La Regione acquista il robot chirurgico di Gorizia, pronti 2.8 milioni

La Regione acquista il robot chirurgico di Gorizia, pronti 2.8 milioni

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La Regione acquista il robot chirurgico di Gorizia, pronti 2.8 milioni

Di Redazione • Pubblicato il 06 Dic 2022
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Il vicepresidente Riccardi conferma l'acquisto, da circa un anno è stato usato a noleggio.

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La Regione conferma i 2,8 milioni di euro per l'acquisto del robot chirurgico in dotazione alla Chirurgia di Gorizia. Lo ha confermato oggi il vicepresidente con delega alla Sanità, Riccardo Riccardi, dopo l'allarme lanciato dai sindacati sulla scadenza del noleggio del costoso macchinario. Questo era stato attivato al San Giovanni di Dio lo scorso ottobre, intervenendo anche sui tumori più piccoli grazie alla grande precisione di intervento.

La conferma arriva "dopo l'attivazione di una Tac di ultima generazione per l'ospedale di Monfalcone, finanziata con un importo di 750mila euro da parte della Regione - spiega il numero due della giunta Fedriga - L'investimento si inserisce in un progetto più ampio che mira a rinnovare le strumentazioni sanitarie obsolete ancora presenti nelle nostre strutture ospedaliere. Il robot chirurgico è stato utilizzato fino a ora a noleggio, per la durata di circa un anno".

Periodo che ha portato "eccellenti risultati - rimarca Riaccrdi -: l'acquisto permetterà di rendere ancora più attrattivo il presidio ospedaliero di Gorizia e Monfalcone". Presentato già a febbraio dell'anno scorso, non va confuso con il concetto “classico” di robot, bensì sarà un transitore dei movimenti del chirurgo, il quale potrà avere maggiore precisione in interventi mirati, utilizzando anche la tecnologia 3D. Il tutto è composto da tre parti, per un peso di quasi due tonnellate.

Si divide tra console, strumentazioni e dispositivo. Nel dettaglio, il sistema stereoscopico visivo avanzato è capace in primo luogo di garantire maggiore definizione ed accuratezza nella riproduzione delle immagini, nonché di diminuire significativamente l'insorgenza di affaticamento visivo e cefalea, frequenti nell'utilizzo delle colonne laparoscopiche stereoscopiche non robotiche. Questa tecnologia permette di ottenere anche una manovrabilità dello strumento chirurgico paragonabile a quello della mano umana.

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