LE MOSTRE
Romans d'Isonzo, due mostre per omaggiare l'arte di Cuki
In novembre, doppio appuntamento espositivo (e doppia pubblicazione) per ricordare Enzo Valentinuz a un anno e mezzo dalla sua scomparsa.
Le due persone che avrebbero avuto maggiormente a cuore questo evento purtroppo lo mancheranno. Da anni Enzo Valentinuz desiderava realizzare una mostra nella sua Romans d'Isonzo e, a un anno e mezzo dalla sua scomparsa, l'amministrazione comunale ha deciso di fargli questo regalo. Un regalo che avrebbe voluto confezionare il suo amico di sempre, con la consueta pignoleria che metteva negli allestimenti: ma anche Luciano de Gironcoli, seppur per un soffio, perderà questo appuntamento.
“Cuki” è il titolo scelto per l'antologica che, sabato 9 novembre alle 18, verrà inaugurata al pianoterra di Casa Candussi Pasiani. È quel nome con cui gli amici conoscevano Valentinuz e con cui lui firmava spesso opere e cataloghi per le persone – numerosissime – a cui facilmente si affezionava. Nel sottotitolo, la summa di ciò che si potrà vedere nell'esposizione, curata e introdotta criticamente da Diego A. Collovini: “fogli tele graffiti pietre e colore”.
Realizzata con la fondamentale collaborazione della famiglia, che in questi mesi ha cercato di catalogare l'immensa mole di materiale lasciata dall'artista, la mostra ne ripercorrerà la carriera sin dalla primissima gioventù grazie alla riscoperta di disegni, bozzetti, schizzi risalenti agli anni precedenti il momentaneo seppur prolungato periodo di abbandono dei pennelli.
Dalle carte risalenti alla conclusione dell'istituto d'arte “Max Fabiani” si passerà ai graffiti, che segnano il ritorno alla pittura compiuto sulla scia del maestro Cesare Mochiutti. E poi le “Carsiane”, adattamento locale alle finestre cosiddette “veneziane”, che segna il graduale passaggio dal materico pittoricismo dei lavori precedenti alla consacrazione delle pietre del Carso come protagoniste di lavori che devono parte della loro poesia alla cura nella scelta e nel trattamento cui l'artista sottoponeva il materiale raccolti nei dintorni di Gorizia.
E proprio il Carso ha fornito lo spunto all'Amministrazione Comunale di Romans per creare un parallelismo fra Giuseppe Ungaretti e Valentinuz, teso a sottolineare i loro comuni sentimenti verso l'altopiano martoriato dalla Prima guerra mondiale: tale parallelismo sarà sviluppato in un volume che affiancherà undici liriche di Ungaretti ai lavori di Enzo. Impossibile infatti non legare il dolore di Ungaretti per i fatti vissuti in prima persona con i pensieri che le pietre del Carso suscitavano in Valentinuz: per lui, ricordare la distruzione e la morte della Grande Guerra significava riflettere, attraverso le sue opere, sull'insensatezza dei conflitti odierni. A introdurre la parte storica, un testo di Lucio Fabi mentre la sezione artistica sarà aperta da uno scritto di Margherita Reguitti.
Tornando alla mostra, una seconda parte sarà ospitata nella sede della Bcc di Romans d'Isonzo, anche questa curata da Diego Collovini e da Alessia Tortolo. L' inaugurazione si terrà venerdì 22 novembre 17.30 mentre il volume su Ungaretti con le pietre di Valetinuz verrà presentato il 4 dicembre. Presumibilmente la settimana successiva toccherà invece al catalogo delle due esposizioni, reso possibile da finanziamenti del Comune e della Bcc di Romans d'Isonzo.
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