Il convegno
Rixi a Monfalcone rilancia l'economia del mare: «Essere pronti e formare le nuove generazioni»

Il viceministro ospite di un incontro organizzato dal Coseveg e dall'Autorità di sistema portuale.
Un incontro alla presenza di operatori del settore, sindacati e rappresentanti della politica locale, quello organizzato dall’Autorità di sistema portuale del mare adriatico orientale assieme al Consorzio per lo sviluppo economico della Venezia Giulia nella sala conferenze della Marina Lepanto di Monfalcone. Ospite il viceministro ai trasporti, Edoardo Rixi.
«Dalla Zls vedo per i prossimi 14 anni ottime prospettive di sviluppo», così Stefano Russo, presidente del Coseveg, in apertura. Tema cardine, appunto, l’economia del mare in generale. Economia che vede impegnati «15680 posti barca a livello regionale. In un anno le quattro capitanerie di porto regionali hanno emesso 1500 patenti», ha ribadito Luciano Del Prete, Direttore Marittimo del Friuli Venezia Giulia. Per Monfalcone, nello specifico, si tratta di un porto «che sta avendo uno sviluppo importante e che ha tante possibilità sia per posizioni strategiche che per numeri. In ambito portuale c’è collaborazione stretta su sicurezza e sviluppo perché il porto possa crescere ancora», ha ribadito il Comandante della Capitaneria di Porto di Monfalcone, Fausto Schirone.
Economia del Mare fondamentale per la città di Monfalcone, dunque, uno dei pochi comuni «che hanno istituito il servizio su questa economia. Dobbiamo slegarci dall’idea che ci sia solo la navalmeccanica», così l’europarlamentare e già sindaco, Anna Cisint. «Nell’ambito di questa economia blu ci sono delle professionalità uniche che ottengono sempre grandi risultati. Saremo ambiziosi nel voler diventare la capitale della nautica ma ci crediamo. Siamo riusciti con un gruppo di lavoro ben coordinato a fornire alla Regione il materiale per legiferare sul tema».
Se per il Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Vittorio Torbianelli, il Porto di Monfalcone è un «porto europeo e dal grande potenziale futuro così come Trieste seppur con dimensioni diverse», la quantità di denaro che sarà investita con progetti è di «18 milioni, 43% da fondi collegati a progetti del Ministero dei trasporti». Ora, dopo i dragaggi, si guarda all’elettrificazione delle banchine e a ulteriori lavori.
L’assessore regionale alle infrastrutture, Cristina Amirante, ha ribadito la necessità di guardare anche allo snodo di Udine, «perché tutte le merci devono passare da lì» e un «lavoro di snellimento dello svincolo del Lisert» mentre l’assessore alle attività produttive Sergio Emidio Bini ha rilanciato come «i fondi stanziati finora per le Zls sono pochi. 35 marine in regione e oltre 15mila posti barca, che dal Covid sono cresciuti del 33%, portano risorse economiche. Interverremo, dal secondo semestre del 2025, sull’infrastrutturazione delle darsene, sul refitting delle barche, demolizione delle barche e promozione dell’asse turistico della nautica. Cercheremo di dare linfa economica e strategica a un settore che alla Regione può dare tanto».
A Monfalcone, poi, esiste una realtà in grado di fornire formazione non solo grazie a un ufficio ma anche con una piattaforma in concessione demaniale da 4mila metri quadri con sette gru, un sollevatore da 16 tonnellate e un dumper, tra i vari macchinari. È la Lts Training Center il cui presidente Stefano Visintin, anche vicepresidente di Confcommercio Trieste, ha spiegato come si tratti di una realtà che intende creare «collaborazione nella rilevazione di esigenze e fabbisogni professionali delle imprese e dei lavoratori oltre che per i piani formativi. Il prossimo investimento sarà da 1 milione di euro per un simulatore che possa riprodurre gli ambienti che sono richiesti dai soci e dal mercato».
Guardando al futuro del settore, il viceministro Rixi ha rilanciato l’importanza di cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti globali: «Nel settore della nautica da diporto, l’Italia vanta eccellenze straordinarie, sia a livello artigianale che ingegneristico. Tuttavia, fatichiamo ancora a interpretare pienamente le dinamiche del mercato del lavoro. Se vogliamo essere competitivi, dobbiamo migliorare la qualità dei servizi e rafforzare il collegamento tra porti e retroporti. È altrettanto essenziale riqualificare le aree intorno ai porti, con infrastrutture moderne e una viabilità efficiente, rendendo più attrattive anche le zone urbane limitrofe».
Infine, Rixi ha concluso: «Un bravo sindaco non eredita una città perfetta, ma affronta ogni giorno i problemi concreti dei cittadini. Sono le battaglie quotidiane, condotte con visione e responsabilità, a far crescere un territorio e un intero Paese». Non è mancata la richiesta dei sindacati, in particolare di Saša Čulev della Cgil in «rappresentanza dei portuali» che ha richiesto come il lavoro in porto sia «riconosciuto come usurante».
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