Romans d'Isonzo ricorda l'artista Enzo Valentinuz con la mostra 'Cuki'

Romans d'Isonzo ricorda l'artista Enzo Valentinuz con la mostra 'Cuki'

Il ricordo

Romans d'Isonzo ricorda l'artista Enzo Valentinuz con la mostra 'Cuki'

Di Redazione • Pubblicato il 04 Nov 2024
Copertina per Romans d'Isonzo ricorda l'artista Enzo Valentinuz con la mostra 'Cuki'

L'esposizione sarà inaugurata sabato 9 novembre in Casa Candussi Pasiani e proseguirà dal 22 novembre nella sede della BCC Venezia Giulia.

Condividi
Tempo di lettura

A un anno e mezzo dalla scomparsa dell’artista Enzo Valentinuz, l’amministrazione comunale di Romans d’Isonzo gli dedica una mostra antologica che racconta il suo percorso artistico dalle origini fino alle creazioni più recenti, attraverso molte opere inedite custodite negli archivi dell’artista e finora mai esposte.

L’intento è quello di ricordare, nel suo paese d’origine, la figura personale ed artistica di Enzo Valentinuz, artista molto noto e apprezzato nel panorama nazionale e internazionale, oltre che regionale, prematuramente scomparso nell’aprile 2023.

L’iniziativa dal titolo “Cuki, fogli tele graffiti pietre e colore di Enzo Valentinuz” viene promossa dal Comune di Romans d’Isonzo, in stretta sinergia e unità di intenti con la Famiglia dell’artista e con la collaborazione ed il supporto di amici e colleghi, e si svilupperà attraverso la mostra presso il centro culturale di Casa Candussi Pasiani. L’esposizione, curata dalla famiglia in sinergia con l’assessore alla cultura Alessia Tortolo, verrà inaugurata sabato 9 novembre alle 18 con l’intervento critico del professor Diego A. Collovini.

La mostra si svilupperà, a partire dal 22 novembre, anche presso la sede della Banca di Credito Cooperativo Venezia Giulia di Romans d’Isonzo dove saranno visibili altre opere. La collaborazione tra Comune, Banca e Regione Friuli Venezia Giulia ha permesso, oltre che la realizzazione della mostra, anche quella del catalogo che verrà presentato nel mese di dicembre. Entrambe le esposizioni saranno visitabili fino al 19 gennaio 2025.

Enzo Valentinuz si era formato all'istituto d'arte di Gorizia negli anni ‘60. Aveva poi frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dopo le prime mostre, nel '73, per motivi familiari rinuncia alla carriera artistica, ma non alla passione per l'arte: nel 2004 il ritorno. Nel 2004 il comune gli concede uno spazio ed apre un laboratorio di pittura murale, un luogo aperto al pubblico e ai giovani, dove spiegare e mostrare la nascita di opere d’arte realizzate con tecniche fra la più antiche.

Sostanzialmente la sua opera può essere riassunta a grandi linee in due filoni: da un lato la tecnica del graffito portata a livelli virtuosi che è nata dal suo amore per la materia e in parallelo ricordiamo la sua idea di lavorare sulle pietre del Carso, pietre sbrecciate dalla violenza della guerra, che recuperava e trasformava, talvolta in una sorta di mosaico, altre in composizioni legate sempre e comunque al territorio e alla sua storia.

Numerosissime le sue mostre sia personali che collettive, in luoghi istituzionali o privati, in Regione, Italia ma anche in Europa (Francia, Austria, Slovenia…). Ricordiamo tra e mostre Musiwa a Firenze, Artisti a Statuto Speciale, Consiglio Regionale, Musei Provinciali Gorizia, ma anche più volte in questa sede; diversi premi e riconoscimenti, articoli su riviste e trasmissioni televisive, il documentario proiettato in questa sede circa un anno fa e trasmesso dalla Rai Regionale.

Le pietre sono l’elemento con il quale Enzo ha affrontato la dura realtà dei combattimenti avvenuti sul Carso, se solo queste pietre potessero raccontare quanto hanno vissuto, che inutili stragi hanno visto; ma allo stesso tempo, soprattutto quando usa il colore, ha l’intento di sdrammatizzare. Il colore vivido e marcato delle pietre che ha posizionato nelle finestre, le cosiddette carsiane, ci permette di guardare oltre la storia e di costruire un mondo diverso, caratterizzato da colori vivaci e pulsanti ed è così che le pietre assumono una funzione diversa rispetto a quella originaria, non più traccia, segno, ma grazie al colore, diventano gessi policromi che disegnano il tempo e ci proiettano al domani, nella speranza che sia un domani migliore. Ed è proprio con questo bel messaggio di speranza nei confronti del futuro che vogliamo ricordare Enzo, circondato dalle sue pietre colorate. 

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione