà a essere oggetto di un accurata manutenzione straordinaria. A deciderlo la parrocchia che, negli scorsi mesi, si è messa in contatto con la ditta organaria Mascioni, attiva dal 1829 nel varesino e che quasi cento anni fa, nel 1929, costruì lo strumento della chiesa arcipretale.

“A distanza di quasi 20 anni dal restauro effettuato nel 2004, l’organo è in discrete condizioni di conservazione, ma presenta delle criticità da risolvere per garantirne il corretto funzionamento”, si legge nella relazione della ditta. “L’organo al suo interno è molto sporco e risultano ormai evidenti diverse scordature dovute all’eccessivo deposito di polvere sulle canne che ne impedisce la corretta pronuncia di suono”.

I lavori, che cominceranno lunedì 15 gennaio e che si concluderanno in una prima fase già venerdì 19 gennaio, prevedono una manutenzione straordinaria dello strumento dove verranno verificate e regolate tutte le parti trasmissive con una generale pulitura e riaccordatura dell’organo.  Nello specifico, saranno pulite tastiere e pedaliera con la verifica delle feltrature e registrazione della forze nelle molle, saranno controllati i manticetti di comando del tasto e del pedale, quindi disossidati i tiranti d’ottone e consolidati i dadi di cuoio e le guarnizioni in panno. Saranno tarate le molle di richiamo, puliti ventilabri, verificate le cassette di distribuzione e verificate le incollature dei tubi in piombo, oltre che revisionati i comandi e trattati con cere e conservanti mobile, pedaliera e panca per l’organista.

Anche e soprattutto le parti interne saranno verificate e sistemate, partendo dai somieri, ovvero le casse pressurizzate che consentono alle canne il suono effettivo, che saranno ispezionati e verificata la tenuta dell’aria con un trattamento antiparassitario. La cassa espressiva sarà controllata con smontaggio delle parti per la pulizia e la verifica di chiusura dei feltri di battuta.

Tutte le canne metalliche saranno pulite internamente ed esternamente con aria compressa ed aspirata, eventuali ammaccature o deformazioni superficiali saranno eliminate mediante “rimessa in forma” dei corpi; a seguire sarà effettuata una accurata pulizia mediante stracci inumiditi per rimuovere eventuali depositi superficiali. Le canne di legno, pulite con aria compressa, saranno controllate nelle incollature, restaurate nelle fessurazioni e trattate con specifico prodotto antitarlo ove necessario.

Lo strumento fu costruito dalla ditta Mascioni nel 1929 quale opera 419; ubicato in cantoria sopra l’ingresso principale, lo strumento è contenuto in cassa lignea addossata alla parete con il prospetto formato da 27 canne in zinco disposte a cuspide. La consolle è costituita da due tastiere di 58 note, estensione Do1 - La5, e di una pedaliera di tipo concavo-radiale di 30 note, estensione Do1 - Fa3.

A trasmissioni pneumatico-tubolari l’organo adotta somieri con membrane interne “a scarico”; l’aria indispensabile al suo funzionamento è fornita da un elettroventilatore e regolata da due grandi mantici a lanterna. La consolle, ubicata anch’essa in cantoria e rivolta verso l’altare, presenta una registrazione con placchette a bilico in ceramica disposte su due file sopra le tastiere: una per i registri e una sopra per la Combinazione Libera. Lo strumento è costituito da 16 registri reali distribuiti su Grand’Organo, alla prima tastiera, Organo Espressivo alla seconda e Pedale.

“Un’operazione che è doverosa – sottolinea l’arciprete parroco, monsignor Ignazio Sudoso – dopo vent’anni dall’ultimo grande restauro. Il nostro organo, che regolarmente accompagna le funzioni, necessitava di essere rivisto e di essere mantenuto. In alcune occasioni, soprattutto con il cambio delle temperature, vi erano difficoltà nel suonarlo poi risolte ogni volta. Visto, poi, che la ditta che l’ha costruito è ancora in attività, ci siamo affidati a loro per l’intera operazione di restauro”, conclude monsignor Sudoso. Il valore dell’intervento è di 20.900 euro, Iva esclusa, e sarà sostenuto dalla Bcc della Venezia Giulia e da alcuni sponsor privati. Non mancherà certamente la generosità dei parrocchiani benefattori.

I lavori, in una prima fase, si concluderanno venerdì 19 febbraio ma servirà un secondo intervento previsto tra marzo e aprile per intonarlo. “Strumenti pneumatici come questo, conservati ancora con parti originali nel loro funzionamento, sono preziosi”, così l’organista di San Lorenzo, Ivan Bianchi. “Per intonarli è necessario attendere la primavera o l’autunno così da non averlo scordato per l’estate. Averlo nuovamente funzionante sarà sicuramente un valore aggiunto per l’intera comunità”.

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