l'incontro
Robot in chirurgia, medici sloveni alla scoperta del reparto di Gorizia
L'incontro tra professionisti nel Blocco operatorio dell'ospedale San Giovanni di Dio, «una nuova era nella pratica chirurgica».
Medici italiani e sloveni si sono incontrati a Gorizia, in un convegno sulla chirurgia robotica per approfondire lo studio sull'utilizzo della tecnologia in sala operatoria. Il progetto, che nasce dalla volontà di unire le competenze e le risorse dei due paesi confinanti, mira a sfruttare le ultime innovazioni nella tecnologia robotica per migliorare le procedure chirurgiche complesse. La chirurgia robotica ha dimostrato di offrire numerosi vantaggi, tra cui una precisione estrema, tempi di recupero ridotti e un minor impatto sul paziente.
L'incontro si è tenuto presso il Blocco operatorio dell'ospedale di Gorizia dove, mercoledì scorso, chirughi e urologi provenienti da Isola d'Istria sono venuti in visita per assistere ad interventi di chirurgia robotica. Ad accoglierli il direttore generale di Asugi, Antonio Poggiana; il direttore sanitario Andrea Longanesi; il direttore del dipartimento chirurgico, Alessandro Balani; e il direttore dell'Urologia, Fabio Vianello. Gli interventi sono stati eseguiti da Barbara Petronio, Damiano Pennisi e Laura D’Ambrosi del Dipartimento chirurgico di Gorizia e Monfalcone.
"In poco più di un anno si sono fatti passi da gigante - ha spiegato Balani - è il merito va a tutti, ai chirurghi e agli urologi, ma anche agli anestesisti e agli infermieri: si è creata una squadra vincente dove tutti hanno un ruolo determinante e la visita di oggi è per noi un riconoscimento per il lavoro svolto". "Uno degli aspetti più entusiasmanti di questa collaborazione - ha affermato Petroni - è la condivisione delle conoscenze e delle migliori pratiche tra i due paesi. Di questo flusso di conoscenze beneficeranno sia i professionisti coinvolti che i pazienti che si gioveranno di un livello ancora più elevato di cura e trattamento".
"Il progetto condiviso tra i chirurghi italiani e sloveni rappresenta un esempio tangibile di come la collaborazione transfrontaliera e la condivisione delle risorse possano portare a importanti avanzamenti in ambito medico. Questa iniziativa potrebbe aprire la strada a ulteriori collaborazioni tra altri Paesi, contribuendo a promuovere l'eccellenza medica a livello internazionale e ad elevare gli standard di cura per i pazienti. Questo progetto condiviso - conclude Balani - mira a sfruttare il potenziale della tecnologia robotica per migliorare le procedure chirurgiche complesse e offrire un trattamento più sicuro ed efficace ai pazienti".
"Siamo testimoni di una nuova era nella pratica chirurgica, in cui la cooperazione internazionale e l'innovazione si uniscono per migliorare la vita delle persone".
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