Ritorno delle Province in Friuli Venezia Giulia, primo step alla Camera

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Ritorno delle Province in Friuli Venezia Giulia, primo step alla Camera

Di Redazione • Pubblicato il 13 Mar 2024
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Arriva il primo ok da parte della commissione Affari istituzionali della Camera, politica divisa: plauso del centrodestra, Pd contrario alla riforma.

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Nuovo step in avanti per il ritorno delle Province in Friuli Venezia Giulia. Arriva infatti il via libera, in commissione Affari istituzionali della Camera, alla reintroduzione degli enti dopo la loro abolizione sotto l'allora giunta di Debora Serracchiani e il governo di Matteo Renzi. «La reintroduzione delle Province - commenta il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga presidente) - non è solo un atto di correzione di un errore passato, ma un impegno concreto per garantire una maggiore rappresentanza ai nostri territori e risposte più precise alle esigenze dei cittadini».

«Questo processo - prosegue - ripristina un livello di governo più vicino alle persone e sancisce anche il nostro impegno per un'autonomia e specialità regionali rispettate e valorizzate». Per l'esponente del centrodestra, «questo passaggio procede nel solco della riduzione dei costi, del miglioramento della qualità dei servizi per i cittadini e del ritorno di un livello essenziale di rappresentanza territoriale nella nostra regione». Bernardis rileva anche che «il ripristino delle Province elettive sarà sicuramente un elemento positivo per il Friuli Venezia Giulia, anche per garantire l'esercizio della democrazia».

Parere nettamente opposto dal Partito democratico, il cuo capogruppo regionale Diego Moretti commenta: «È del tutto anacronistico che una regione con 1,2 milioni di abitanti, anziché avere un sistema snello basato su due livelli, Regione e Comuni, abbia nuovi livelli di governo elettivi. Quando furono abolite il ragionamento trasversale fu questo, ora si preferisce la propaganda che finisce per nuocere ai Comuni con problemi legati al personale che manca e a servizi che fanno fatica ad essere erogati».

«I leghisti esultano per questo passaggio - ancora il dem - peccato che non ci sia proprio nulla da festeggiare: mentre inseguono ostinatamente la loro propaganda, restano indietro i problemi dei Comuni, ma anche quelli legati al sistema sanitario pubblico con difficoltà innegabili su liste d’attesa e medici di base solo per citare i più urgenti. Ma non importa, basta ritornare alle vecchie Province. Per quanto ci riguarda, il gruppo Pd del Fvg resterà coerente con quanto il Consiglio regionale decise a suo tempo all’unanimità, compreso lo stesso centrodestra che oggi fa marcia indietro».

Dal Carroccio, interviene anche il capogruppo Antonio Calligaris, per il quale «la reintroduzione delle Province in Fvg è sempre stata tra i punti cardine dell'azione della Lega ed è partita con la modifica dello statuto approvata dal Consiglio regionale a inizio 2023. Si tratta di una delle azioni importanti della passata legislatura che i nostri rappresentanti in Parlamento hanno supportato, dimostrando ancora una volta l'importante lavoro di squadra che stiamo portando avanti in maniera sinergica tra Trieste e Roma».

«Si tratta di ridare rappresentatività ai territori e migliorare anche l'efficienza dei servizi ai cittadini - sottolinea Calligaris -. Riteniamo che i servizi siano maggiormente efficienti se sono gestiti da un ente più vicino alle persone e da figure che i cittadini eleggono e a cui, quindi, rispondono. Questo per noi significa la reintroduzione delle Province». Per il consigliere regionale, "è necessario, come è sempre stato, che sia un ente intermedio elettivo a gestire funzioni quali, per esempio, scuole, strade, cultura, sport, associazioni e turismo, a un livello sovracomunale, in un'area vasta che ha peculiari identità geografiche, economiche e sociali».

Nella foto: la sede dell'ex Provincia di Gorizia (foto Tibaldi)

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