La decisione
Romans, politica unanime contro l'impianto fotovoltaico da sedici ettari
I gruppi consiliari hanno trovato la quadra su una decisione unanime. A breve assemblea e raccolta firme.
«Dopo aver appreso dell’apertura di una procedura di VIA in Regione per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra tra le vie Nazario Sauro e del Castelliere, su una superficie di oltre sedici ettari all’intero del centro abitato di Romans, sono due le direzioni nelle quali ci siamo mossi, quella preminentemente tecnica per la predisposizione delle osservazioni da parte dell’Ente e quella politica, dove è stata riscontrata la convergenza di tutti i Gruppi e tutti i Consiglieri presenti in Consiglio Comunale ad esprimere contrarietà al progetto».
È quanto è emerso dal confronto voluto in sede politica dal sindaco romense, Michele Calligaris, al quale hanno partecipato oltre al vicesindaco Matteo Gargaloni e agli assessori Alessio Bosch e Francesca Bellanca, il capogruppo di maggioranza Francesco Montanari, presente assieme ai Consiglieri di “Uniti per Romans Versa e Fratta” Giorgio Colugnati e Cesare Spessot, così come i capigruppo e i consiglieri dei Gruppi di opposizione, Stefano Careddu con Renato De Cilia e Massimo Aschettino per “Identità e progresso” e Francesco Albasini per “Noi con Albasini”. Una nutrita e qualificata rappresentanza dell’assemblea consiliare che, come evidenziato dai singoli capigruppo, sul punto ha una posizione unanime.
Da tutti un chiaro “NO all’ipotesi di depauperamento del territorio comunale”, pur nella «disponibilità di poter discutere e definire l’insediamento di impianti fotovoltaici a terra in aree già previste per l’espansione produttiva o in aree comunque residuali e non limitrofe ai centri abitati. Ciò nonostante, le normative nazionali e regionali, dalle quali ci si attenderebbe e ci si attende maggiore attenzione al territorio nelle modalità di attuazione delle nuove politiche di sviluppo energetico, non aiutano».
Una raccolta di firme, sollecitata da molti, sarà, dunque, avviata nei prossimi giorni. Il testo della petizione, già condiviso nella riunione, esprime «contrarietà al progetto e in generale al deturpamento indiscriminato ed insensato del patrimonio ambientale, paesaggistico ed agricolo, chiedendo al Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ed al Consiglio Regionale di completare le previsioni normative regionali in materia, tutelando le zone a preminente interesse agricolo e quelle limitrofe ai centri abitati», così ancora i promotori.
La raccolta firme sulla petizione sarà avviata nei prossimi giorni e contemporaneamente è stata anche indetta un’assemblea pubblica con la cittadinanza per mercoledì 16 ottobre alle 20 nella sala parrocchiale monsignor Galupin, al fine di fornire informazioni e raccogliere adesione e pareri.
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