Rivolte al Cpr, il Sap chiede la chiusura del centro: «Ristrutturare per renderlo sicuro»

Rivolte al Cpr, il Sap chiede la chiusura del centro: «Ristrutturare per renderlo sicuro»

Il commento

Rivolte al Cpr, il Sap chiede la chiusura del centro: «Ristrutturare per renderlo sicuro»

Di Redazione • Pubblicato il 22 Gen 2025
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Dopo i disordini dei giorni scorsi interviene il sindacato di Polizia chiedendo un risanamento della struttura.

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«È un bollettino di guerra più che una relazione di fine servizio quella del Cpr di ieri 21 gennaio 2025. Gli ospiti dopo avere appiccato numerosi incendi sono saliti sul tetto della struttura da dove hanno iniziato un copioso lancio di oggetti sul piazzale. Dagli operatori è stato fatto uso di lacrimogeni. Colpito al volto il Dirigente l’Ufficio Immigrazione da un pezzo di plexiglas. Al termine della rivolta quasi sei ore dopo sono risultati feriti oltre che il Dirigente poc’anzi citato, quattro operatori del Reparto Mobile, due della Questura di Gorizia, uno del Battaglione dei Carabinieri e un militare».

Lo scrive in una nota il segretario provinciale del Sap, il Sindacato Autonomo di Polizia, Pino Flavio. È Flavio a ribadire come il Cpr sia «diventata una struttura pericolosa sia per gli ospiti che soprattutto per gli operatori e va chiusa e ristrutturata nella sua interezza. È fin troppo facile dalle camere aprire varchi e salire sul tetto. Domenica un cittadino tunisino si è fatto male buttandosi giù dal tetto. Rivolta il lunedì seguente e causati danni ingenti sul tetto del magazzino e hanno reso inservibile la caldaia».

Al termine delle rivolte «sono stati chiusi con le catene sette varchi aperti per salire sul tetto dalla zona rossa, dalla zona blu e dalla zona verde. Quanto riferito denota una fatiscenza della struttura che sotto il profilo della sicurezza deve essere chiusa e ristrutturata. Infatti, è fin troppo facile aprire un varco dalla camera per salire sul tetto. Va inoltre rivisto l’uso del plexiglas che gli ospiti danneggiano con un incendio e poi rompono per rendere tutte le vasche comunicanti e per lanciarlo sugli operatori».

Questo è, dunque, l’appello che il Sindacato ha lanciato in mattinata al Prefetto di Gorizia: «Il Cpr va chiuso e ristrutturato per renderlo sicuro», conclude la nota.  

Foto Instagram/No Cpr.

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